Van Gogh – I girasoli, la recensione: quando l'arte diventa vita e la vita diventa arte

La recensione di Van Gogh - I girasoli, documentario d'arte dedicato alla celebre serie dei Girasoli del pittore olandese, al cinema solo il 17, 18 e 19 gennaio.

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Van Gogh - I Girasoli: una foto dal set

Vincent Van Gogh è senza dubbio una delle personalità più intriganti e tragiche della storia dell'arte mondiale. Artista maledetto per eccellenza, ma anche grande innovatore, il pittore olandese incarnò un'arte che nasce dalla sofferenza, dal disagio e dalla dedizione totale. Lo testimoniano le lettere personali ai fratelli in voice over che costellano il film evento della collana Art Icons, come mette in luce la nostra recensione di Van Gogh - I girasoli. La pellicola d'arte diretta da David Bickerstaff si concentra con l'opera più rappresentativa di van Gogh insieme ai suoi autoritratti. O meglio, dovremmo dire le opere.

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Van Gogh - I Girasoli: una scena del film

Come le ninfee di Monet, i Girasoli di Van Gogh sono stati riproposti dal pittore in più tele sparse nelle gallerie di Amsterdam, Londra, Monaco, Philadelphia e Tokyo. Saltando da una location all'altra, dalla National Gallery al Museo Van Gogh, dalla gelida Parigi ai profumi della Provenza, il documentario traccia una storia dello sviluppo di questo soggetto e della sua particolare iconografia nella mente di Van Gogh man mano che l'artista affina la sua abilità. David Bickerstaff assembla splendide immagini di esterni con le immagini dei dipinti, spesso ripresi all'interno dei musei in cui sono custoditi in una sorta di mostra virtuale, alternando pareri di illustri studiosi con la voce dello stesso Van Gogh che nelle lettere aggiorna la famiglia sulla sua condizione fisica, spirituale e sull'evoluzione pittorica.

Divagazioni di un documentario davvero ricco

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Van Gogh - I Girasoli: lo splendido Vaso con Girasoli

Sontuoso nelle immagini ed elegante nel montaggio, Van Gogh - I Girasoli affronta sia l'aspetto artistico che quello economico. In più occasioni, nelle lettere alle sorelle e al fratello Theo, Vincent Van Gogh pone questioni economiche. Il documentario affronta anche il rapporto con Gauguin, che condivise per nove settimane un appartamento col collega ad Arles, in Provenza. Nelle lettere Van Gogh auspica l'arrivo dell'amico per poter condividere con lui l'affitto, ma pur reciprocamente fervido e ricco di ricadute sull'arte di entrambi i pittori (in questo periodo Van Gogh produrrà alcuni dei suoi più celebri capolavori come la serie dei Girasoli e Notte stellata sul Rodano), la convivenza fu costellata da liti feroci. Quando, sfiancato, Gauguin decide di lasciare la Provenza, in preda a una crisi psicologica l'amico si tagliò l'orecchio.

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Van Gogh - I Girasoli: Jamie de Courcey in una sequenza

In Van Gogh - I girasoli, compare persino il pittore in persona, interpretato da Jamie de Courcey, a rendere ancor più suggestivo l'incipit e il finale del documentario, che si ritaglia perfino un lungo excursus dedicato alla natura del fiore del girasole, al suo arrivo in Europa dopo la scoperta dell'America e ai suoi usi alimentari e non. Non manca il focus degli studiosi su alcuni dipinti, come il curioso Oro con girasole, doppio dipinto che su un lato mostra il ritratto di una contadina del Bramante e dall'altro un enorme girasole in primo piano con una figura femminile sullo sfondo intenta a guardare l'orizzonte. Nell'eccentrica visione di Van Gogh il girasole viene ritratto come una figura umana. Come illustra il documentario, le peculiarità cromatiche della sua arte, il predominio dei colori brillanti, il contrasto tra il giallo dei campi e il blu dei cieli, si intensificano con la sua permanenza in Provenza e i colori dei suoi incredibili paesaggi. Nozioni che ci vengono forniti da esperti e curatori in un affascinante profluvio di informazioni preziose per gli appassionati e curiose anche per gli spettatori più digiuni.

Conclusioni

La recensione di Van Gogh – I girasoli mette in luce le qualità del documentario d'arte che, pur soffermandosi su un tema molto specifico, vi innesta informazioni biografiche, paesaggistiche e botaniche, forte dell'intervento di esperti e curatori, ma soprattutto della voce dello stesso Vincent Van Gogh che si esprime attraverso le sue lettere ai fratelli.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • La bellezza delle immagini e la cura formale davvero notevoli.
  • La ricchezza dei materiali usati, ma soprattutto l'uso delle lettere di Van Gogh stesso che ci illustra la sua evoluzione psicologica e pittorica.

Cosa non va

  • Qualche divagazione botanica di troppo ci distrae dal focus, che sono i dipinti.