Con un presidente di giuria come Bernardo Bertolucci le sorprese nel palmares di questa 70 edizione della Mostra veneziana non sono mancate. Il colpo di fulmine dei primi giorni, Philomena di Stephen Frears, si è dovuto accontentare del premio alla sceneggiatura, ottima per altro, firmata dal coprotagonista Steve Coogan insieme a Jeff Pope. A sorpresa il Leone d'Oro della settantesima edizione resta in Italia e va a un documentario. Il poetico Sacro GRA di Gianfranco Rosi, documentario dedicato al Grande Raccordo Anulare e all'umanità varia scovata nei suoi dintorni, si aggiudica il premio più importante e ambito lasciando a bocca asciutta un altro dei favoriti, il giovane prodigio canadese Xavier Dolan.
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Bernardo Bertolucci: "Il nostro Leone d'oro è arrivato con molto entusiasmo. L'abbiamo dato all'unanimità e nessuno dei giurati ha proposto altre pellicole. Io avevo detto all'inizio della mostra che cercavo la sorpresa. Il film di Rosi è sorprendente, è uno 'one man orchestra' perché il regista ha fatto tutto da solo riuscendo a farci scoprire un mondo di luoghi e personaggi con grande stile. Il film si chiama Sacro GRA e il modo in cui Rosi ci avvicina ai personaggi ha una purezza quasi francescana. Avevamo parlato anche del documentario di Errol Morris. Avevano addirittura pensato di dargli un premio come miglior attore. Qualcuno, non dirò chi, ha suggerito miglior attrice. E' bello che a Venezia si pensi a valutare anche i documentari che vincono addirittura il Leone d'oro. Ecco, questa è una cosa nuova e coraggiosa". Bertolucci commenta poi la Coppa Volpi andata a Elena Cotta: "Le due donne che si fronteggiano dalle rispettive auto evocano qualcosa di primitivo. La loro sfida è quasi animalesca e questo mi ha fatto pensare a qualcosa di ferino e atavico. La recitazione di Elena Cotta ha colpito tutta la giuria, erano tutti molto presi".
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Noaz Deshe, regista di White Shadow, premio Opera Prima Luigi de Laurentiis: "La mia speranza è che il mio film possa aiutare le persone di cui io parlo nel mio film, soprattutto i bambini albini. Spero che abbiano un riconoscimento. Il fatto che il mio film è stato premiato può aprirci molte porte. Finalmente il grande pubblico conoscerà il dramma che si vive in Africa.".
Uberto Pasolini, regista di Still Life, miglior regia Orizzonti: "Sono felice di ritirare questo premio che, in realtà, è del mio protagonista Eddie Marsan. Abbiamo collaborato straordinariamente bene, è un attore generoso e si vede il risultato".
Tye Sheridan, Coppa Mastroianni per Joe: "Il mio attore preferito è James Dean, ma sono eccitato all'idea di ricevere un premio così prestigioso, anche se non conosco i film di Mastroianni. Non ho ancora detto a Nicolas Cage del premio, ma è anche suo. E' di tutti coloro che hanno lavorato al film.".
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Alexandros Avranas, premio per la miglior regia per Miss Violence: "Credo che sia una situazione europea. Anche in Grecia queste violenze si verificano spesso. Io ho sentito l'esigenza di parlare liberamente di queste cose per sensibilizzare l'opinione pubblica e denunciare tutte le situazioni di questo tipo. L'arte ci aiuta a scoprire segreti personali e sociali e questo va nell'interesse della società stessa".
Philip Groning, Premio speciale della Giuria per The Police Officer's Wife: "Voglio dedicare il premio a tutte le vittime di violenze domestiche. Vincere un premio con un film come il mio è davvero un grande onor e poi il mio è un film difficile per il pubblico. Sono curioso di scoprire come verrà accolto dagli spettatori".
Tsai Ming-Liang, Gran Premio della Giuria per Stray Dogs, esordisce con un: "I love you Bertolucci" per poi proseguire "Ho deciso di ritirarmi, ma non so che segno mi voglia dare Dio con questo premio. Fare film è molto faticoso e vorrei smettere, ma non posso andare contro la volontà di Dio. Molti non capiscono perché giri film così lenti e sono contento che la giuria per una volta abbia compreso la mia opera trovando la bellezza nelle sue immagini. Vorrei che il pubblico riflettesse sulla velocità del cinema e della vita per rallentare".
Gianfranco Rosi, Leone d'oro con Sacro GRA: "Non mi sarei mai aspettato di vincere un premio così importante con un documentario. Non pensavo nemmeno di riuscire ad arrivare a Venezia con un documentario, ma finalmente questo genere prova a confrontarsi con la finzione. Il documentario è cinema. Non dobbiamo avere paura di confrontarci con questa parola. Questo premio è anche dei personaggi del film che mi hanno permesso di entrare nelle loro vite. Qualcuno, in fase di montaggio, è caduto, ma tutti sono ugualmente importanti nell'economia del mio film. Bertolucci parla di film francescano, certamente abbiamo girato con spirito monastico e ci siamo avvicinati all'idea del film dopo tanto tempo. E' stato un lungo percorso di avvicinamento al cuore della mia opera. Non è un caso che un maestro attento ai nuovi linguaggi come Bertolucci abbia premiato il nostro documentario. ieri ho visto il film con i miei attori e loro si sono riconosciuti in quel pezzetto di verità che ho raccolto. In questo modo ho capito che il mio lavoro va nella direzione giusta".
Ecco le foto dei premiati!