The Walking Dead 10, la recensione del finale di stagione: I Love Lucille

Recensione del finale della decima stagione di The Walking Dead, l'ultimo dei sei episodi supplementari tutto incentrato su Negan.

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The Walking Dead 10: Jeffrey Dean Morgan in una scena dei nuovi episodi

Ci siamo: con questa recensione dell'episodio finale di The Walking Dead 10, l'ultimo dei sei episodi supplementari, abbiamo raggiunto il capolinea di questa fase sperimentale dello show, costretto a reinventarsi in parte dopo che l'emergenza sanitaria ha stravolto il calendario di lavorazione: quello che doveva essere il finale di stagione è stato rimandato da marzo a ottobre 2020, a causa di ritardi con la post-produzione, e le riprese dell'undicesima annata sono state posticipate di un anno. Per colmare il buco, gli autori hanno concepito sei episodi speciali, sedicenti "fuori formato", uno stratagemma per adattarsi alle nuove esigenze lavorative (pochi personaggi in scena, riduzione al minimo delle classiche orde di zombie). Stratagemma che, al netto di una partenza incerta (il primo episodio, incentrato su Maggie, sapeva tanto di capitolo standard, quasi una premiere di stagione vera e propria), si è dimostrato un piano imperfetto ma interessante, con il piatto forte conservato per il gran finale: una storia tutta su Negan, che ultimamente si è tramutato in uno dei personaggi più interessanti dello show, dopo una prima fase molto altalenante.

Marito e moglie

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The Walking Dead 'Look at the Flowers': una foto di Jeffrey Dean Morgan

Questo è Negan trae ispirazione dalla backstory presentata nei fumetti, almeno per quanto riguarda l'evento che ha definitivamente trasformato Negan in uno psicopatico: la morte di sua moglie, Lucille. È una storia raccontata per frammenti, con salti temporali che mescolano ricordi, incubi e allucinazioni (il Negan redento si confronta con quello più spietato di qualche stagione fa), ma c'è una logica dietro i salti e l'intreccio si fa sempre più coerente nella sua apparente incoerenza, raggiungendo vette emotive quasi inaudite per The Walking Dead. Merito anche della decisione azzeccatissima di affidare la parte di Lucille a Hilarie Burton, la vera moglie di Jeffrey Dean Morgan. Una scelta che dà all'episodio una discreta percentuale di pathos in più, perché i pochi scivoloni (la sottotrama sull'adulterio di Negan, alterata rispetto al fumetto, in questa sede fa ridere più che altro) sono compensati dall'evidente alchimia tra i due attori, il cui vissuto personale, oltre a essere una misura efficiente per girare momenti teneri in tempi di pandemia, riempie in maniera credibile i buchi che rimanevano a livello dell'evoluzione dell'ex-antagonista della serie.

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Jeffrey Dean Morgan è Negan
Jeffrey Dean Morgan è Negan

È una bella rivincita per il personaggio, che cinque anni fa fu introdotto in pompa magna, sia nella serie che dietro le quinte (rimarrà negli annali l'aneddoto di Morgan che, al telefono con il suo agente che non era autorizzato a svelare l'identità del ruolo offerto, rispose con entusiasmo "È il fottuto Negan, vero? Digli che accetto!"), per poi diventare gradualmente macchiettistico, trasformando in arma prevedibile la sua personalità che in teoria dovrebbe essere l'esatto opposto. E tutto questo senza dimenticare una lamentela più specifica dei fan del fumetto, delusi dall'assenza generale del turpiloquio caratteristico di Negan, inammissibile su AMC (gli autori hanno tendenzialmente diritto a un solo fuck per stagione). Con il passaggio di consegne da Scott M. Gimple ad Angela Kang il personaggio si è progressivamente fatto più tridimensionale, fino a diventare la componente migliore dello show in occasione della storyline dei Sussurratori. All'interno della serie Negan si sarà anche rassegnato al proprio destino (è pienamente consapevole del fatto che Maggie potrebbe ucciderlo, e lui accetta la cosa), ma per quanto riguarda il modo in cui è stato trattato dagli sceneggiatori questo è un autentico trionfo.

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Si torna alla normalità?

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The Walking Dead 10: Daryl e Negan

E così si conclude la fase "fuori formato" dello show, in vista di un'undicesima stagione con più episodi ma anche un finale ben definito, poiché è stato confermato che sarà l'annata conclusiva della serie madre. Certo, gli spin-off continueranno, ma la storia principale, quella iniziata nel 2010, in un modo o nell'altro giungerà al termine. E se fino a qualche anno fa l'idea di un finale definitivo era la speranza di coloro che assistevano all'inesorabile declino della serie, ora è più una promessa di una conclusione degna, gestita da un team che ha saputo riabilitare uno show che a momenti era più cadaverico dei morti rianimati che lo popolano. E con tempi di pre-produzione più lunghi del solito, preceduti anche da questo breve excursus in territori relativamente inediti, la possibilità che il tutto si chiuda in modo soddisfacente non è più una chimera. Come fa Negan con Lucille (la mazza, non la moglie), le parti più turbolente del passato sono ormai - si spera - un lontano ricordo.

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Conclusioni

Chiudiamo qui la recensione di The Walking Dead 10x22, sottolineando quanto sia un atipico e imprevisto finale di stagione che riesce a emozionare e sorprendere come ai vecchi tempi. Magnifiche le scene tra Jeffrey Dean Morgan e Hilarie Burton.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • La scelta di chiudere la stagione extra con Negan è forte.
  • Jeffrey Dean Morgan non è mai stato così bravo nei panni dell'ex-antagonista.
  • Hilarie Burton nel ruolo di Lucille è da applauso e lacrime agli occhi.

Cosa non va

  • I salti temporali non andranno giù a tutti.