Tre sorelle e un padre psicanalista, che giustifica il riferimento a Freud nel titolo di quella che in definitiva è una commedia sentimentale al femminile. Tutta colpa di Freud si ispira infatti al film di Paolo Genovese del 2014 e ne ricalca le dinamiche espandendole grazie al maggior spazio a disposizione negli otto episodi della prima stagione disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video, in attesa di passare anche su Canale 5 il prossimo autunno: Caterina Shulha, Marta Gastini e Demetra Bellina sono chiamate a portare su schermo i ruoli delle tre sorelle Sara, Marta ed Emma, mettendo in piedi dinamiche familiari credibili e incarnando diverse sfumature di amore.
La video intervista a Caterina Shulha, Marta Gastini, Demetra Bellina e il regista Rolando Ravello
Benvenuti a casa Tamarelli
Uno degli aspetti che funziona (e che abbiamo sottolineato nella nostra recensione di Tutta colpa di Freud) è la componente da family drama, grazie alla naturalezza con cui le tre attrici e Claudio Bisio mettono in scena le dinamiche della famiglia Tamarelli che compongono. Un risultato che permette alla serie di annullare la distanza con lo spettatore e coinvolgerlo nelle sue vicende, ottenuto cominciando dalla scrittura, affinando nel corso del lavoro fatto prima delle riprese. "Ci ha permesso di trovare un nostro ritmo" ci dice Marta Gastini, "perché sul set il tempo è quello che è. E poi certamente noi ci siamo trovate molto bene e con Claudio."
Lo ha confermato Caterina Shulha: "Avevo una grandissima ansia, non avendo mai lavorato a una commedia, ma Rolando mi ha fatto rilassare tantissimo. L'atmosfera di famiglia che si percepisce è quella del set, non solo tra noi, ma anche con tutta la troupe." Ha detto la sua anche il regista Rolando Ravello, che ha spiegato come si ottiene questo risultato: "Quando si costruisce un cast, il lato umano dell'attore è importante tanto quanto il talento. Soprattutto se il lavoro è corale. Non puoi prendere persone talentuosissime, ma che pensano solo a se stesse, qui c'è stata condivisione da subito."
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Spazio all'improvvisazione
Un'atmosfera rilassata che ha aiutato il lavoro da tutti i punti di vista: "Ci siamo sentite protette e questo ci ha permesso anche di improvvisare parecchio" ha spiegato Marta Gastini, suscitando la nostra curiosità su questo aspetto, portandoci a chiedere se ricordassero una scena in particolare che è frutto dell'improvvisazione sul set. "Credo quasi tutte" ci dice Rolando Ravello scherzando, ma trovando anche supporto da parte delle attrici che non possono che confermare e sottolineare quanto di quello che vediamo sia nato proprio sul set, ricordando una sequenza in particolare tra Bisio e Max Tortora a inizio quarto episodio. "Mi divertivo come attore a farlo" ha confessato Ravello, "mi diverto ancora di più come regista!"