Con la recensione di The Walking Dead 11x12, episodio con cui arriviamo a metà del secondo blocco (su tre) in cui è stata suddivisa la stagione di commiato, comincia a delinearsi più chiaramente una trama orizzontale che ha ancora qualche sorpresa in cantiere, in vista del gran finale. Anche se in realtà già solo scrivere "gran finale" fa ridere, perché oltre allo spin-off precedentemente annunciato su Carol e Daryl ne è stato ufficializzato un altro, su Maggie e Negan. Il franchise è destinato a durare in eterno, anche quando le singole incarnazioni sono programmate con vita breve (uno dei serial derivati, disponibile in Italia su Amazon Prime Video, è stato concepito apposta per durare solo due stagioni, e si è concluso lo scorso dicembre). Un dettaglio a dir poco frustrante, anche alla luce della parziale rinascita qualitativa della serie madre durante la gestione di Angela Kang.
Maggie e il Commonwealth
L'episodio inaugurale di questo blocco di The Walking Dead si chiudeva con un salto temporale che sembra contrapporre Maggie a Daryl, con quest'ultimo entrato pienamente nella mentalità del Commonwealth. È ora in corso il resoconto di ciò che è accaduto nei sei mesi che portano a quel momento, e in questa sede si comincia a chiarire il ruolo di Maggie, che entra in contatto con le alte sfere del Commonwealth e riceve l'offerta di diventare parte della loro comunità espansa: un accordo in base al quale Alexandria, Hilltop e Oceanside sarebbero tutti sotto la protezione del gruppo, ma con la clausola che l'alleanza deve includere tutti e tre i sottogruppi, pena l'annullamento delle trattative. Maggie esita, perché è naturalmente diffidente nei confronti di chi cerca di imporsi (cercando però ripetutamente di imporre il proprio punto di vista sugli altri), ma gli altri sono più aperti a una qualunque forma di stabilità, anche provvisoria. Altrove, Eugene fa i conti con l'incontro con la vera "Stephanie", e comincia a farsi notare un divario filosofico tra i due leader del Commonwealth...
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Lance vs. Pamela
Se da un lato l'episodio riconferma il problema di una stagione che, a forza di salti temporali, si ritrova con una struttura che a momenti rende necessario uno schemino per non perdersi tra le varie storyline, dall'altro risolve un (ormai falso) problema che avevamo riscontrato nelle settimane precedenti, ossia la gestione della presunta ambiguità del Commonwealth in un ambito dove la consapevolezza dello spettatore circa le cattive intenzioni di quel gruppo era superiore a quella dei protagonisti. E lo fa giocando sulle specificità recitative dei due interpreti di Lance Hornsby e Pamela Milton: laddove Laila Robins si è tendenzialmente collocata in uno spazio intermedio, dando al personaggio un'aura poco raccomandabile ma al contempo non puramente da villain, Josh Hamilton si è sempre divertito a incarnare lo stereotipo del cattivo classico, in un modo talmente telefonato che era appunto poco sorprendente scoprire che c'è qualcosa di sinistro dietro l'apparente benevolenza.
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Ebbene, tutto ciò era intenzionale, indicativo delle personalità dei due leader: lei sinceramente convinta di ciò che sta facendo ma non sempre capace di esprimersi nel modo giusto, lui assetato di potere e forse disposto a instaurare una propria dittatura in caso le divergenze filosofiche con la collega si facessero troppo forti. La presenza di Hamilton, in tal senso, si fa ancora più perversamente magnetica del solito, fino a un'inquadratura finale che suggerisce che, dopo qualche tentennamento dovuto alla necessità di connettere tutti gli elementi narrativi, ora è arrivato il momento di fare sul serio, con la conclusione definitiva dietro l'angolo. Che in realtà definitiva non sarà, ma anche in questo caso a saperlo siamo noi, non loro.
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Conclusioni
Chiudiamo la recensione di The Walking Dead 11x12 sottolineando come si tratti di un episodio che alimenta in modo interessante e non banale la trama orizzontale legata al Commonwealth.
Perché ci piace
- Josh Hamilton è strepitoso.
- L'inquadratura finale è tra le più efficaci del corso recente dello show.
- Gli indizi per dove si andrà a parare nei prossimi episodi sono promettenti.
Cosa non va
- La gestione delle varie sottotrame rimane altalenante.