Dopo lo strepitoso successo della prima, c'era ovviamente grande attesa per la seconda stagione di True Detective, la serie tv firmata da Nic Pizzolatto che all'esordio aveva messo tutti d'accordo, pubblico e critica. Non è stato in realtà così per la seconda, che però vanta comunque notevoli qualità e soprattutto è completamente diversa dalla prima non solo nella storia, ma soprattutto negli interpreti totalmente cambiati. Anche questo può aver spiazzato i fans, perché rimpiazzare Matthew McConaughey e Woody Harrelson non è certo semplice, come non è stato facile rinunciare alla regia di Cary Fukunaga. Fatto sta che in questa seconda stagione, oltre all'alternanza di vari registi, i principali protagonisti sono interpretati da Colin Farrell, Rachel McAdams,Vince Vaughn e Taylor Kitsch.
La seconda stagione della serie si apre con un primo episodio che serve soprattutto a introdurre i nuovi personaggi, ovvero tre rappresentanti della legge di tre differenti città. Saranno infatti loro a occuparsi del brutale omicidio attorno al quale ruota la stagione, l'assassinio di Ben Caspere, un politico corrotto di una città californiana, il cui corpo mutilato è ritrovato ai bordi di una strada. Sembra la vittima di un macabro rituale: ha gli occhi bruciati, i genitali amputati e simboli satanici incisi sulla pelle. Si scoprirà che era implicato in pratiche di occultismo, ma i tre protagonisti presto scopriranno che l'omicidio nasconde molto di più. Seppur meno celebrata, anche la seconda stagione di True Detective merita sicuramente di essere rivista e riapprezzata in homvideo, grazie soprattutto all'uscita in blu-ray* alta definizione targata *Warner Bros. Entertainment Italia.
1. Il video: dalla pellicola al digitale, ma le atmosfere restano cupissime
True Detective - Stagione 2 è proposto dalla Warner in un'elegante slipcase, con un cartonato ad avvolgere l'amaray contente tre dischi, sui quali son distribuiti gli otto episodi e gli extra. Sul fronte video va subito premesso che c'è stato un drastico cambio di rotta. Dalla prima stagione girata su pellicola, siamo passati alla seconda girata in digitale con le Arri Alexa, anche se l'utilizzo di alcune lenti Panavision danno alla serie comunque un aspetto retrò, che fa sì che le atmosfere noir e la sensazione più cinematografica che televisiva siano conservate, sensazione alla quale contribuisce anche una leggera resa granulosa che regala grinta e spessore alle immagini. Cambio totale anche per l'ambientazione, dalla paludosa Luoisiana all'assolata California con la città fittizia di Vinci. Ma il registro generale ricorda bene che siamo sempre osservando True Detective. E la resa resta abbastanza costante nonostante il fatto che rispetto alla prima stagione, dove c'era la mano totale di Cary Fukunaga, qui si alternino vari registi, da Justin Lin a John Crowley, da Janus Metz Pedersen a Jeremy Podeswa, da Miguel Sapochnik a Daniel Attias. Stili diversi, ma i blu-ray riescono a riprodurre fedelmente le differenze mantenendo costante la qualità.
2. Ombre, buio e croma sobrio: quanta angoscia dalle immagini
Per quanto riguarda la pura qualità tecnica del video in alta definizione, la resa complessiva è buona, anche se le persistenti atmosfere buie e notturne non agevolano certo la percezione del dettaglio. Sia chiaro che il quadro totale è molto buono, ma le tante scene scure, pur salvaguardando in maniera soddisfacente il particolare, finiscono inevitabilmente per dare spazio talvolta a ombre un po' opprimenti nelle quali i neri sembrano un po' alti e tendono a espandersi e annacquare i particolari circostanti. Il dettaglio resta ottimo invece nei primi piani e in buone condizioni di luminosità, mentre per il resto regna una sensazione di costante morbidezza, anche a causa di un croma sobrio e intenzionalmente non urlato. Talvolta questo porta nelle scene buie anche a una certa rumorosità, ma nulla di allarmante. In sostanza, anche se può sembrare non particolarmente eclatante come resa dell'alta definizione in senso generale, in realtà il video si adatta fedelmente all'estetica particolare della serie, e riesce con efficacia nel compito di trasmettere soprattutto angoscia. E lo dimostra il fatto che parametri cromatici, contrasto, luminosità e saturazione dei colori, sembrano essere tutti correttamente riprodotti.
