Un professore 3, il ritorno di Manuel ha risollevato le sorti della stagione più discussa

C'è chi la vuole woke, chi la accusa di fare queerbaiting, chi la crede diseducativa: Un professore 3 ha fatto discutere fin dal primo episodio. Ma com'è stata la terza stagione di una delle fiction più amate di Rai 1?

Un professore 3 Manuel e Simone

Un Professore 3 si è appena conclusa ed eccoci qui a fare un bilancio della serie, una delle più amate degli ultimi anni e uno dei titoli di punta di Rai 1. Una fiction capace di conquistare pubblico e critica sin dall'esordio, grazie a una formula che mescola racconto generazionale, filosofia, relazioni sentimentali e temi più che mai attuali. La domanda che ci si chiede è: questa terza stagione è stata all'altezza delle precedenti? La risposta è .

Di certo non sono mancate le polemiche, le discussioni e le spaccature tra i fan ma gli ascolti parlano chiaro: Un professore continua a funzionare e a registrare numeri da grande successo. Il problema, semmai, è capire se lo fa ancora per gli stessi motivi.

Una partenza in salita: quando Un professore ha rischiato di diventare una soap

Un Professore Alessandro Gassman Scena Terza Stagione Serie Tv Rai
Alessandro Gassmann in Un professore

Se la prima stagione aveva colpito per freschezza e originalità, e la seconda aveva consolidato il legame emotivo con i personaggi, la terza è partita decisamente con il piede sbagliato.

Le prime puntate hanno dato l'impressione di una serie irriconoscibile con un ritmo eccessivamente frenetico, troppe sottotrame intrecciate e sviluppate per forza di cose poco e male, dinamiche sentimentali spinte all'estremo e una sensazione generale di confusione narrativa. E in effetti dal terzo al decimo episodio è stato proprio così. È un caso che si tratta delle puntate in cui è mancato Manuel? (Spoiler: no).

A pesare è stata anche la quasi totale marginalizzazione della filosofia, che nelle prime stagioni rappresentava il cuore del racconto e faceva da collante alle dinamiche intergenerazionali rappresentate. Le lezioni di Dante Balestra (Alessandro Gassmann) erano vere e proprie chiavi di lettura delle vicende personali degli studenti e degli adulti.

In Un professore 3, almeno nella prima metà, questo elemento si affievolisce fino quasi a scomparire. Un cambiamento che ha spiazzato gli spettatori storici abituati a trovare nella serie un equilibrio tra intrattenimento e riflessione.

Manuel, l'ago della bilancia di questa terza stagione

Un Professore 2 Simone E Manuel
Simone (Nicolas Maupas) e Manuel (Damiano Gavino)

Uno dei punti più critici di questa stagione è stata l'assenza prolungata di Manuel, inutile mentire. Il personaggio interpretato da Damiano Gavino, infatti, non è solo uno dei più amati dal pubblico, ma anche uno dei più centrali dal punto di vista della storia.

Il suo è l'arco evolutivo più completo e interessante: lo abbiamo conosciuto come scavezzacollo, un delinquente per necessità, in bilico tra chi è e chi vuole essere (anche dal punto di vista dei sentimenti). E lo ritroviamo oggi più maturo, l'unico forse a esserlo veramente, che interviene come deus ex machina nelle relazioni, nelle dinamiche, nelle storie anche più complesse.

Un po' grillo parlante, un po' adorabile guascone, la sua lontananza negli episodi centrali ha pesato e molto, soprattutto nel rapporto con Simone (Nicolas Maupas), che era stato uno dei motori più importanti delle prime due stagioni.

Senza Manuel, la serie sembra perdere direzione. Le storie si moltiplicano, ma manca un vero baricentro capace di tenere tutto insieme. Poi torna e tutto trova un incastro, come per magia. Negli ultimi due episodi la serie ritrova improvvisamente coerenza, respiro e una certa profondità. Manuel è capace di leggere le situazioni meglio degli adulti che lo circondano e interviene un po' ovunque tirando le somme e, di fatto, risollevando le sorti della serie.

Un professore 3: dov'è finita la filosofia? Cosa resta alla fiction di Rai 1 se diventa quasi una soap Un professore 3: dov'è finita la filosofia? Cosa resta alla fiction di Rai 1 se diventa quasi una soap

Troppo sesso e accuse di queerbaiting: una stagione che non ha messo tutti d'accordo

Davide Di Vetta Un Professore
Matteo (Davide Di Vetta)

Che una fiction Rai venga accusata di essere diseducativa e di mostrare troppi contenuti espliciti fa sorridere su più fronti. In primis perché non è proprio nelle corde di Viale Mazzini spingere sul sesso, osare e mostrare più di quanto sia lecito. In fondo la Rai non ha mai perso la sua vena democristiana e decenni di censura pesano ancora oggi sulla TV di Stato, che non si sbilancia mai. Magari lo facesse!

Ed è proprio questo il punto: quando non si sa come affrontare qualcosa il rischio è di farlo male. Un professore 3 ci prova a essere "moderna" e mettere sul banco dinamiche queer e quella voglia di esplorazione sessuale e sentimentale dei ragazzi e delle ragazze, ma fallisce in più di un'occasione.

Il risultato è una confusione che non giova a nessuno e banalizza molto la questione. Il trio Luna-Laura-Matteo, ad esempio, sembra messo lì un po' a caso e il messaggio che arriva al pubblico è di promiscuità sessuale, di qualcosa di "esagerato", di non realistico. Ed è un peccato.

Dall'altra parte, molti fan ha poi accusato apertamente la serie di queerbaiting, di aver costruito e alimentato aspettative precise senza mai avere il coraggio di portarle fino in fondo. Il riferimento è soprattutto al rapporto tra Manuel e Simone, su cui si gioca sin dalla prima stagione e che si ritrova anche nel finale di questa terza (quell' "amico mio" conclusivo era davvero necessario?), che la distanzia dall'originale Merlì.

Tommaso Donadoni
Tommaso Donadoni è Thomas in Un professore 3

Non solo. L'ingresso di Thomas, personaggio apertamente queer, sembrava aprire finalmente a una narrazione più esplicita, soprattutto per quanto riguarda Simone. E invece anche questa pista non viene approfondita. Da qui la sensazione, espressa a gran voce sui social, di essere stati accompagnati per tre stagioni verso una direzione che la serie non ha mai davvero voluto percorrere. Insomma: Un professore 3 non va bene né in un verso né nell'altro.

Eppure gli ascolti sono sempre stati altissimi, quasi sempre oltre il 20% di share. Questo cosa ci dice? Che la serie può permettersi di sbagliare, di dividere, persino di irritare, perché ha costruito nel tempo un legame solido con gli spettatori. E non è poco.

Un professore, confermata la quarta stagione

Un Professore Immagine
Un professore, il cast

La conferma di una quarta stagione apre interrogativi interessanti. Con l'uscita di scena di molti personaggi storici, la serie sembra voler ripartire da una nuova classe. È una scelta che, inevitabilmente, richiama il confronto con Merlì: la serie originale catalana, infatti, dopo il suo ciclo principale aveva provato a spingersi oltre seguendo i due protagonisti all'università, cambiando prospettiva.

Un professore, invece, sembra voler imboccare la strada opposta, tornare al liceo e resettare la "classe" introducendo nuovi studenti. Ma per ora sono solo indiscrezioni, la sceneggiatura è ancora in fase di scrittura.

La vera sfida sarà riportare al centro ciò che aveva fatto innamorare il pubblico, perché la fiction ha dimostrato di poter cambiare pelle, ma ora deve decidere se vuole tornare a essere se stessa.