The New Pope, anche se qualcuno lo ha scritto, non è affatto un bellissimo generatore automatico di "sorrentinate". Nella recensione di The New Pope 1x03 e 1x04, vi spieghiamo che questa è un'opera che, come tutte quelle dell'autore de La grande bellezza, vive ovviamente delle sue grandi visioni e di battute che sono perfetti aforismi, epigrafi che potrebbero essere scolpite sulla pietra. Ma è, molto più che The Young Pope, un racconto coeso, carico di tensione, e calato nella realtà del mondo e della Chiesa di oggi. La rserie** prodotta da HBO e Sky e in onda su Sky Atlantic e NOW Tv si apre il più possibile al mondo femminile, sollevando problemi non banali e disegnando personaggi a tutto tondo che restano impressi in chi guarda.
La trama: John Braddox è affascinato da Sofia Duboix
Il nuovo Papa designato, John Braddox (John Malkovich) si sta preparando per lasciare la sua villa in Inghilterra, e raggiungere Roma. Il suo nuovo, probabile, ruolo, è motivo di rivalsa verso i suoi anziani genitori, che avevano pronosticato questo futuro per il suo fratello gemello, che è venuto a mancare. Braddox tentenna, sembra ripensarci, ma poi parte per Roma, dove verrà eletto Papa. Pare molto affascinato da Sofia Duboix (Cécile De France), la bella responsabile della comunicazione del Vaticano. Intanto, a Roma, Esther (Ludivine Sagnier), la donna che ha avuto un figlio e crede si tratti di un miracolo di Pio XIII (Jude Law), è stata lasciata dal marito e, senza lavoro, rischia di essere sfrattata. Tutto questo, mentre le suore del Vaticano entrano in sciopero, perché vogliono essere trattate come gli uomini.
The New Pope 1x01 e 1x02, la recensione: Morto un Papa se ne fa...
Vaticano, il tuo nome è donna
È proprio questa, arrivati al terzo e al quarto episodio, la grande novità della serie di Paolo Sorrentino. Il regista napoletano, con la sua vena immaginifica, prova ad anticipare i tempi, a mostrare quello che, nella Chiesa, ancora non succede. Per Sorrentino - ce lo aveva raccontato nella recente intervista in occasione del lancio di The New Pope - la Chiesa dovrà affrontare prima o poi la questione della parità tra uomini e donne, perché è in questa direzione che sta andando il mondo. In questo senso, da un lato immagina che le suore possano rivendicare una serie di istanze e le portino ai piani alti del Vaticano. Dall'altro, in un mondo maschile come quello del Vaticano, Sorrentino prova a trovare un pertugio per raccontare delle storie di donne. Donne forti, affascinanti, splendenti, come la Sofia Dubois di Cécile De France e donne insicure, dolenti, fiaccate dalla vita, come la Esther di Ludivine Sagnier. Sorrentino disegna i loro ritratti con amore, li disegna a tutto tondo, e le esalta anche nella bellezza dei loro corpi, liberando tutta la loro sensualità.
Fragilità, il tuo nome è Papa
E la sensualità si ricollega all'altro grande tema di The New Pope, la fragilità. Perché la sensualità fa parte dell'amore, e John Braddox la teme. "Come dobbiamo amare? Con tenerezza, non con passione. La passione è l'eterna nemica dell'umiltà" dice nel discorso che fa ai cardinali. E non lo fa a caso. Se c'è una sequenza memorabile nel quarto episodio di The New Pope è quella in cui il Cardinal Gutierrez (Javier Cámara) chiede al Papa di poter confessare i propri peccati: hanno a che fare con il sesso, il desiderio, quello per un giovane uomo. Mentre racconta, scorrono le immagini di Sofia Dubois che si spoglia. È quello che probabilmente sta accadendo nell'appartamento in cui lei vive con suo marito. Ma, ci suggerisce il montaggio di Sorrentino, sono anche le fantasie di John Braddox, è la sua mente che, sulle parole di Gutierrez, vola verso i propri desideri, e quindi verso la sua fragilità. Anche un Papa può essere fragile. Ne parla anche in un altro discorso. "Non dobbiamo pensare. La Chiesa non deve pensare. Deve solo proteggere chi è fragile. Dove c'è fragilità c'è Chiesa". La fragilità è quella degli ultimi. Ma è anche quella di chi sta dentro alla Chiesa.