3. L'audio: l'inquietudine che esce dai diffusori
Anche sul fronte audio la seconda stagione di True Detective regala emozioni. Per la traccia italiana bisogna accontentarsi di un DTS 5.1 che ovviamente ha una marcia in meno del DTS HD 5.1 originale, ma che rimane comunque molto coinvolgente per una serie televisiva. L'aspetto più convincente è che il tappeto sonoro complessivo offre la giusta inquietudine e contribuisce a quella sensazione quasi allucinatoria della serie, evocandone i toni tenebrosi. Sia per il ruolo fondamentale per la musica, sia per il curatissimo lavoro su effetti piccoli e grandi, leggeri o aggressivi, che viene fatto sull'ambientazione, che siano i rumori dall'alto della città o quelli di una moto in corsa, quelli di una stanza apparentemente silenziosa o quelli caotici di una scena di azione (su tutte quella alla fine del quarto episodio, davvero spettacolare anche sul piano audio). Questo è possibile grazie al costante e preciso intervento dell'asse posteriore, che appoggia in modo continuo la già notevole apertura laterale regalando una bella sensazione avvolgente, amplificata da bassi profondi e corposi. In questo contesto i dialoghi restano chiari e puliti. Certo, a livello di dinamica e pressione complessiva, come detto la traccia inglese è nettamente superiore, ma quella nella nostra lingua non sfigura affatto.
4. L'imprescindibile ruolo della musica
Coerentemente con il cambio generale, nella seconda stagione c'è un'altra colonna sonora e una diversa sigla iniziale. Ma di certo la musica resta un elemento fondamentale per entrare nelle atmosfere della serie, sempre cupe e angoscianti, e sotto questo aspetto la conferma di T-Bone Burnett come compositore e supervisore delle musiche è una garanzia. E per fortuna la resa audio sotto questo aspetto regala emozioni forti. La minacciosa colonna sonora evoca toni scuri e inquietanti, con una gamma corposa e calibrato utilizzo dei bassi. Per quanto riguarda la sigla iniziale, dopo quella fantastica della prima stagione, Far From Any Road di The Handsome Family, nella seconda ad aprire gli episodi è la canzone Nevermind di Leonard Cohen. Qua e là ci sono altri prestigiosi contributi, come All the Gold in California interpretata da Nick Cave e Warren Ellis, e poi la bella sorpresa della cantautrice Lera Lynn con alcune sue canzoni. Per il resto l'accompagnamento musicale asseconda il sempre palpabile senso di angoscia della serie. E, cosa che più ci importa in questa sede, il reparto audio riesce a trasmettere il tutto con grande fedeltà, suono corposo e buona dinamica.
5. Extra: commenti, featurette e il dietro le quinte della scena clou
E infine ci sono gli extra. Troviamo innanzitutto due commenti audio, uno per l'episodio 4 nel secondo disco (con Nic Pizzolatto, Colin Farrell, Vince Vaughn, Taylor Kitsch e Rachel McAdams) e uno per l'episodio finale 8 nel terzo disco (gli stessi di prima con il produttore esecutivo Scott Stephens al posto della McAdams). Tutti gli altri extra sono sul terzo disco. Troviamo La realizzazione del massacro di Vinci (29'), in pratica un curatissimo approfondimento sulla realizzazione di una delle scene chiave del quarto episodio, una memorabile sequenza d'azione che viene sviscerata con interviste e dietro le quinte che ne rivelano il progetto, il ruolo degli stunt, gli effetti e altro ancora. Si prosegue con Per saperne di più su True Detective (10'), featurette nella quale le interviste ai principali elementi del cast e al produttore esecutivo raccontano la realizzazione della seconda stagione, parlando di produzione, trama, personaggi, storia e location. Per chiudere La California di True Detective (4'), una sorta di video musicale con suggestive riprese aeree degli incredibili paesaggi della California con la colonna sonora di T-Bone Burnett.