Come altro cominciare quest'articolo se non esultando (e mettendovi in guardia dagli
spoiler
che seguiranno sul terzo episodio de Il Trono di Spade 8). Ce l'abbiamo fatta, siamo sopravvissuti alla battaglia di Grande Inverno andata in scena ne Il Trono di Spade 8x03 e, soprattutto, abbiamo finalmente assistito alla caduta del Re della Notte. Erano settimane che aspettavamo, ma al tempo stesso temevamo, il definitivo scontro tra i personaggi più amati della serie e l'orda di Estranei che procedeva inesorabile verso la dimora ancestrale degli Stark: seppur con numerosissime ed inestimabili perdite molti dei nostri eroi sono sopravvissuti ad una delle battaglie più violente e sanguinarie della storia di Occidente.
Dopo aver faticosamente superato l'assedio di Grande Inverno (che come spettatori ci sentivamo di vivere insieme ai nostri beniamini), vogliamo però mettere ordine in quanto accaduto durante la battaglia, che con il suo ritmo frenetico e concitato ci ha reso difficile cogliere tutti i dettagli più importanti durante la prima visione. Questo articolo farà quindi il punto della situazione di quanto accaduto, mettendo in luce particolari che anche al più accanito dei fan potrebbero essere sfuggiti.
La Lunga Notte è uno degli episodi più tragici, emozionanti ed inaspettati dell'intera serie (qui la nostra recensione): chi si sarebbe mai immaginato che alla fine sarebbe stata proprio Arya a portare a termine l'impresa? Molti noi erano certi che l'eroe predestinato sarebbe stato Jon, che fin dall'inizio aveva riconosciuto la grave minaccia rappresentata dagli estranei per i Sette Regni e aveva strenuamente radunato più forze possibili per combatterli. Ma si sa, è dalla prima stagione che Il Trono di Spade non fa altro che stupire il suo pubblico, portando la storia in direzioni completamente inaspettate per chiunque.
Il piano di Jon e Daenerys
Cominciamo subito con che cosa è andato storto: Jon e Daenerys avevano un ruolo ben preciso nella battaglia e un piano da seguire, che però non hanno rispettato. Sia Jon che la Regina dei Draghi avrebbero dovuto aspettare prima di intervenire nello scontro, attaccando direttamente il Re della Notte una volta arrivato sul campo di battaglia. Ritrovandosi in superiorità numerica, due draghi contro uno, sarebbe stato più facile sconfiggerlo e forse le sorti della guerra sarebbero state diverse (magari ci sarebbero state meno perdite). Le cose prendono una piega completamente inaspettata nel momento in cui Daenerys assiste alla completa distruzione dell'esercito dei Dothraki, che vengono spazzati via dall'avanzata dei non morti: volando con Drogon in aiuto ai soldati rimasti, Daenerys invalida completamente la strategia fatta alla vigilia della battaglia. "I morti sono già arrivati" dice a Jon prima di salire sul suo drago, e lui è costretto a seguirla per non lasciarla da sola contro gli Estranei.
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Tutti i collegamenti con la prima stagione
In molti avranno certamente notato alcuni evidenti collegamenti con la prima stagione de Il Trono di Spade: nel corso dell'episodio Arya pronuncia due frasi che erano state dette a lei in passato, quando ancora non era diventata la formidabile assassina in grado di sconfiggere il Re della Notte. Nel secondo episodio della prima stagione Jon regala ad Arya la sua prima spada, Ago, e le dice: "Infilzali con la parte aguzza", la stessa cosa dirà Arya a Sansa poco prima che questa si rifugi nelle cripte del castello, dopo che la sorella le ha dato un pugnale con cui difendersi. Chi non si ricorda poi l'insegnamento del compianto Sirio Forel ad Arya sempre durante la prima stagione: "Che cosa diciamo al Dio della Morte?" "Non oggi". Melisandre fa capire ad Arya qual è il suo compito nella battaglia contro il Re della Notte facendole la stessa domanda, a cui Arya, prima di dirigersi al Parco degli Dei, da la stessa risposta.
