Apriamo questa recensione di The Walking Dead 10x02 con una metafora che speriamo possa essere calzante. Guardare questa serie è diventato come andare su un'altalena, sempre sospesi tra alti e bassi, la speranza che lo show abbia ancora qualcosa da dire e la paura di doversi arrendere alla rassegnazione. E così, dopo la sconfortante delusione della scorsa settimana, rieccoci a prendere una decisa boccata d'ossigeno grazie a un episodio finalmente coeso, solido e soddisfacente.
We Are the End of the World (in italiano Noi siamo la fine del mondo) procede dritto per la sua strada, senza inutili digressioni che ne compromettano il ritmo e gli attimi di riuscita tensione (finalmente!). The Walking Dead dovrebbe capire una volta per tutta che la coralità non le fa più bene come una volta, per cui tanto vale soffermarsi su episodi "monografici", dedicati soltanto a un personaggio o, come in questo caso, alla fazione degli antagonisti. Questo secondo episodio della decima stagione ci ha riportato in mente la bella parentesi di Qui non è qui (6x04), puntata tutta dedicata al passato di Morgan. Un espediente narrativo capace di dare una scossa a una sceneggiatura troppe volte stagnante, approfondendo uno degli aspetti più significativi di The Walking Dead: la filosofia di vita dei Sussurratori. Accennata nel corso della nona stagione, la visione del mondo di Alpha e Beta viene qui vivisezionata con lucida amarezza.
Anche grazie alla presenza in scena della seconda fuoriclasse nel cast dello show. In assenza del grande Jeffrey Dean Morgan, lo scettro passa nelle mani di Samantha Morton. Il cui sguardo vitreo inquieta più di qualsiasi orda di zombi.
La trama: filosofia dall'Alpha alla Beta
Ci eravamo lasciati con un intenso sguardo a distanza tra Alpha e Carol. Due donne lontane, ma (a guardar bene) non così distanti. Due sopravvissute, due madri dilaniate dal rapporto con le loro figlie, due donne che per rimanere in piedi hanno commesso azioni orribili. Se la nostra Carol è ancora aggrappata alla sua umanità, Alpha sembra ormai aver mollato la presa da tempo. Rinunciando ai nostri protagonisti (Michonne, Carol, Negan e Daryl si sono presi una settimana di riposo), Noi siamo la fine del mondo approfondisce soltanto la psicologia dei due leader dei Sussuratori, un uomo e una donna che hanno abbracciato uno stile di vita balordo non senza motivazioni a loro modo comprensibili. Perché il mondo di The Walking Dead, questo lo sappiamo bene, ha ridefinito il concetto di morale, mettendoci davanti a dei dubbi etici impossibili da incrociare in un mondo sano ed equilibrato. Cosa che il mondo dello show non è mai stato. Alternando presente e passato con un interessante flashback, l'episodio ci fa finalmente vedere il fatidico incontro tra Alpha e Beta. Avviene tutto in un locale squallido e lercio, in cui una donna e un uomo si riconoscono uguali. Entrambi, infatti, hanno capito che fingere di essere umani e sottostare alle leggi del socialmente accettabile è ormai pura utopia.
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In questo mondo feroce e impazzito solo chi si adatta sopravvive. Solo chi guarda in faccia il disumano per quello che è può sentirsi libero e non schiavo di un'utopia. Nonostante qualche Sussurratore del branco sia stato tentato dalla civilizzazione intravista nel gruppo dei nostri beniamini, Alpha e Beta voglio ribadire a tutti che sono loro i veri folli. Michonne, Daryl e tutti gli altri simulano la normalità quando di normale non è rimasto più nulla. Forse, allora, i veri pazzi sono loro. Un dubbio lecito nel quale finalmente The Walking Dead dovrebbe insistere con più decisione senza ricadere nei suoi soliti errori.
Madri che odiano le figlie
Un altro elemento che abbiamo molto apprezzato in questo episodio "sussurrato" è il titolo. Un evidente richiamo all'ormai iconica battuta di Rick Grimes che, nel decimo episodio della quinta stagione, disse: "We are the walking dead". Noi siamo la fine del mondo ci tiene a ribadirlo forse troppo spesso, risultando ridondante e artefatto in alcuni scambi insistiti tra Alpha e Beta. Un peccato che ci sentiamo di perdonare, perché l'incontro tra i due, oltre a sancire di fatto la nascita dei Sussurratori, assume la forma di una perfetta simbiosi. Alpha insegna a Beta i vantaggi del mimetizzarsi grazie alle interiora degli erranti (abbandonando ogni forma di civiltà), mentre Beta mostra alla donna i vantaggi dell'indossare una maschera, dello svestirsi di un nome, dello smettere di sentirsi persone. Per questo Alpha la sua povera Lydia l'ha sempre amata e odiata allo stesso tempo. Perché in un mondo disperato come il loro ogni legame è un punto debole, ogni legame diventa una tentazione per riscoprirsi umani. Un lusso non più accettabile.
Questo odi et amo, tutto giocato nello sguardo dilaniato di Samantha Morton, ci ricorda tutto il buono di The Walking Dead: metterci con le spalle al muro per capire sino a dove possiamo spingerci dinanzi all'apocalisse. È meglio ricostruire un'utopia o sentirsi liberi dentro un incubo? La risposta, forse, è meno scontata di quanto possa sembrare.
Conclusioni
Dopo la delusione della scorsa settimana, con questa recensione di The Walking Dead 10x02 abbiamo ripreso ossigeno grazie a un episodio ben strutturato, teso, capace di approfondire come si deve la complessa figura dei Sussurratori. Attraverso un ritratto psicologico di Alpha e Beta, la serie si addentra nei meandri della loro filosofia di vita che, per quanto malata e distorta, è tutt'altro che insensata.
Perché ci piace
- La penosa visione del mondo dei Sussurratori viene raccontata nei minimi dettagli, attraverso motivazioni credibili.
- La scelta di soffermarsi soltanto sugli antagonisti è vincente, perché meno dispersiva dello scorso episodio.
- Samantha Morton è eccezionale.
Cosa non va
- Alcuni dialoghi sono troppo artefatti.
- Temiamo che questo episodio "monografico" possa essere una mosca bianca all'interno della stagione.