Nanni Moretti è l'unico autore italiano in corsa per la Palma d'oro a Cannes 2021. Il regista romano è anche l'unico in grado di fare il maestro di cerimonie di se stesso ed è proprio lui a presentare il suo nutrito gruppo di accompagnatori in apertura della conferenza stampa di Tre piani, primo adattamento letterario in quarant'anni di carriera. Tre piani, opera dell'autore israeliano Eshkol Nevo, è un romanzo corale che racconta le storie di un gruppo di personaggi che vivono nello stesso condominio a Tel Aviv. Moretti ha trasposto la storia a Roma, modificandone anche la struttura.
"Il libro contiene tre storie separate. Ma noi abbiamo deciso di modificare la struttura perché il libro ha una densità tale che tutti i personaggi sono importanti" spiega Moretti. "Abbiamo deciso di creare dei legami tra i vari personaggi. Questo equilibrio è stato ottenuto con un lungo lavoro di elaborazione". Parlando del suo metodo di lavoro, il regista spiega: "Dedico molto tempo a scrittura, riprese e montaggio. Uso la tecnica per fini artistici, per realizzare l'oggetto film. Questa storia non permetteva scene di transizione, così ogni personaggio è importante e ogni scena è essenziale".
Il lavoro con l'attore in un film corale
Come evidenzia la recensione di Tre piani, il film si caratterizza per una dimensione corale che ha spinto Nanni Moretti a circondarsi di un nutrito team di attori, presenti in gran parte a Cannes a fianco del regista insieme all'amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco e a Domenico Procacci. Tra i protagonisti delle tre storie troviamo Elena Lietti, scoperta da Moretti nella serie Il miracolo, Alba Rohrwacher, con cui il regista ambiva a lavorare da tempo, così come Riccardo Scamarcio ("lo seguo da tanto tempo, ho sempre apprezzato il fatto che si misura con personaggi completamente diversi") e Margherita Buy, "l'unica di noi che non ha fatto provini", alla quarta collaborazione con Nanni. "Volevo un lavoro di qualità" dichiara Moretti. "Non volevo protagonisti compiacenti. Ho cercato di essere realista, ma non naturalista. Non trovo la spontaneità un valore, credo nell'autenticità".
Bianca e le altre, tutte le donne del cinema di Nanni Moretti
Parlando della genesi di Tre piani, Nanni Moretti spiega di aver letto il romanzo quando gli è stato proposto come possibile progetto cinematografico. "Sono un lettore lento, ma questo libro mi ha catturato" confessa ringraziando l'autore del romanzo Eshkol Nevo, anche lui presente a Cannes. "Più passa il tempo più mi piace fare questo lavoro. Quando la passione non basta serve l'attenzione ai dettagli, ma più passa il tempo più è difficile spiegare perché faccio quello che faccio". Il regista continua comunque a seguire le reazioni della critica ai suoi lavori e ammette: "40 anni fa leggevo tutte le recensioni, andavo alle edicole notturne per compare i giornali appena arrivavano. Ora non lo faccio più, sono più distaccato. Compro un paio di quotidiani e leggo la pagina dello spettacolo",
No allo streaming, il cinefilo vuole di più
In un film che riunisce un team di talenti italiani, il cui peso nella storia è pari, Nanni Moretti ammette di essere "favorevole al divismo, ma è sano per una volta avere un film senza divi. Concorso con chi ritiene che Tre piani sia una summa dei miei lavori precedenti. Diciamo che i film realizzati negli ultimi 40 anni si possano considerare come diversi capitoli di un unico libro". E a proposito di libro, parlando delle differenze tra il romanzo di Eshkol Nevo e il suo film, spiega che "la scena del ballo per la strada non era presente. L'abbiamo aggiunta, è importante per aprire all'esterno evitando di essere troppo chiusi nelle nostre vite. Negli ultimi due anni ci hanno detto una bugia sostenendo che possiamo vivere senza altre persone, senza sentirsi parte di una comunità. Nel finale, il film si apre all'esterno, agli altri e al futuro".
A chi sottolinea che nel film di Nanni Moretti è assente il sottile humor che permea il romanzo originale lui ribatte: "Non trovo il film drammatico, semmai lo trovo doloroso, ma è anche un inno alla vita". Il ritorno alla vita cinefila è stato segnato dalla riapertura dei cinema ad aprile. In tutto il periodo di chiusura, Nanni Moretti ha "resistito" alle sirene dello streaming come confessa non senza una punta di ironia: "Ho detto a Domenico Procacci 'Non mi dire quanto offre Amazon, Disney o Netflix. Non lo voglio sapere. Nascondimelo'. Volevo aspettare che le sale riaprissero. Lo dico da spettatore, per me è importante la visione cinematografica nella sala buia, ho bisogno di vivere e rivivere quella magia. Ho la stessa curiosità quando guardo i film di altri registi che avevo 30 anni fa".