Già Apple TV+ come piattaforma è ancora poco conosciuta in Italia (molti ancora non sanno che comprando un dispositivo Apple è un servizio che si ha gratuitamente compreso per i primi mesi). Tra le serie della sua offerta, che brilla per qualità medio-alta nel complesso, cosa rara di questi tempi, è passata più in sordina Truth Be Told, serie crime antologica con protagonista Octavia Spencer (ovviamente anche produttrice, insieme a Reese Witherspoon e la sua Hello Sunshine), che dopo una prima stagione interessante ma maggiormente classica ha offerto e continua a offrire uno sguardo lucidissimo, crudo e senza peli sulla lingua su tematiche attualissime e legate alla comunità black. Una rappresentazione che viene sviscerata sotto vari aspetti, pur rimanendo nei canoni del genere giallo che guarda all'ossessione del pubblico per i podcast true crime.
L'incipit
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Il ciclo inaugurale di Truth Be Told, basata sul romanzo While You Were Sleeping di Kathleen Barber, ci presentava Poppy Parnell (Octavia Spencer), giornalista e podcaster che si rendeva conto che un caso al quale aveva lavorato molti anni prima, contribuendo a far arrestare il colpevole, potrebbe essere stato frutto di un errore: la persona in carcere (Aaron Paul) potrebbe non aver commesso il delitto ed essere stato accusato e imprigionato ingiustamente proprio per causa sua. Ciò la porta a tornare a casa a Oakland, nella baia di San Francisco, dallo sfarzo e dalla mondanità cui oramai si era abituata a New York. A questo punto, la sua voce calda e accogliente chiede che sia riaperto il caso, trovando un nuovo format per il proprio podcast e le indagini porteranno a una verità sorprendente che coinvolge la famiglia della vittima, comprese le due gemelle interpretate da Lizzy Caplan. Un plot twist da giallo classico che caratterizzerà da quel momento lo show.
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Conosciamo anche la vita privata di Poppy e suo marito Ingram, avvocato, e della sua famiglia, composta dalle sorelle Desiree e Cydie e dal padre Shreve (Ron Cephas Jones), a capo della gang locale, i motociclisti Capstones. C'è anche Markus (Mekhi Phifer), l'ex fidanzato di Poppy ed ex poliziotto, da lei coinvolto come investigatore privato per risolvere i casi. Ora lui è sposato con Zarina (Merle Dandridge) e ha una figlia adolescente, Trini (Mychala Lee) ma non riesce a non lasciarsi coinvolgere dall'ex.
La seconda stagione e l'appropriazione culturale
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La seconda stagione entrava molto di più nella vita e nel passato di Poppy, facendoci capire che la storia sarebbe stata verticale con un caso nuovo per ogni stagione ma senza dimenticare lo sviluppo orizzontale dei personaggi e delle loro vite. Conosciamo un altro importante tassello del passato di Poppy, Micah Keith (Kate Hudson), la sua migliore amica cresciuta con lei in strada e nella comunità black che la accolse da bambina come fosse una di loro, perché non si trovava a suo agio nella propria. Ora Micah è una sorta di influencer e motivatrice per le donne che vogliono recuperare la propria indipendenza e la propria pace interiore.
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Un caso oscuro che coinvolgerà Micah porterà alla luce una tematica delicatissima e di cui si parla poco come l'appropriazione culturale, svelando anche importanti segreti del passato di Poppy, che passò un anno da bambina vivendo a casa di una terribile signora del quartiere che la trattava malissimo, approfittando del fatto che il padre fosse in carcere e la madre deceduta. Poppy a quel punto deciderà di farsi chiamare Scoville in onore del padre e non più della madre, morta quando lei e le sorelle erano piccole, senza vergognarsi più della propria appartenenza e soprattutto andando a fare un percorso di auto-consapevolezza per capire chi era e soprattutto chi sarebbe stata agli occhi del suo pubblico.
La terza stagione e la prostituzione minorile
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Dalla seconda stagione Truth Be Told affianca a Octavia Spencer non più un protagonista maschile (Aaron Paul) bensì uno femminile forte, indipendente e pieno di segreti. Se nella seconda era Micah, nella terza arriva Eva (Gabrielle Union, quindi non più una co-protagonista bianca, ma nera a rafforzare l'identità black dello show). Lei è la preside del liceo locale, che si ritrova coinvolta nella sparizione di alcune ragazze spesso ritrovate morte. L'aspetto più agghiacciante di questa storia attualissima è che se si fa tanto clamore per Emily, una ragazzina bianca e bionda misteriosamente scomparsa, lo stesso non accade per Drea Spivey, adolescente nera ed ex tossica, che non arriva nemmeno ai notiziari perché considerata "una puttana drogata".
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Un avvenimento purtroppo estremamente attuale che strizza tristemente l'occhio alla cronaca nera quotidiana. Spencer e la sua Poppy si fanno così portavoci di argomenti come traffico sessuale e prostituzione minorile, coinvolgendo storie e personaggi solo accennati nei cicli precedenti ma, come possiamo vedere, con un disegno generale a lungo raggio ben in mente da parte della creatrice Nichelle Tramble Spellman. Infatti il nuovo caso coinvolgerà in modo inaspettato la famiglia di Markus, provocando nuovi attriti tra Poppy, Zarina e la sua famiglia. Le origini di Poppy vengono ulteriormente approfondite e il filo borderline che la fa stare tra due mondi, quello della polizia e quello dell'illegalità, si fa sempre più sottile. La serie non a caso ha vinto il NAACP Image Award, i premi della comunità nera a Hollywood. Un'importanza di rappresentazione e uno stile crudo, schietto, che ha saputo maturare e crescere insieme ai suoi interpreti e alle star che in ogni stagione hanno accettato di prendervi parte per fare in modo che queste storie non restino invisibili.