Tra i fuori concorso più attesi di Venezia 78 c'è anche The Last Duel, presentato durante gli ultimi giorni della Mostra. Una storia vera tratta da un romanzo storico di successo, diretta da Ridley Scott e con un cast d'eccezione composto da Ben Affleck, Matt Damon (anche sceneggiatori), Adam Driver e Jodie Comer. Una vicenda che ebbe luogo nella Francia del 1300 ma che è ancora tremendamente attuale: Marguerite è una nobildonna sposata con il cavaliere Jean de Carrouges, un giorno però viene stuprata da un rivale di lui. La donna, al contrario di quel che ci si sarebbe aspettato da lei, decide di denunciarlo, ed il marito lo sfida al cosiddetto Duello di Dio, uno scontro all'ultimo sangue che avrebbe sancito - per volere divino - chi dei due fosse stato dalla parte del giusto. Tutto questo, però, mettendo a rischio la vita di Marguerite.
La particolarità del film, oltre al fatto di riuscire a parlare in maniera estremamente efficace di temi attuali con una storia ambientata sette secoli fa, è quella di sfruttare i differenti punti di vista dei tre protagonisti, ad ognuno di loro è infatti dedicato una diversa porzione del film, diviso in capitoli. Durante la conferenza di presentazione del film abbiamo parlato con il regista, con il cast e anche con Nicole Holofcener, la sceneggiatrice che si è dedicata principalmente alla porzione di storia dedicata a Marguerite (mentre Damon e Affleck hanno lavorato a quella dei protagonisti maschili). "Mi sono concentrata su Marguerite, volevo restituire una dignità a questa donna, sono sicura che il pubblico possa capire la rilevanza della sua storia anche per il mondo di oggi" ha affermato Holofcener. "Questo film è stato veramente emozionante da realizzare, gran parte del merito è per il personaggio di Marguerite, la sua è una storia importantissima, lei è una donna coraggiosa, che fa così tanto per trovare giustizia," ha commentato Ben Affleck, "la sua è una storia vera che nessuno conosceva, è la prima donna che ha parlato contro un uomo che le ha fatto violenza ed è una vicenda che può generare moltissima empatia nello spettatore e fargli capire come la percezione di una persona su un fatto possa essere radicalmente diversa dalla realtà. Abbiamo cercato di raccontare la cultura di allora, da cui è nata quella di oggi, e di come venivano viste le donne, cosa che purtroppo non è cambiata poi così tanto."
Una sceneggiatura a sei mani
Matt Damon ci ha spiegato come è stato sviluppato il film dal punto di vista produttivo: "Ci abbiamo messo molto tempo ad acquistare i diritti del film, quando ho letto il libro ho capito subito che doveva essere fatto da Ridley, che riesce a raccontare quest'epoca come nessun altro." Il regista ottantatreenne ha commentato: "Quando Matt mi ha chiamato mi ha detto che mi voleva per dirigere un altro duello. Come potevo dire di no ad un film del genere?" Damon ha anche spiegato come è stata scritta la sceneggiatura: "Io e Ben abbiamo scritto i primi due capitoli della storia, Nicole invece la parte di Marguerite. L'idea da cui siamo partiti è che le donne nella vita degli uomini sono oggetti, proprietà, nelle prime due parti del film Marguerite doveva quindi apparire ma non avere ruolo importante, è funzionale a quello che accade agli uomini. Una volta terminato di scrivere le nostre parti abbiamo rivisto la sceneggiatura tutti insieme."
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Jodie Comer ha poi preso la parola per commentare il suo personaggio: "La cosa più bella di interpretare Marguerite è stata farla con la sceneggiatura di Nicole. È una persona completa e definita. Il mio personaggio appare nelle prime due prospettive, ed è stato bellissimo recitare le stesse scene ma cambiandole a seconda delle diverse percezioni della realtà dei personaggi, la sua prospettiva è quella della verità."
Una donna che dice la verità
Ben Affleck ha approfondito il discorso: "Mentre guardiamo il film sappiamo che ci sono dei narratori inaffidabili, e il terzo - quello di Marguerite - che dice la verità, il punto è però che i personaggi maschili non vedono Marguerite come se fosse un essere umano, non danno valore alla sua opinione. Alla fine capiamo che è lei la protagonista, diventa colei che racconta la verità. Jodie è fantastica nella sua performance, perfetta per il ruolo, questo film lo abbiamo fatto così bene perché era lei la nostra attrice." Anche Ben Affleck si è soffermato sul ruolo della donna in questo tipo di storie ed in quell'epoca: "Il fatto che la donna fosse importante è la grande illusione del romanzo cavalleresco, la verità è che non esisteva alcun tipo di uguaglianza, le donne erano solo oggetti da proteggere, senza una vera e propria umanità."
Tra le sequenze che più colpiscono del film c'è senza dubbio quella del duello finale, in cui si scontrano i personaggi interpretati da Adam Driver e Matt Damon. Ridley Scott ha spiegato: "Abbiamo creato il duello da zero, perché non si sa quasi nulla di quello che è accaduto nella realtà, lo abbiamo adattato al cinema, volevamo però che fosse il più realistico possibile, il più crudo possibile. Abbiamo messo Jodie su una torre legata che osserva quello che accade, lei doveva essere come un simbolo del suo ruolo in questa storia. È un immagine molto potente perché sappiamo che se suo marito perde, lei verrà bruciata viva." Matt Damon ha chiuso ammettendo quanto la parte del duello finale sia stata impegnativa da girare: "Pensavo sarebbe stato tutto lavoro di stunt, in realtà tutto quello che è a piedi, non a cavallo, l'ho fatto io. È stato brutale, ci abbiamo messo sei giorni per realizzare tutta la scena."