The New Pope, Paolo Sorrentino: "Tutti abbiamo diritto alla fragilità"
Paolo Sorrentino porta l'umanità nel Vaticano
Nel suo Papa, nel suo Vaticano, in fondo Sorrentino non fa che provare a portare l'umanità, a scrutare i suoi personaggi dentro, ad addentrarsi in un mondo che noi vediamo sempre da fuori. Del Papa e del Vaticano conosciamo l'icona, le parole, l'estetica di San Pietro, il colore della fumata che esce dal conclave. Ma in quel conclave non entriamo mai. Così come non vediamo mai il Papa, né alcuna delle figure che ruotano intorno a lui, senza gli abiti sacri. Paolo Sorrentino, con lo stile a lui consono, prova a dirci che oltre tutto questo c'è una vita. La scena dalla confessione di cui sopra sembra fatta apposta per collegarsi alla cronaca, e al dibattito sul libro di Ratzinger (anche lui, in fondo, uno dei due Papi in vita, come lo sono sia Braddox che Belardo) contro il matrimonio dei prelati. E non è l'unico aggancio con la realtà. Rispetto a The Young Pope, in cui il protagonista predicava una chiusura verso il mondo, The New Pope cambia rotta e si apre al mondo, all'attualità. Nella serie si parla di molti temi all'ordine del giorno, dalla pedofilia dei preti alle manovre finanziarie del Vaticano, dalla parità dei sessi al diritto alla sessualità dei disabili.
Marilyn Manson e John Malkovich
The New Pope è un racconto attuale, denso, che ha una sua continua tensione ed è un continuo invito alla riflessione. Non è che le "sorrentinate" non ci siano, ma quello che intendevamo dire nell'incipit della recensione è che non sono fini a se stesse. Sorrentino si diverte a creare immagini ad effetto (la sigla con le suore che danzano, il Papa che scia, ma al posto dei paletti dello slalom ci sono le croci) e a creare accostamenti curiosi (il servizio fotografico del Papa, con set degni delle star del cinema, non ce lo immaginiamo, ma in fondo è plausibile). Il loro senso è quasi sempre quello di dare umanità e personalità ai protagonisti. E di spiazzarci. Come quando il Papa chiede di incontrare Marilyn Manson, che però non lo conosce. O come, quando, in un cortocircuito tra finzione e realtà, parlando di attori con Sofia, John Braddox confessa di amare Jack Nicholson, Dennis Hopper, Sean Penn, per la loro libertà. Quando lei gli dice che gli ricorda il suo attore preferito, John Malkovich, Braddox risponde: "di lui non mi interessa molto".
Conclusioni
Nella recensione di The New Pope 1x03 e 1x04 vi spieghiamo che è un’opera che vive delle grandi visioni di Paolo Sorrentino e di battute che sono perfetti aforismi. Ma è, rispetto alla serie che l’ha preceduta, The Young Pope, un racconto coeso, carico di tensione, e calato nella realtà del mondo e della Chiesa di oggi. La serie si apre il più possibile al mondo femminile, sollevando problemi non banali e disegnando personaggi a tutto tondo che restano impressi in chi guarda.
Perché ci piace
- In un mondo maschile come quello del Vaticano, Sorrentino prova a trovare un pertugio per raccontare delle storie di donne forti e affascinanti.
- Nel suo Vaticano Sorrentino prova a portare l’umanità, a scrutare i suoi personaggi dentro.
- Si parla di molti temi all’ordine del giorno, dalla pedofilia dei preti alle manovre finanziarie del Vaticano, dalla parità dei sessi tra uomini e donne al diritto alla sessualità dei disabili.
Cosa non va
- A chi non ama lo stile di Sorrentino, visionario e sospeso, la serie potrebbe non piacere.