Undone è sicuramente un prodotto unico nel suo genere, principalmente per la tecnica utilizzata, quella dell'animazione al rotoscopio, per la prima volta in una serie. Hanno provato a spiegarcelo sia i creatori Kate Purdy e Raphael Bob-Waksberg, sia le interpreti Angelique Cabral e Constance Marie che abbiamo incontrato su Zoom. "L'animazione è vista come "minore", è vero, e questo accade soprattutto negli Usa, in altri Paesi viene rispettata come medium per adulti" dice Bob-Waksberg "In America la vediamo come generatrice di prodotti per bambini e al massimo adolescenti, invece che un mezzo per affrontare tematiche mature. Era già successo con BoJack Horseman, a maggior ragione ora con Undone, di poter raccontare in modo più sofisticato le storie e le sfumature dei personaggi. È difficile immaginarla come una serie live action, sarebbe meno interessante, l'aspetto visivo porta moltissimo allo show. Piango all'idea di una nostra versione alternativa, in un altro universo, in cui Undone è un live action e quanto noioso possa essere (ride), e sono grato di vivere in questa realtà in cui l'abbiamo realizzato nel modo giusto". Viene però subito rimbeccato dalla co-creatrice Kate Purdy: "Però è figa l'idea di realizzare Undone in formati differenti per ogni universo, pensiamoci (ride)".
L'animazione al rotoscopio
Dice Kate Purdy riguardo alla singolare tecnica utilizzata, che di recente abbiamo visto anche in Apollo 10 e mezzo di Richard Linklater su Netflix: "Abbiamo scelto quella tecnica perché poteva trasmettere la gamma di sfumature che cercavamo nei personaggi e nei loro interpreti. Dà una profondità che altrimenti non sarebbe stata possibile. Averli in un mondo dipinto inoltre ti dà la possibilità di essere in un universo che puoi piegare a tuo piacimento, senza far rivelare quell'operazione, quindi automaticamente è in linea con quanto esploriamo nella serie, in termini di percezione diversa ed esperienza della realtà. Penso sia davvero emozionante perché è così ancorato alla realtà ma allo stesso tempo così magico, giocoso".
A quel punto intervengono anche le attrici, interpreti della sorella e della madre della protagonista Alma (Rosa Salazar), Becca e Camila, confermando come non ci fosse altro modo di girare questo show.
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Esordisce Constance Marie: "Quello con cui abbiamo a che fare come i viaggi nel tempo, svelare traumi familiari, alcuni eventi storici, non può mettere in scena in un live action senza un altissimo budget. E paradossalmente non si riesce a renderlo così realistico e fluido come facciamo invece noi. L'animazione al rotoscopio è praticamente l'unica tecnica possibile in questo caso". Aggiunge Angelique Cabral: "C'è una grande libertà come attori nelle emozioni. Sei animato ma sei anche proprio tu, è molto appagante perché stiamo comunque recitando, non è che sei separato dal tuo personaggio come nell'animazione classica. Inoltre ritengo che la rotoscoping animation aggiunga molto a questo show, ci vuole un lungo processo per realizzarla, impieghiamo molto tempo, ma quando vedi il risultato finale c'è una tale profondità e ricchezza che non esiste in nessun altro serial". Chiude la questione Marie: "È come se la tecnica fosse un personaggio dello show, e senza di esso non potremmo andare così in profondità come invece facciamo. E dato che siamo noi e non delle animazioni a se stanti - mi ricordano i graphic novel - con la bellezza che si portano dietro, una volta che sei entrato nel mondo del rotoscopio ti dimentichi di essa".
