Questa settima giornata della 66° Mostra del Cinema di Venezia è certamente monopolizzata dall'arrivo al Lido del divo George Clooney, interprete e produttore della commedia The Men Who Stare at Goats, pellicola d'esordio dell'amico Grant Heslov, già apprezzato sceneggiatore per Good Night, and Good Luck.
Il film è ispirato all'omonimo romanzo di Jon Ronson e racconta la bizzarra storia di un'investigazione giornalistica sui tentativi da parte dell'esercito americano di addestrare soldati dotati di poteri psichici. Una storia assurda, che sfiora il demenziale in alcuni momenti, ma che come cita la didascalia a inizio film "contiene più verità di quanto possiate immaginare".
Nel cast, oltre a Clooney, ci sono anche Ewan McGregor, Kevin Spacey ed un esilarante Jeff Bridges.
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La pellicola sembrerebbe aver conquistato, almeno in parte, la critica; vedremo se riuscirà a riscuotere lo stesso successo anche alla proiezione del pubblico.
Leggi la recensione de Lo spazio bianco Grandissimi applausi ieri sera anche per l'israeliano Lebanon che potrebbe tentare così il colpaccio e puntare se non al Leone d'oro comunque ad entrare nel palmares dei vincitori. Il film racconta la prima guerra del Libano vista in soggettiva, e più precisamente dall'interno di un carroarmato con quattro ragazzi popo più che ventenni costretti ad affrontare per la prima volta gli orrori della guerra.
Un film bellissimo, con immagini di straordinaria potenza e mai banali.
Leggi la recensione di Lebanon Tra i film fuori concorso della giornata c'è Brooklyn's Finest, poliziesco diretto da Antoine Fuqua (Training Day) che ha come protagonisti tre poliziotti newyorchesi interpretati da Ethan Hawke, Richard Gere e Don Cheadle. Tre storie di giustizia e disperazione che procedono parallele per tutta la durata per poi convergere nel finale nello stesso luogo, un largo complesso popolare che ha il più tasso alto di criminalità del quartiere. Un film certamente non perfetto ma che nonostante la lunga durata non manca di appassionare grazie anche alle buone performance degli attori ed una regia ottimamente al servizio delle storie.
Leggi la recensione di Brooklyn's Finest Sempre fuori concorso anche due documentari d'autore, quello di Abel Ferrara, Napoli Napoli Napoli, e quello di Oliver Stone, South of the Border.
Nel primo Ferrara approda a Napoli per intervistare le detenute della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli. Dal drammatico confronto con queste donne dalle vite tormentate il regista che ormai ha l'Italia nel cuore costruisce un documentario che alterna lucide interviste a testimonianze di scrittori, politici e volontari che si impegnano per migliorare la complessa situazione della città, mescolandovi anche immagini di repertorio e una sorta di docu-fiction portatrice della sua personalissima impronta autoriale. Partecipano al lavoro a vario titolo Ernesto Mahieux, Luca Lionello e Luigi Maria Burruano. Finale a tutto rock con il sound di un inedito Ferrara che si improvvisa anche cantante e chitarrista.
Con South of the Border, invece, il premio Oscar Oliver Stone a sei anni da Comandante torna ad intervistare i nuovi leader delle principali nazioni sudamericane e a documentare i cambiamenti politici e sociali di questi paesi. Tra le varie personalità spiccano il presidente venezuelano Hugo Chàvez (che ieri un po' a sorpresa ha assistito alla proiezione ufficiale e prima ancora ha percorso il tappeto rosso sorridente e disponibile come poche star), il boliviano Evo Morales, il brasiliano Lula Da Silva e i coniugi Kirchner che insieme hanno governato l'Argentina dell'ultimo decennio. Per quanto riguarda le sezioni parallele segnaliamo lo svedese Una soluzione razionale di Jorgen Bergmark proveniente dalla Settimana della critica e un altro melodramma italiano, dopo Io sono l'amore di Luca Guadagnino, Il compleanno di Marco Filiberti per Controcampo italiano.
Il film di Bergmark, che arriverà nelle sale italiane a partire da domani distribuito da Lucky Red, racconta di due amici e colleghi di lavoro la cui vita cambia per sempre nel momento in cui uno di loro si innamora della moglie dell'altro. Al contrario di quanto spesso succede i due adulteri decidono di confessare subito questa loro passione e cercano piuttosto di trovare una "soluzione razionale" al problema. Come? Semplicemente andando a vivere tutti insieme e stabilendo delle regole da seguire tutti quanti, ma l'esperimento, come facilmente prevedibile, mettere a dura prova le loro relazioni e il loro futuro.
Con Il compleanno invece procede la riesumazione di un genere ormai obsoleto andando a raccontare una tragedia dai contorni omoerotici consumata sul litorale di Sabaudia. Ricco il cast di attori che comprende tra gli altri Alessandro Gassman, Massimo Poggio, Maria de Medeiros e l'esordiente Thyago Alves nel ruolo di un giovane che con la sua bellezza sconvolgerà e cambierà i destini di un gruppo di amici in vacanza.
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