La fama delle Clamp tra gli appassionati di manga e anime è ben diffusa: d'altronde alle autrici che hanno formato il suddetto collettivo dobbiamo opere chiave come X, Magic Knight Rayearth, Card Captor Sakura e molte altre che hanno entusiasmato prima milioni di lettori per poi conquistare un audience altrettanto vasta anche nelle relative trasposizioni animate. Era stato perciò accolta con molta la curiosità la notizia di un accordo firmato tra le quattro autrici e Netflix, per la realizzazione di una serie antologica ispirata liberamente alle fiabe dei fratelli Grimm, così ben radicate nell'immaginario globale.
Come vi raccontiamo nella recensione di The Grimm Variations, ci troviamo davanti a sei episodi che ripercorrono per l'appunto altrettante storie classiche scritte da Jacob e Wilhelm Grimm, rivisitate per l'occasione in un contesto tutto nuovo, come d'altronde suggerisce anche il titolo stesso dell'operazione. Un approccio sicuramente originale, che vi andiamo a esporre episodio per episodio per poi trarne un giudizio complessivo nel commento finale.
Cenerentola
Già il primo episodio mette subito in chiaro la particolare impronta narrativa, che va a modificare i testi alla base proprio nelle fondamenta, cambiando l'anima stessa dei personaggi. Chi avrebbe mai pensato a una Cenerentola cattiva e psicopatica? E invece qui fin dai primi minuti scopriamo la versione dark del personaggio, che si ritrova a ordire un crudele complotto ai danni delle due sorellastre, passando sempre e comunque in quel ruolo di vittima consacrato dal testo originale. Una vera e propria villain, odiosa fin dalla voce pimpante e stridente, che dialoga con una bambola ed è una stratega del male, subdola e senza scrupoli. Non mancano naturalmente gli elementi chiave del racconto, dalla morte del padre al ballo a palazzo, fino ad un epilogo parzialmente aperto.
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Cappuccetto rosso
La seconda puntata non è da meno, iniziando con una violenza del tutto inaspettata: il sangue scorre a fiumi nelle mira di un crudele serial killer di giovani donne, appartenente ad una sorta di élite segreta conosciuta come il club dei lupi. In un prossimo futuro dove esiste una rivoluzionaria realtà aumentata, figlia di Black Mirror - emergono soprattutto echi da San Junipero - le emozioni forti vanno ricercate nel mondo reale, dove il predatore brama il dolore e la sofferenza altrui. Quando deciderà di spingersi troppo oltre, finirà per trovare pane per i suoi denti, con un inedito ribaltamento dei ruoli che apre le porte ad un finale anche più grandguignolesco: altro che Cappuccetto rosso sangue!
Hansel e Gretel
Anche qui la storia ha luogo in un background del tutto diverso e se almeno inizialmente lo scheletro base rimanda a quanto tutti conosciamo, molti cambiamenti già nel prologo fanno intuire che la storia prenderà ben presto un'altra strada. I due fratellini crescono in una sorta di orfanotrofio gestito da Mamme e Papà, insieme ad un sacco di loro coetanei; i protagonisti trasgrediscono spesso alle regole e in seguito all'ennesima infrazione vengono puniti. La punizione consiste nel trascorrere una notte al di fuori della mura dell'edificio, nell'attigua foresta, e proprio lì si imbatteranno in una casa abitata da una misteriosa signora, forse una strega, che li spinge a cercare un'altra verità e a scoprire quali siano i veri confini del mondo. Qua si vira verso la fantascienza pura, con risvolti esistenzialisti in un percorso di formazione inaspettato.
Gli gnomi
Forse del lotto questa è l'opera meno conosciuta dei fratelli Grimm, consistente in tre racconti pubblicati nella raccolta Le fiabe del focolare. In questo peculiare adattamento il protagonista è uno scrittore che dopo aver pubblicato un romanzo di grande successo ha avuto un enorme calo di popolarità dovuto a quel blocco d'ispirazione che sembra ormai averlo completamente prosciugato. Immerso nella solitudine e schiavo dell'alcool, l'uomo viene avvicinato una sera in un parco da una strana ragazzina dai capelli rossi e il giorno dopo si risveglia con a fianco un libro che sembrerebbe scritto da lui, anche se egli non ne serba alcun ricordo. Successo e derisione lo portano in una situazione di alti e bassi, durante i quali finirà forse per scoprire di più su se stesso.
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I musicanti di Brema
Eccoci probabilmente di fronte all'episodio più interessante, almeno nell'ottica di una potenziale serie dedicata che potrebbe espandere il background dei personaggi e del relativo setting. Un setting d'ambientazione western / post-apocalittico, che guarda a Trigun, nel quale si muovono quattro eroine action armate di pistola e aggeggi vari. Con una taglia che pende sulle loro teste, le indomite protagoniste cercano di riportare la giustizia in una terra senza legge, affrontando banditi e pregiudizi, facendo forza sulla loro incrollabile amicizia. L'accattivante character design che riesce a caratterizzare al meglio ognuna di loro e un mondo distopico potenzialmente ricco di avventure, rendono questa mezz'ora avvincente e cool al punto giusto, tanto che se ne vorrebbe vedere ancora.
Il pifferaio magico
L'episodio conclusivo è anche il maggiormente visionario, con una realtà indefinita nella quale un piccolo villaggio sottostà alle regole imposte da un'anziana saggia, conosciuta come Gran Codice. Maria è una ragazza di diciassette anni che frequenta la scuola locale e per la sua bellezza ha attirato l'attenzione del suo professore, innamorato perdutamente di lei nonostante sia già promessa sposa al futuro capo della comunità. Una sera l'arrivo di un viandante incappucciato, che porta con sé uno strano strumento, sembra poter cambiare potenzialmente il corso delle cose ma una promessa infranta rischia di gettare i protagonisti nell'oblio o aprire le porte verso una nuova consapevolezza.
Conclusioni
Le sei puntate sono unite da un'altra ambientazione che, aprendole, fa da filo conduttore: realizzata con uno stile d'animazione che guarda all'arte pittorica, vede la piccola Charlotte Grimm ascoltare i racconti dei suoi fratelli maggiori Jacob e Wilhelm. Medesima situazione che brevemente si ripresenta anche nell'epilogo dell'ultimo episodio, quasi a suggerire l'ipotetica realizzazione di una futura tranche di adattamenti. Il nostro giudizio sull'opera, rivisitazione delle fiabe dei fratelli Grimm ad opera delle Clamp, non può che promuoverla, per quanto a tratti si pecchi di una certa disomogeneità e in almeno un paio di occasioni si sia voluto ricercare l'eccesso a tutti i costi, nel tentativo di scioccare lo spettatore o dal punto di vista narrativo o da quello visivo. Ad ogni modo lo splendido character design, alcune soluzioni estetiche e un'animazione equilibrata e naturale garantiscono una varietà di situazioni capace di catalizzare l'interesse del pubblico fino alla fine, andando a destabilizzare certezze acquisite in maniera accattivante.
Perché ci piace
- Lo stile delle Clamp, che hanno curato l'operazione, ha sempre il suo fascino.
- Originale rivisitazione delle fiabe dei fratelli Grimm.
- Di almeno un episodio vorremmo vedere una potenziale espansione in una serie sé stante.
Cosa non va
- Un paio di puntate nei loro eccessi gratuiti e violenti potrebbero distogliere un certo tipo di pubblico.