Il pugnale che uccide il Re della Notte
Il pugnale di acciaio Valyrio con cui Arya riesce a colpire a morte il Re della Notte ha una storia molto lunga (e travagliata) all'interno della serie: ripercorriamola insieme per comprenderne l'importanza. Inizialmente venne usato da un assassino per tentare di uccidere Bran, ancora in coma dopo essere caduto dalla torre (episodio 1x02, La Strada del Re). Successivamente Catelyn Stark lo porta con se ad Approdo del Re e lo consegna a suo marito Ned, non prima però che Lord Baelish le riveli (ovviamente mentendo) che il pugnale appartiene a Tyrion Lannister. Sarà proprio l'inganno di Ditocorto (vero proprietario del pugnale, come ci viene rivelato nell'episodio 7x07) a dare il via alla Guerra dei Cinque Re, perché spinge Catelyn a far prigioniero Tyrion e, di conseguenza, Twin invade le Terre dei Fiumi. Dopo la morte di Ned, l'arma passa (nuovamente) in mano a Ditocorto, che la dona a Bran nel quarto episodio della settima stagione, il ragazzo lo passa però subito dopo ad Arya, che ha appena fatto ritorno a Grande Inverno e che di certo sa meglio di lui come usarlo. Il fatto che sia proprio quel pugnale a segnare la fine del Re della Notte è senza dubbio simbolico: l'arma che un tempo aveva quasi ucciso Bran, portando di conseguenza il caos nei Sette Regni, ora viene usata per salvarlo e al tempo stesso salvare Occidente.
La mossa letale di Arya
In molti di certo si saranno accorti che la mossa che Arya utilizza per passarsi da una mano all'altra il pugnale, che prende di sorpresa il Re della Notte e si rivela per lui letale, l'avevamo già vista. Ricordate il duello tra Arya e Brianne nella scorsa stagione? Nell'episodio 7x04 (Spoglie di Guerra) le due combattono brevemente e Arya ha modo di dimostrare tutte le capacità apprese in anni di allenamento: è proprio passandosi velocemente il pugnale da una mano all'altra che Arya riesce a sconfiggere l'avversaria.
Perché il Re della Notte muore?
La domanda che sorge spontanea è perché sia proprio il pugnale di Arya ad uccidere il Re della Notte, che non era stato nemmeno scalfito dalla potenza del fuoco di Drogon. Innanzitutto si tratta di acciaio di Valyria, che da sempre viene usato per eliminare i non-morti da lui creati, ma la vera ragione per cui si dimostra così letale per il Re della Notte è la posizione in cui Arya riesce a colpirlo. Ripensate a quando ci vengono fatti vedere, in una visione di Bran, i Figli della Foresta che, con una lama di vetro di drago creano il Re della Notte (episodio 6x05, Il tempo è giunto), in che punto lo trafiggono? Esattamente nello stesso in cui Arya affonda il pugnale.
La premonizione di Melisandre
Quando Arya e Melisandre si rincontrano, ci viene ricordata una scena della terza stagione (episodio 3x06) in cui la Donna Rossa aveva fatto una predizione sul destino della piccola Stark.
"Vedo dell'oscurità in te. E in quell'oscurità, occhi che mi fissano. Occhi marroni, occhi azzurri, occhi verdi. Occhi che tu farai chiudere per sempre. Ci incontreremo ancora."
Gli occhi azzurri a cui Melisandre si riferisce sono senza dubbio quelli del Re della Notte, che la nostra Arya è quindi destinata a sconfiggere.
Arya è Azor Ahai?
