The Sparks Brothers, Edgar Wright: “Sono stato totalmente sincero, non potrei amare di più il soggetto”

L'esordio al documentario di Edgar Wright è con un film sui mitici Sparks; il regista lo ha presentato al Sundance 2021 insieme ai membri fondatori della band, Ron e Russell Mael.

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The Sparks Brothers: i fratelli Ron e Russell Mael e il regista Edgar Wright al Sundance 2021

La prima incursione di Edgar Wright nel genere documentario non poteva che essere folle, rock e fuori dal tempo. Il regista inglese ha scelto di omaggiare con una pellicola fiume vivace e densa di omaggi, interviste e musiche la storica band Sparks, che molti conosceranno proprio grazie al film presentato in anteprima al Sundance 2021. Per chi non lo sapesse, il nucleo fondativo degli Sparks, band losangelina attiva fin dagli anni '70, è composto dai fratelli Ron e Russell Mael. Il genio musicale enigmatico e il frontman bello e teatrale, come erano negli anni '70 e '80. Guardando The Sparks Brothers scopriamo che ancora oggi i due fratelli continuano a riproporre i loro alter ego raccontandosi con estrema autoironia di fronte all'obiettivo di Edgar Wright.

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The Sparks Brothers: i fratelli Ron e Russell Mael in una scena

La band preferita di tutte le band

Come è nata l'idea di realizzare un documentario sugli Sparks?

Edgar Wright: Sono un fan scatenato degli Sparks. Questa passione è cresciuta negli anni e mi sono ritrovato spesso a convertire le persone. A questo punto l'idea di un documentario mi è sembrata naturale. Perché gli Sparks sono una delle band più influenti nel modo del rock e del pop e non hanno un documentario a loro dedicato? All'inizio non pensavo di realizzarlo io, ma nel 2017 ero a un loro concerto a Los Angeles insieme al mio amico Phil Lord. Eravamo nell'area Vip e io mi guardavo attorno. I fan degli Sparks andavano dai 16 ai 60, intorno a me c'erano Steve Jones e altre star della musica intente ad ascoltare. Phil Lord mi ha detto 'Sei tu che dovresti fare questo film'. Eccoci qui tre anni dopo al Sundance.

Ron Mael: Negli anni ci sono giunte offerte di registi, ma abbiamo sempre declinato gentilmente perché volevamo qualcuno che fosse davvero appassionato della nostra musica e del nostro stile. Amavamo già i film di Edgar e poi abbiamo scoperto che era un fine conoscitore degli Sparks.

Russell Mael: La sensibilità cinematografica di Edgar può essere paragonata al nostro percorso.

Ron Mael: E poi la musica ha un ruolo centrale nei film di Edgar, è un appassionato di musica popolare e sa come usarla combinandola con le immagini.

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The Sparks Brothers: il regista Edgar Wright al Sundance 2021

Uno dei punti forza di The Sparks Brothers è il modo in cui la musica guida il montaggio.

Edgar Wright: La discografia degli Sparks è ricca in maniera imbarazzante, così ho provato a usare le canzoni per raccontare un viaggio. La struttura del film l'ha dettata la storia degli Sparks, una storia lunga 50 anni.

Ron Mael: Volevamo che il pubblico si focalizzasse soprattutto sugli anni '70 - '80, ma Edgar è riuscito a fare in modo che ogni periodo avesse lo stesso peso e la stessa importanza.

Edgar Wright: L'ultimo concerto degli Sparks, che si è tenuto a Messico City nel novembre 2018, è nel film. Non pensavo di inserirlo, ma visto cosa è successo dopo ho deciso di usare quelle immagini. Dopo tutto ho catturato con la mia telecamera l'ultimo concerto degli Sparks (per adesso).

Russell Mael: Edgar ha ripreso anche l'ultimo concerto a Londra per intero. Forse in futuro lo faremo uscire in qualche forma.

La motivazione per realizzare un film così ricco ed esaustivo è legata al tuo essere fan degli Sparks?

Edgar Wright: C'è anche altro. Ho cercato di coprire tutto perché non volevo che qualche fan mi venisse a chiedere 'Ehi, perché non hai parlato di quell'album?'.

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La memoria sterminata del passato

Attingendo al vostro incredibile archivio, The Sparks Brother ricostruisce la memoria del passato che prende forma nel film. Che effetto vi fa?

