Sono entrambi di Brooklyn, sono nati nel '91 e vengono dal teatro: Anthony Ramos (A star is born, In the Heights) e Dominique Fishback (forse l'avete vista nella serie Swarm, Sciame in Italia) sono gli attori umani di Transformers - Il risveglio, film di Steven Caple Jr. in cui gli Autobot arrivano sulla Terra del 1994 e si trovano in mezzo allo scontro tra Maximal, Predacon e Terrorcon.
Nelle sale italiane dal 7 giugno, Transformers - Il risveglio è il settimo film della saga di Transformers al cinema e si colloca temporalmente dopo Bumblebee (2018), ambientato negli anni '80. La grande novità di questo capitolo sono i Transformers con sembianze animali, i Maxinal. E anche i due protagonisti umani, Noah e Helena, più approfonditi e dotati di un background culturale distintivo. Quello di Brooklyn, appunto.
Per gli interpreti le proprie origini sono fondamentali, come dice Anthony Ramos: "C'è qualcosa di speciale in Brooklyn: a seconda di dove sei cresciuto c'è una mescolanza di culture. Noi siamo cresciuti a New York est, a Bushwick. Sono quartieri molto particolari, con leggi tutte loro. E traumi che ti rendono più forte. È ciò che ci rende così orgogliosi delle nostre origini. Anche quando non ce ne rendiamo conto, siamo condizionati da ciò che abbiamo passato. Ciò che abbiamo dovuto superare, anche solo per stare seduti qui, soprattutto noi due insieme, a fare una cosa del genere. È il nostro orgoglio. Quando sei di Brooklyn non sei di New York: sei di Brooklyn!"
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La trama di Transformers - Il risveglio ruota soprattutto attorno alle macchine aliene, ma anche i personaggi umani hanno la loro importanza. Noah è un ex poliziotto caduto in disgrazia perché accusato di non essere affidabile: in realtà deve occuparsi della famiglia, in particolare del fratello più piccolo, che ha problemi di salute. Helena invece lavora nel museo di Ellis Island e vorrebbe fare l'archeologa.
E un po' in questo viene accontentata: le avventure di questo film portano i protagonisti in Perù, alla ricerca di manufatti nascosti in camere segrete, un po' come in Indiana Jones, citato esplicitamente nel film.
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Per Dominique Fishback è stato importante questo aspetto del suo personaggio: "Mi ha dato carica e fatto sentire potente, soprattutto in un franchise come questo e in quanto protagonista femminile. Ne abbiamo parlato molto con Steven: ha detto da subito che voleva dare a Helena autonomia e il suo arco narrativo. E una sua vita indipendente da quella di Noah. Sono molto orgogliosa che, dall'inizio, gli Autobot la considerino per la sua mente, vogliono il suo aiuto per la loro missione. Per me è stato importante. Ieri ho potuto vederlo con tante persone di Brooklyn con cui sono cresciuta e i loro figli. C'erano tanti bambini e credo sia stato d'ispirazione per loro. Non soltanto vedermi sullo schermo, ma anche in un ruolo di cui sono orgogliosa. È la dimostrazione che possiamo fare tante cose diverse".