La domanda sorge spontanea: Il fatto che Arya uccida il Re della Notte, fa di lei il nuovo "principe che era stato promesso" (tanto a lungo cercato da Melisandre) o il cosiddetto Azor Ahai (figura mitica di cui però si parla soltanto nei libri)? Secondo noi assolutamente no. Non stiamo qui a riprendere nel dettaglio la profezia secondo la quale un giorno sarebbe giunto ad Occidente un guerriero capace di liberare il mondo dall'oscurità, e che noi spettatori (ma anche i lettori delle opere di Martin) avevamo sempre pensato si sarebbe rivelato essere o Jon o Daenerys. A questo punto ci chiediamo se David Benioff e D.B. Weiss abbiano volutamente deciso di costellare la serie di riferimenti al "principe che fu promesso", facendoci credere che sarebbe stato Jon o al limite Daenerys, per poi coglierci completamente di sorpresa nel momento in cui il suo ruolo nella Grande Guerra contro al Re della Notte si fosse poi rivelato irrilevante. Potrebbe anche essere che l'importanza di Azor Ahai venga rivelata nei prossimi episodi durante lo scontro con Cersei (magari il vero nemico non era il Re della Notte?), ma ne dubitiamo. Detto questo capiamo le critiche di molti dei fan più fedeli della serie (e delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco): con questa scelta senza dubbio spettacolare, i creatori della serie hanno scelto deliberatamente di mettere da parte un tassello estremamente importante della mitologia che Martin ha faticosamente creato per Occidente, e che ci avevano fatto credere sarebbe stato importante.
Il conto delle vittime
Continuiamo facendo il punto della situazione sulle vittime della Battaglia di Grande Inverno: chi è sopravvissuto? Chi è eroicamente caduto durante lo scontro? La conclusione della battaglia è stata così concitata e veloce che a molti potrebbe essere sfuggito chi si è salvato tra i personaggi principali de Il Trono di Spade. Oltre alle innumerevoli perdite tra i Dothraki, quasi completamente distrutti durante il primo attacco a cavallo contro i non-morti, e tra gli Immacolati, le vittime più illustri dell'assedio sono state: Eddison Tollet, che muore subito dopo aver salvato Sam, Lyanna Mormont, che se ne va portando con sé il nemico più grosso che è riuscita a trovare (un gigante), Bric Dondarrion, che si sacrifica per salvare Arya, Theon, che finalmente dimostra tutto il suo valore proteggendo Bran, Melisandre (della cui morte parleremo meglio fra poco), Jorah Mormont che muore tra le braccia della sua Khaleesi e, ovviamente, il Re della Notte. Molti dei personaggi più amati riescono invece, miracolosamente, a superare la notte: Jon, Daenerys, Arya, Sansa, Tyrion, Sam, Jamie, Brianne e Tormund avranno ancora un importante ruolo da svolgere nella serie e siamo sicuri che ci aspettano molte sorprese che li riguardano negli prossimi episodi.
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Ma Ghost che fine ha fatto?
In molti si staranno chiedendo che fine abbia fatto Ghost, il metalupo di Jon Snow che abbiamo visto attaccare i non-morti insieme ai Dothraki. Inizialmente lo avevamo dato per spacciato ma il trailer del prossimo episodio ci rivela che è sopravvissuto alla battaglia e che è tornato sano e salvo a Grande Inverno.
... e i draghi di Daenerys? Sono entrambi ancora vivi?
Anche i draghi sono entrambi sopravvissuti e lo scopriamo grazie al trailer dell'episodio 8x04. Per quanto riguarda Drogon lo avevamo visto al termine della battaglia avvicinarsi a Daenerys, ammaccato ma senza dubbio ancora vivo, Rhaegal, invece, ci aveva fatto preoccupare di più quando lo avevamo visto accasciarsi a terra dopo aver disarcionato Jon. Nel prossimo episodio li vediamo però tutti e due in volo, quindi siamo sicuri che si siano entrambi ripresi dalle ferite della battaglia.
La morte di Melisandre
La scena con cui si chiude l'episodio è quella della morte di Melisandre. La Donna Rossa, osservata a poca distanza da Sir Davos, esce dalle mura di Grande Inverno e si toglie il rubino che come sappiamo la mantiene giovane, mentre si allontana vediamo poi che invecchia rapidamente, si accascia a terra e si lascia morire. In molti si sono chiesti perché sia morta dopo essersi tolta il rubino quando in altre occasioni durante la serie lo aveva fatto restando però in vita: semplicemente perché ha finalmente raggiunto il suo scopo (allo stesso modo di Beric, che muore per salvare Arya), aiutare a sconfiggere il Re della Notte. Una volta conclusasi la sua missione non ha nessun'altra ragione per restare in vita.