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Una tecnica sicura in tempi di pandemia
Angelique Cabral ci tiene ad aggiungere lodi alla tecnica utilizzata anche in termini di sicurezza sul set: "Io penso che ci permette di metterci alla prova, di affrontare tematiche e argomenti che altrimenti non verrebbero affrontati in questa maniera. Ora uscendo da questa pandemia globale le nostre menti sono esplose, i nostri limiti e confini sono cambiati, ci sentiamo tutti strani. Abbiamo iniziato a girare la seconda stagione due anni fa, quando ancora non si sapeva cosa sarebbe successo esattamente, e penso che questo tipo di animazione e di nuove tecniche di ripresa fosse ciò che anelavamo. Siamo state tra le prime produzioni a riprendere i battenti a Los Angeles, perché era così sicuro e i nostri autori e registi erano su Zoom". Le fa eco Constance Marie: "Infatti si è rivelato anche un modo per girare in modo sicuro sul set. Non avremmo mai potuto farlo in live action, con tantissimi membri della troupe, comparse, e così via. Da noi c'erano otto persone sul set in tutto! Questo includeva due attori, un responsabile Covid, cameraman e tecnici del suono. Però devo dire che se con l'evoluzione tecnologica riusciranno a creare un mio avatar e quindi non dovessi più lavorare... non sarei tanto contenta! (ride). L'animazione al rotoscopio in compenso è affascinante soprattutto all'inizio quando come attori vediamo solo le linee, prima ancora che siano a colori, sono dei veri e propri artisti, le emozioni che riescono a catturare negli occhi e nelle micro-espressioni sui nostri volti, è una tecnica brillante, sono contenta di non sapere come facciano, ma è meraviglioso".
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Essere una famiglia anche sul set... al rotoscopio
I personaggi di Becca e Camila nello show fungono da contraltare ad Alma in quanto a equilibrio, ma questo accade anche nella vita reale, sul set? Ed è sempre merito della tecnica utilizzata? Ci tiene a dire la sua Marie: "È interessante perché ogni famiglia ha le proprie dinamiche e quando inizi a girare una serie con altri attori, tendi a interpretare quei ruoli l'uno per l'altra in un certo senso, è così che vi relazionate, sei stato preso al casting per quel motivo. Ad esempio, il rapporto di sorellanza tra Rosa e Angelique è vero". Le fa eco Cabral: "Confermo, è reale. D'altronde è anche per questo che ci hanno scelti. Fuori dal set io sono più grande di Rosa mentre nel serial interpreto la sorella minore di Alma, ma c'è una giovinezza dentro di me, mentre Rosa ha un'anima antica in un certo senso, quindi l'accostamento è perfetto".
A quel punto è un rimbeccarsi a vicenda, con Marie che scherza sul fatto di essere più giovane delle figlie nello show, "la bambina del set", nonché quella un po' gelosa del rapporto di complicità e sorellanza tra le due, tanto da esordire ogni tanto sul set proprio come una madre: "Che state combinando ragazze?". D'altronde lo show affronta tematiche molto serie ma Alma e Becca hanno molte scene ironiche insieme. Cabral dice quindi che lo show non potrebbe funzionare in nessun altro modo: è un cast molto ridotto, il modo in cui girano è molto intimo, quindi questo acuisce le relazioni anche davanti alla macchina da presa. Condividono molte ore al giorno e oramai cinque anni a questa parte. Ci vuole un anno per girare una stagione pressappoco. Si conoscono davvero bene: ed è per questo che devono fidarsi particolarmente l'uno dell'altra.
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Un messaggio di speranza
Constance Marie chiude la chiacchierata con un messaggio di speranza che secondo lei è insito in Undone: "Sono contenta che nello show esploriamo la linea temporale di tutti i personaggi. Nella seconda stagione approfondiamo quelle di Becca e di Camila, le nostre due timeline si incontrano (senza spoilerare troppo), conosciamo il mio personaggio molto giovane e cosa l'ha portato alla sua realtà di adesso. Per me questo è affascinante, pensate se potessimo farlo nella vita reale. C'è questa bellissima frase di Socrate: 'Sii gentile, perché non sai gli altri cosa stanno passando'". Concorda Cabral: "Spero sia questo il messaggio che arriva alle persone con lo show: siate gentili con gli altri, perché ognuno di noi sta affrontando i propri problemi! Forse il mondo sarebbe un posto migliore". Constance: "O almeno più comprensivo".