The Hot Zone - Area di contagio, la recensione: Il virus Ebola arriva in TV ma non spaventa abbastanza

La recensione di The Hot Zone - Area di contagio serie che racconta una storia vera, la scoperta del virus Ebola: su National Geographic dal 4 settembre.

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The Hot Zone: Julianna Margulies e Liam Cunningham

The Hot Zone - Area di contagio, la serie ispirata all'omonimo romanzo di Richard Preston e creata da James V. Hart, è senza dubbio una delle programmazioni più attese dell'autunno di National Geographic. La storia viene sviluppata in soli 6 episodi scritti da Brian Peterson, Kelly Souders e Jeff Vintar e affronta il tema caldo della scoperta e propagazione del micidiale virus Ebola, individuato per la prima volta in Africa, dove negli anni '70 decimò interi villaggi con rapidità impressionante. In questa recensione di The Hot Zone - Area di contagio cercheremo di far luce su vari aspetti di questa ambiziosa miniserie che, grazie ad un cast eccezionale, capitanato da Julianna Margulies (The Good Wife) e Liam Cunningham (Il trono di spade), propone su schermo il terrore e le possibili, devastanti conseguenze che comporta un virus pericoloso e subdolo quale Ebola, partendo da fatti realmente accaduti, e narrati con esaustiva crudezza nel libro, per poi virare su dinamiche più tipiche di uno show da network in questa serie.

Una trama che si discosta non poco dalla realtà

Ispirata a una storia vera, The Hot Zone - Area di contagio ripercorre le vicende legate alla prima comparsa del virus Ebola su suolo statunitense dopo che nel 1989, nel reparto di quarantena di un centro che ospitava primati utilizzati come cavie per esperimenti medici, si verifica una strana e piuttosto rapida moria di scimmie. Preoccupati per una possibile febbre emorragica, i funzionari della compagnia che gestisce il centro contattano lo U.S. Army Medical Research Institute of Infectious Diseases. Qui lavorano Nancy Jaax e suo marito Gerald (Jerry) che si troveranno a dover far fronte ad un inaspettata ed inedita emergenza sanitaria. Oltre alla trama centrale, che funge da filo conduttore e caratterizza la serie con note più da thriller, sono presenti salti temporali che approfondiscono le oscure origini del temibile virus.

Ebola il più feroce dei killer

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The Hot Zone: i coniugi Jaax

Il virus Ebola è uno dei più feroci mai comparsi, non esiste una cura e tutt'ora miete vittime nel continente Africano, è un'emergenza non ancora cessata che ciclicamente si ripropone in tutta la sua ferocia e pericolosità. L'intento di The Hot Zone è proprio quello di rendere l'idea di un nemico invisibile a occhio nudo, un killer silenzioso che colleziona vittime in tempo record nel tentativo di moltiplicarsi. Durante lo sviluppo della trama, puntata dopo puntata, il virus Ebola assume un ruolo sempre più marginale per lasciare spazio alle vicende personali dei protagonisti, scivolando un po' troppo di frequente sul dramma senza però creare quel vero rapporto empatico con lo spettatore che tanto cerca. Le parti ambientate in Africa, e antecedenti alla vicenda principale, subiscono lo stesso trattamento, il focus passa dalle terribili conseguenze del virus al dramma vissuto dai medici chiamati ad indagare la malattia in loco. Tutto ciò che vediamo viene "filtrato" dai loro occhi ma sopratutto dai loro sentimenti che però non hanno il tempo necessario per essere espressi a pieno, per permetterci di capire effettivamente il loro dramma e quello delle popolazioni autoctone.

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The Hot Zone: Julianna Margulies in una scena

L'inevitabile e dannoso confronto tra libro e serie

E' proprio questo, forse, il problema più grande di The Hot Zone: la serie perde l'accuratezza del libro per dare spazio al thriller e creare un intreccio di eventi più sintetico e accattivante. Il tema avrebbe richiesto di sicuro più spazio: se si vuole far appassionare ai personaggi, si deve raccontare un po' più di loro, se si vuole far capire la pericolosità di un agente patogeno di tale livello è necessario entrare un po' più a fondo nell'argomento, perché un po' di sangue e qualche jump scare spesso non sono sufficienti a tenere a lungo viva l'attenzione dello spettatore. Nonostante i diversi problemi The Hot Zone è comunque una serie interessante, sia per l'ottimo lavoro del cast, che riesce a dare, per quanto possibile, una caratterizzazione interessante ai propri personaggi, sia per il tema stesso che tratta e che, per quanto può sembrarci assurdo, è reale: Ebola esiste, e ad oggi è uno dei nostri più subdoli e spietati nemici.

Conclusioni

Per riassumere la recensione di The Hot Zone possiamo affermare che questa miniserie, ispirata a fatti realmente accaduti, tratta di un tema di sicuro e vivo interesse cercando di ispirarsi il più possibile alla sua fonte cartacea. La serie cerca di farlo, però, in modo più sintetico e adatto ad un prodotto televisivo da network. E’ questo elemento che le fa perdere però spessore, minando non poco l’empatia dello spettatore con i personaggi e le terribili vicende narrate.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • L’ottimo cast, composto da grandi nomi del panorama seriale, che caratterizzano al meglio possibile i personaggi.
  • L’importanza e l’attualità del tema trattato.

Cosa non va

  • La brevità della serie non permette allo spettatore di empatizzare a pieno con i personaggi.
  • Anche la tematica avrebbe richiesto qualche dettaglio in più per essere compresa al meglio.