Giro di boa per il 28.Torino Film Festival che nel sesto giorno propone numerosi film accomunati dal tema del lavoro. E' così per l'opera in concorso Les hommes debout, del francese Jérémy Gravayat che racconta attraverso le memorie del lavoratori emigranti il passaggio dalle miniere algerine d'inizio secolo alle fabbriche lionesi degli anni '70. La storia con la "S" maiuscola fa capolino anche nel secondo film in concorso di oggi, The Bang Bang Club di Steven Silver. E' la vera storia di quattro fotografi (il Bang Bang club, appunto) che attraverso i loro scatti hanno raccontato gli ultimi giorni dell'Apartheid. Protagonista Ryan Phillippe, già visto in Flags of our fathers. (Leggi la recensione del film) Chiudiamo il trittico di lungometraggi in lizza per la vittoria finale con Small Town Murder Songs del canadese Ed Gass-Donnelly, moderna favola gotica, ambientata in una comunità mennonita dell'Ontario, sconvolta dall'omicidio di una ragazza. A far luce su questo drammatico caso sarà un poliziotto che nasconde un passato violento. Nel cast Peter Stormare e Jill Hennessy.
Seguendo un ideale filo rosso dedicato al mondo del lavoro, arriviamo al programma delle opere fuori concorso con ¿Requiem for Detroit? di Julien Temple. Celebrato regista di video rock e grande documentarista, l'autore britannico, già vincitore del Premio Cult lo scorso anno, torna a Torino con un film che racconta ascesa e declino della città dell'automobile americana. E a proposito di lotte per difendere la dignità di operai, un posto speciale in prima fila è stato riservato all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, invitato d'onore alla proiezione che avrà luogo domani 2 dicembre alle ore 20:15 al Cinema Massimo di Torino del film Ridotte Capacità Lavorative, il documentario di Massimiliano Carboni presentato fuori concorso e dedicato ai lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano D'arco. Difficile che il dirigente accetti il pur suadente invito di Paolo Rossi, che nel film dà il suo significativo contributo umoristico inaugurando la stagione del "surrealismo sociale".
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Dalla Scozia al Giappone della guerra sino-nipponica il passo è relativamente breve e si compie grazie a Caterpillar di Koji Wakamatsu (presente al TFF del 2008 con United Red Army), incentrato sulla figura del tenente Kurokawa, un militare che torna da eroe nel suo villaggio, dopo aver perso tutti e quattro gli arti; l'uomo, preda dei sensi di colpa per le orrende violenze perpetrate durante il conflitto in Cina, finisce per impazzire, mentre sua moglie cerca di ribaltare un rapporto dominato dalla sopraffazione. (Leggi la recensione del film)
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A proposito di celebrazioni, segnaliamo la consegna del premio Gran Premio Torino a John Boorman. Istituito nel 2009, il riconoscimento viene assegnato ogni anno ai cineasti che hanno contribuito al rinnovamento del linguaggio cinematografico e alla creazione di nuovi modelli estetici. Il regista inglese avrà l'occasione di presenziare alla proiezione del suo capolavoro, Un tranquillo week-end di paura, caposaldo del 1972 interpretato da Burt Reynolds e Jon Voight; un dramma che fece discutere moltissimo per la forza di alcune sequenze (il celebre dueling banjos e lo stupro ai danni del personaggio interpretato da Ned Beatty) e che ancora oggi rappresenta un mirabile esempio di quel grande periodo di sperimentazione e innovazione che è stato il cinema americano degli anni '70
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Chiudiamo parlando ancora di documentari ed in particolare della sezione Italiana.Doc che vede in concorso I racconti della Drina di Andrea Foschi e Marco Neri, opera che rilegge il dramma del conflitto bosniaco attraverso la testimonianza di tre donne, tre testimoni che hanno il gravoso compito di ricostruire quello che gli uomini, vittime del proprio egoismo e della propria violenza, hanno distrutto.