Lo avevamo già detto all'epoca della prima stagione: dopo Parks and Recreation, i due creatori si sono divisi la loro visione (futuristica e spassosa) dell'Aldilà. Mentre Mike Schur ne ha pensato uno "dantesco" in The Good Place, quello di Greg Daniels in Upload è digitale, costoso e per pochi privilegiati; almeno prima che i protagonisti ne svelassero il progetto al mondo intero.

Ora, dopo varie peripezie anche produttive, siamo arrivati alla quarta ed ultima stagione, in streaming su Prime Video, che risponde al cliffhanger pazzesco dello scorso finale e prova a dare una degna conclusione alla storia (anzi, alle storie) d'amore più improbabili e futuristiche viste in tv.
Upload 4: una conclusione breve ma soddisfacente
Sono solo quattro gli episodi - di cui l'ultimo della durata speciale di 45 minuti - che fungono da ultimo capitolo per la comedy sci-fi e ripartono poco tempo dopo quel clamoroso finale. Quale dei due Nathan è morto e quale è sopravvissuto? L'originale o la copia? Non saremo noi a svelarvelo ma possiamo dirvi che entrambe le coppie avranno delle belle gatte da pelare in queste ultime puntate.

I misteri rimasti irrisolti troveranno una risposta mentre ognuno dei protagonisti avrà un compito da portare a termine e tutti si congiungeranno infine in un'unica missione. Non manca la storyline orizzontale: l'IA senziente diventa rapidamente malvagia (con un cambio di look decisamente azzeccato e spassoso). Owen Daniels, il figlio dello showrunner, dà il meglio di sé nell'interpretare un'ulteriore versione dell'intelligenza artificiale; l'uso che ne viene fatto in questa serie è davvero anti-Black Mirror soprattutto per come viene risolta la minaccia.
L'amore è nell'aria nella serie Prime Video

L'amore è il sentimento che ancora una volta guida i protagonisti di Upload. Tutti, nessuno escluso: troveranno quindi una risoluzione il Nathan originale e Ingrid (Allegra Edwards), il Nathan copia e Nora (Andy Allo), e infine Aleesha (Zainab Johnson), ora spia sotto copertura in missione alla Horizon, e Luke (Kevin Bigley). E anche l'IA... ma non vi diciamo come. Questo è forse l'aspetto più sorprendente che la serie riesce a mantenere fino alla fine: quell'irresistibile mix di comedy, romance e sci-fi che ci aveva fatto innamorare della serie al suo debutto.

C'è un'incredibile dolcezza di fondo nel parlare di argomenti teoricamente freddi e asettici come l'avanzamento tecnologico; nuove trovate geniali si fanno largo in questi quattro episodi. Piccoli grandi dettagli che fanno la differenza. La serie ha sicuramente perso lo smalto e l'effetto sorpresa della prima stagione ma riesce ancora ad intrattenere piacevolmente ed emozionare, soprattutto grazie alla chimica oramai rodata tra i protagonisti. Robbie Amell e Allegra Edwards dimostrano meno verve delle prime stagioni, soprattutto sulla comicità fisica, ma riescono ancora a strappare un sorriso.
Un'estetica impeccabile

Ciò che si rivela una conferma in quest'ultima stagione - che porta all'Upload completato, come scherza il poster - e va a braccetto con le piccole grandi idee sull'avanzamento tecnologico, è l'estetica sempre curata della comedy. Quella CGI volutamente finta e rarefatta che diventa umana e palpabile, giocando con i personaggi e con gli spettatori. Ecco che quindi anche il look dell'IA malvagia non è lasciato al caso, come le sue nuove personalità. O le copie dell'upload di un personaggio che, come avviene nella tecnologia, più vengono ripetute più sbiadiscono e fanno glitch. O ancora le varie location aziendali in cui i protagonisti si infiltrano per provare a salvare il mondo, sia il nostro che l'Aldilà, un'ultima volta.

Mentre viene svelato l'ennesimo avido manager della Horizon, la comedy porta fino in fondo la tematica del privilegio anche dopo che ce ne siamo andati, che da sempre l'ha caratterizzata. Greg Daniels ci lascia questa riflessione con questo suo secondo progetto: il costo della morte come della vita, strizzando l'occhio ai funerali esosi e allargandolo a ciò che viene dopo. Sebbene non sia un addio col botto, ma piuttosto con qualche lacrimuccia che è invetabile versare, siamo molto curiosi di vedere quale sarà la prossima storia che lo showrunner deciderà di raccontare.
Conclusioni
Quella di Upload 4 non sarà un’uscita di scena coi fuochi d’artificio ma sicuramente utilizza tutti gli elementi che l’hanno resa così originale ed appetibile quand’è iniziata: la dolcezza e il romanticismo di una seconda vita che inizia dalla morte… ma in un Aldilà tecnologico. Un sentimento agrodolce che accompagna gli spettatori fino alla fine e, sebbene si tratti di un’ultima stagione breve, riesce a chiudere tutte le storyline rimaste aperte e farci appassionare un’ultima volta alla storia di Nathan, Nora e Ingrid.
Perché ci piace
- Una conclusione meno eclatante ma coerente con quanto raccontato finora.
- Menzione speciale per l’IA (ora anche in versione malvagia) di Owen Daniels.
- Le tante trovate geniali in riferimento all’assurdo avanzamento tecnologico.
Cosa non va
- C’è un po’ di ripetitività di fondo nella storyline orizzontale di quest’ultima stagione.
- Robbie Amell e Allegra Edwards perdono un po’ di smalto.
- Chi si aspetta un finale al cardiopalma, resterà deluso.