The Sandman è una serie che si regge su un confine sottile tra l'adattamento fedele rispetto al fumetto di Neil Gaiman e la reinterpretazione. Questo doppio filo consente alla realizzazione di seguire da un lato l'ordine cronologico presentato nei volumi della saga con una storia cardine al centro, ma dall'altro dà la possibilità di affrontare anche storie collaterali che fanno comunque parte dell'universo di Morfeo. Ciò ha consentito, ad esempio, di portare sul piccolo schermo due favole presenti all'interno del terzo volume Le terre del sogno - Un Sogno di Mille Gatti e Calliope - caricate su Netflix a sorpresa il 19 agosto, un regalo stupendo in particolare per gli appassionati dell'opera originale. Una scelta oculata che lascia presagire l'arrivo di altri possibili racconti dal mondo onirico, visto e considerato che la lunga e affascinante avventura che vede protagonista Sogno è lastricata di narrazioni indipendenti. Ecco 5 storie che vorremmo vedere adattate all'interno del prodotto televisivo.
1. Sogno di una notte di mezza estate
Partiamo nuovamente da Le terre del sogno, con Sogno di una notte di mezza estate, una delle storie brevi più famose di Sandman che vinse l'ambito Premio World Fantasy nel 1991. Non lasciatevi ingannare dal nome: per quanto l'argomento principale sia la celebre commedia di William Shakespeare, la fantasia dell'autore inglese la immagina interpretata, nella sua prima rappresentazione pubblica, all'aperto, di fronte allo stesso popolo delle fate protagonista della pièce teatrale. Il tutto è stato organizzato dallo stesso Morfeo, colui che ha commissionato l'opera. L'intelligenza di Gaiman sta nel presentare un raffinato cortocircuito tra realtà e finzione che trova il suo picco quando il diabolico e pestifero folletto inizia a creare scompiglio durante lo spettacolo confondendo gli attori (e a sua volta i lettori). Tenendo conto che il personaggio di Shakespeare è stato brevemente introdotto nell'episodio 6 della prima stagione di The Sandman (dove si intuisce che Morfeo cerca di aiutare il poeta a trovare la sua ispirazione), questo racconto potrebbe vedere la luce con molta probabilità.
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2. Facade
Continuiamo con la stessa raccolta, stavolta parlando di Facade, una narrazione breve che ha come protagonista Urania Blackwell, supereroina dimenticata della DC nota con il nome di Element Girl. Una donna interamente consumata dai suoi poteri che è completamente disgustata dal suo aspetto mostruoso (il suo volto è deturpato dal contatto con l'energia solare di Ra) e che è costretta ad usare delle maschere di carne per avere contatti sociali. La sua disperazione raggiunge il culmine quando, mentre è intenta a cenare con una sua vecchia amica, Della, le cola il finto viso nel piatto di spaghetti. Urania considera il suicidio e viene assistita, inaspettatamente, da Morte. Una straziante storia che analizza il concetto di apparenza, ma che stravolge anche il mondo supereroistico, rappresentandone gli aspetti più oscuri e drammatici. Tenendo conto che il ruolo dell'Eterna sopracitata è stato già ampiamente rivelato all'interno della prima stagione, un racconto del genere potrebbe arricchire la figura, presentando al tempo stesso la triste esistenza della Blackwell.
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3. Terre sfumate
Nel sesto volume, in Favole e Riflessi, sono presenti tutte storie indipendenti, ognuna con un proprio stile atipico. Terre sfumate è particolarmente interessante perché vede come protagonista un personaggio storico realmente esistito, Marco Polo, e lo innesta in un mondo che gli appartiene, quello di Sandman, immaginando che, durante uno dei suoi viaggi con il padre e lo zio nel deserto, si perde nelle lande oniriche al confine tra sogno e realtà. La descrizione di tale luogo è perfetta perché contribuisce attivamente alla caratterizzazione e alla profondità dell'universo del fumetto, con un'apparizione inaspettata di uno dei personaggi più amati della saga e la presenza di Morfeo che salva Polo dall'oblio. Un racconto che gioca con il tempo e con lo spazio e che potrebbe inserirsi fluidamente all'interno della serie televisiva visto che, da quello che dice Sogno, il tutto è ambientato poco dopo la sua prigionia (almeno la risoluzione finale della storia). Una narrazione che forse sarebbe il collante perfetto con una seconda stagione dell'opera.
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4. Ramadan
Sempre in Favole e Riflessi è contenuta Ramadan, una favola dal fascino sfolgorante, che racconta come il califfo Hārūn al-Rashīd, spaventato della decadenza della sua splendida Baghdad, una città colorata, sfaccettata e luminosa, decide volutamente di donarla a Morfeo, dopo averlo evocato con un trucco. Il Principe delle Storie accetta la proposta del sovrano e sceglie di preservare il luogo all'interno di una bottiglia, portandolo nel suo Reame, affinché non possa mai perdere la sua strabiliante forma. Questo racconto, che cita apertamente, nel contenuto, la raccolta Le mille e una notte, colpisce non solo per la fantasiosa e intensa trama, ma, in particolare, per il particolare studio estetico alla base della storia. Ogni didascalia è una piccola e raffinata miniatura, cercando di riprodurre, su carta, uno stile pittorico che rende la narrazione ancora più entusiasmante ed anche il lettering usato è pregevole, dalle forme orientaleggianti. Rappresentare Ramadan sul piccolo schermo è sicuramente una grande sfida, tenendo conto che ci troviamo di fronte forse al racconto più immaginifico ed evocativo di Sandman.
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5. Il ragazzo d'oro
Prendiamo in esame, questa volta, La locanda alla fine dei mondi, ottavo volume della serie di Sandman, che ricorda concettualmente il Decameron, con due ragazzi che, mentre attendono la fine di una tempesta, sono allietati da alcune storie raccontate dagli ospiti di una locanda. Nello specifico, un misterioso individuo asiatico spiega che è alla ricerca di Prez Richard, che, in un'America alternativa, è stato il successore alla Casa Bianca di Richard Nixon. Il più grande e ambizioso Presidente degli Stati Uniti che si è scontrato più volte con lo spaventoso Boss Smiley, il sovrano di quel mondo, un elegante uomo con un viso, dalla forma tondeggiante, con un sorriso sornione stampato in faccia. Il ragazzo d'oro è l'occasione per ripercorrere velocemente alcuni punti salienti dell'America, i suoi pregi e difetti da un punto di vista peculiare. Una narrazione ambiziosa, surreale e distorta, dove fanno la loro comparsa anche Morte e Sogno che risolvono l'intreccio e che sul piccolo schermo può dare tanto spazio di creazione sia in sceneggiatura che in regia.