Russell Mael: Strano, Di solito non ci guardiamo indietro, ma pensiamo sempre al dopo. Vedere cosa Edgar è riuscito a mettere insieme ci rende orgogliosi. Ha dedicato tre anni di vita a questo progetto, serve molta energia per realizzare un simile prodotto che possa interessare non solo i fan degli Sparks, ma anche semplici appassionati di cinema incuriositi dal film.

Ron Mael: Non conosciamo tante persone quante Edgar quindi è stato sorprendente scoprire tra gli intervistati persone che provengono da campi così diversi che amano la nostra band.

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The Sparks Brothers: i fratelli Ron e Russell Mael

Come hai rintracciato i fan degli Sparks che vengono intervistati nel film?

Edgar Wright: Di alcuni conoscevo la passione perché ne hanno parlato con i media. Ad esempio Steven Morris e Gillian Gilbert dei New Order e i Duran Duran. Ho immaginato che alcune persone fossero fan, così li ho contattati fingendo di parlare d'altro e poi gli ho chiesto se amavano gli Sparks. Patton Oswalt per esempio, avevo scommesso che fosse un appassionato. Ho avuto quasi sempre ragione. Inoltre ho aperto un account sui social per raccogliere dichiarazioni dei fan e materiale, mi hanno inviato un sacco di storie. Una donna mi ha scritto che aveva invaso il palco nel 1975, mi ha raccontato la sua storia e ho deciso di intervistarla. Alcuni fanno parte del fan club. Se non avessi dovuto finire il film, adesso sarei sempre a fare interviste.

Come ti sei mosso da novellino nel mondo del documentario?

Edgar Wright: Ho dei collaboratori fantastici. Il mio produttore ha diretto molti documentari fantastici tra cui uno sugli Spandau Ballet. Gary Walsh è stato il music supervisor. È stato un processo armonico perché avevo le idee chiare su ciò che volevo vedere e sullo stile. Volevo fare il film nello stile degli Sparks. Sono stato totalmente sincero, non potrei essere più appassionato del soggetto.

L'animazione e il suo potere di colmare i vuoti

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The Sparks Brothers: il regista Edgar Wright

Nel film sono presenti anche stili diversi di animazione.

Edgar Wright: Il motivo è che ci sono un sacco di diversi artisti coinvolti. Quando copri 50 anni, ci sono un sacco di eventi di cui non ci sono foto o video, così la grafica mi ha aiutato a colmare i vuoti grazie a vari stili di animazione. Joseph Wallace ha diretto un fantastico video per il brano Edith Piaf che include i pupazzi di Ron e Russell. Poi ho coinvolto i fratelli MacLoud. Greg MacLoud, che ha collaborato con David Bowie e Brian Eno, mi ha aiutato a creare sketch in animazione. Tutto questo è stato fatto durante il blocco quindi io e gli animatori non ci siamo mai incontrati di persona, ma abbiamo fatto tutto al telefono o sul web.

Quali sono i vostri momenti animati preferiti?

Russell Mael: sono parziale, ma cito la mia testa con il mio cervello che esce fuori in vivido rosso CinemaScope.

Ron Mael: Mi diverte molto la sequenza in cui nostra madre ci porta fino a Las Vegas per vedere i Beatles a bordo di una Fiat Multipla.

A quali progetti state lavorando al momento?

Russell Mael: Abbiamo un altro documentario in uscita. E poi abbiamo scritto un film musical che è in lavorazione. Abbiamo incontrato Leos Carax a Cannes otto anni fa, stavamo lavorando a un progetto e lo abbiamo ringraziato per avere usato dei nostri brani in Holy Motors. Dopo aver fatto ritorno a casa gli abbiamo inviato la nostra storia senza aspettative, ma lui ha risposto 'Vorrei tanto dirigerla'. Abbiamo fatto un film senza compromessi. Si intitola Annette, nel cast ci sono Adam Driver, Marion Cotillard e Simon Helberg. Uscirà a fine anno. Stiamo finendo di produrre l'album della soundtrack. Uno dei temi nel film è la perseveranza nei progetti.

Edgar, in futuro tornerai a dirigere un nuovo documentario?

Edgar Wright: Farò The Sparks Brothers 2, racconterò i prossimi 50 anni degli Sparks.

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