Sorridente, disponibile, elegante senza perdere quell'alone di semplicità che lo contraddistingue. Tom Hiddleston è un personaggio con cui è un piacere scambiare due chiacchiere per approfondire i progetti ai quali lavora. L'occasione di questo incontro in particolare, tenutosi a Berlino in occasione della giornata dedicata alle serie dal festival tedesco, è stata la presentazione dell'ambiziosa miniserie The Night Manager, coproduzione AMC/BBC con la collaborazione di Sky; una serie in sei parti in programma su Sky Atlantic dal 20 aprile al 18 maggio.
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Ispirata al romanzo Il direttore di notte pubblicato da John Le Carré nel 1993, ma contestualizzata in fase di adattamento ai giorni nostri modificando alcune location per allinearsi al contesto socio-politico contemporaneo, la serie mette al centro del racconto una coppia di attori di tutto rispetto: Hugh Laurie e Tom Hiddleston, rispettivamente nei panni del miliardario Richard Roper, uno spietato uomo d'affari dedito al traffico d'armi, e di Jonathan Pine, ex militare britannico che si è rifatto una vita come direttore notturno d'hotel e che viene ingaggiato dai servizi segreti per incastrare Roper.
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Quella di The Night Manager è una produzione di alto profilo che si affida per la regia ad una Susanne Bier capace di dar spazio agli sviluppi personali dei personaggi principali, senza che questi vengano risucchiati in un intreccio complesso che li porta in diverse suggestive location in giro per il mondo. Proprio dell'intensità delle riprese, del rapporto che si è venuto a creare sul set tra i diversi membri del cast, nonché del suo personaggio e delle caratteristiche che lo rendono unico, abbiamo discusso con Hiddleston, senza rinunciare alla tentazione di chiedergli qualcosa del suo ritorno in casa Marvel per Thor: Ragnarok, ancora una volta (l'ultima?) nei panni di Loki. Pur consapevoli della risposta che avremmo ricevuto.