C'è una scena, in The Gray Man, con Ryan Gosling fermo sull'uscio di una porta, il fucile imbracciato, i bicipiti in evidenza, che strizza l'occhio verso lo spettatore. Ci è sembrato un po' un simbolo di quello che Netflix ha voluto mettere in campo con il progetto diretto dai fratelli Russo, in sale selezionate dal 13 luglio e dal 22 sarà inserito nel catalogo Netflix: un film che potesse ammiccare al suo pubblico, un regalo estivo a base di star di primo piano e azione coinvolgente, tra fascino e adrenalina, carisma e spettacolo. Un film che sin dal titolo ci siamo sentiti di definire figo, come i suoi protagonisti... davanti e dietro la macchina da presa.
Chris Evans vs Ryan Gosling, ma non basta
Partiamo dalla vetrina, quella che notiamo e che ci spinge a entrare nel negozio per vedere che merce ha da proporci. E la vetrina di The Gray Man è sfarzosa, ricchissima perché ci mostra in prima battuta Chris Evans e Ryan Gosling che sono i due protagonisti maschili. Ryan Gosling dà vita all'agente della CIA Count Gentry, noto anche come Sierra Six, reclutato dal suo responsabile interpretato da Billy Bob Thornton (a proposito di volti carichi di carisma e grande presenza scenica) dal carcere federale in cui era rinchiuso. Ora però è lo stesso Six a essere un bersaglio, obiettivo di Lloyd Hansen, un ex agente della CIA che lo sta braccando in tutto il mondo per eliminarlo.
È Chris Evans a dar vita a questo pericoloso e psicopatico antagonista, mettendo in scena la giusta dose di follia ma soprattutto la chimica necessaria a far nascere un'abbondante dose di scintille quando condivide la scena con Gosling. Scintille che le due star del film Netflix assicurano anche nel confronto con gli altri comprimari, dal già citato Thornton a quella che è stata una rivelazione della piattaforma con la fortunata serie Bridgerton: Regé-Jean Page. Ma non possiamo dimenticare la co-protagonista femminile di The Gray Man, Ana de Armas, che aggiunge una generosa dose di fascino e forza all'agente Dani Miranda che interpreta.
Una sicurezza alla regia
Se la vetrina è sfavillante, non si resta delusi quando si inizia a guardare la merce, perché la confezione di The Gray Man si avvale della sicurezza alla regia di Anthony e Joe Russo, i due fratelli già responsabili di alcuni grandi successi di casa Marvel, tra cui i due ultimi Avengers, Infinity War ed Endgame. E Russo Brothers non si risparmiano, sia nella costruzione della semplice inquadratura con una ricerca formale ed estetica all'altezza dei volti che riprendono, sia nel mettere in scena sequenze d'azione spettacolari, elaborate e adrenaliniche: senza entrare nel dettaglio di trama e contesto, c'è di che restare a bocca aperta per alcuni momenti action del film, con due sequenze in particolare che restano in mente, ambientate rispettivamente a bordo di un aereo in volo e su un tram in corsa tra le vie cittadine.
Spettacolo in giro per il mondo
Quello dei registi di Endgame, già impegnati alla produzione per Netflix di Tyler Rake un paio di anni fa, è una di quelle operazioni che mira a portare il grande cinema, inteso in termini di spettacolo da grande schermo, nel catalogo della piattaforma. E la produzione stessa non si tira indietro nel permettere loro di farlo, con un dispiego di mezzi evidente nella costruzione della scena e nell'ampiezza delle location: l'azione di The Gray Man si sposta in giro per il mondo, da Berlino a Vienna, dalla Croazia a Praga, proponendo una varietà di ambienti e luoghi per le situazioni al limite che vengono raccontate.
Parliamo quindi di volti e luoghi, di carisma e adrenalina, di coolness e azione. Per questo parliamo di un action movie figo, perché è uno di quei titoli che punta a fare una delle cose che il grande cinema fa da più di un secolo: trasportarci altrove per vivere situazioni estranee alla nostra quotidianità, rese credibili e coinvolgenti da un cast di grandi star.