Turner e il casinaro, recensione: il migliore amico dell’uomo torna su Disney+

La recensione dei primi tre episodi di Turner e il casinaro, serie sequel dell'omonimo film con Tom Hanks, disponibile su Disney+.

Tom Hanks
Tom Hanks con il Golden Globe alla carriera

Quando uno scrive la recensione di Turner e il casinaro viene un po' da pensare di essere tornati indietro nel tempo. Al 1989, per l'esattezza, quando al cinema usciva un film con quel titolo, dove Turner era un giovane poliziotto interpretato da Tom Hanks, all'epoca in procinto di diventare una grande star, e Hooch (il casinaro del titolo italiano) era un adorabile ma ingombrante amico a quattro zampe. Un successo che diede vita a un sequel sotto forma di film per la TV (in realtà un pilot per uno spin-off televisivo che non si fece), dove Hooch - che nel capostipite muore salvando Turner - era ancora vivo e pronto per nuove avventure. Invece siamo nel 2021, e il titolo è quello di una nuova serie televisiva di Disney+, parte di un filone che sfrutta varie proprietà di successo della Casa del Topo. Tra queste c'è appunto la storia di Turner e Hooch, che continua tramite un sequel mascherato da reboot: la trama, soprattutto a livello di dinamica comica tra i due protagonisti, è sostanzialmente identica, ma il personaggio umano principale è il figlio di quello interpretato ai tempi da Hanks. N.B. Questa recensione si basa sulla visione in anteprima dei primi tre episodi.

L'assenza del padre

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Turner e il Casinaro: Josh Peck in un'immagine della serie

Turner e il Casinaro versione streaming ruota dunque intorno Scott Turner Jr. (Josh Peck), che si ritrova a doversi occupare di un cane non proprio attento alle regole e della stessa razza del primo Hooch che tanto caro fu al padre di Scott. E proprio il genitore, recentemente scomparso, ha lasciato il quadrupede al figlio, e il nuovo Hooch si rivela presto un imprevedibile ma efficace partner sul posto di lavoro, capace di sbloccare un po' Scott che prende tutto molto sul serio e non si lascia spesso andare a momenti di leggerezza. E mentre lui costruisce un rapporto con il nuovo, inaspettato amico, su suggerimento della sorella Laura (Lyndsy Fonseca) comincia anche a indagare su quanto accaduto al padre, perché sembra che la morte di Scott Sr. possa far parte di qualcosa di più vasto, oltre il semplice incidente che gli ha tolto la vita.

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Mistero buffo

Reginald VelJohnson nell'episodio 'Chuck Versus  Santa Claus' della serie tv Chuck
Reginald VelJohnson nell'episodio 'Chuck Versus Santa Claus' della serie tv Chuck

La serie nasce dalla fantasia di Matt Nix, già creatore dell'apprezzato Burn Notice - Duro a morire (anch'esso disponibile su Disney+ tramite la sezione Star), e si nota il divertimento dello showrunner quando si tratta di giocare con i generi, in particolare nel secondo episodio che è una parodia esplicita di Trappola di cristallo, dal titolo A Good Day to Dog Hard. Un esercizio di filologia deformata che ha un livello simbolico in più poiché nel film originale recita anche Reginald VelJohnson, che nel 1989 era il collega di Scott Turner e in questa sede - l'unico attore del lungometraggio ad essere stato finora confermato per la serie - è diventato il sindaco della città. Un gioco che però non distoglie dalla componente umana ed emotiva dello show, che tratteggia molto bene il rapporto strampalato ma sincero tra uomo e cane, con Hooch che inevitabilmente ruba la scena a tutti (anche al di fuori dell'episodio stesso, poiché è affidata a lui l'introduzione dei riassunti in apertura di puntata). E come nella serie precedente di Nix c'è quel giusto equilibrio tra mistero e commedia che rende interessante l'operazione, anche grazie alla regia di McG per il primo episodio che dà allo show un'identità visiva poco originale ma per lo più efficace.

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Turner e il Casinaro: il cane protagonista in un'immagine della serie

Eppure, almeno nei tre capitoli che abbiamo visto finora, si fa strada l'impressione che la scelta di fare un vero e proprio sequel possa rivelarsi deleteria sul lungo termine, soprattutto impostando la trama orizzontale sull'assenza di Scott Sr., un escamotage che serve principalmente a ricordarci che a questo giro Tom Hanks non è della partita (stando a dichiarazioni ufficiali non è contemplata un'apparizione, nemmeno sotto forma di flashback). Un vuoto che si fa notare anche perché Peck è un degno erede dello stile comico del suo predecessore, e in altre circostanze sarebbe stato divertente vederli a confronto. Adesso invece è un'ombra che grava sopra un progetto ricco di potenziale ma parzialmente inibito, a metà tra il voler andare per la propria strada ed essere parte integrante di un franchise. Al momento si limita a divertire il giusto, puntando a conquistare un pubblico misto di cinefili e cinofili.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione dei primi tre episodi di Turner e il casinaro, serie Disney+ che raccoglie l'eredità dell'omonimo film, ribadendo come la trama orizzontale sappia un po' di forzatura e non faccia che sottolineare l'assenza di Tom Hanks, ma la relazione tra il protagonista umano e il suo amico a quattro zampe funziona alla grande.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Josh Peck è un degno erede di Tom Hanks.
  • Il nuovo Hooch è adorabile quanto il suo predecessore.
  • L'equilibrio tra poliziesco e commedia è gestito bene.

Cosa non va

  • La trama orizzontale lascia un po' a desiderare.