Dopo aver usato i propri poteri per aiutare Barry a sconfiggere provvisoriamente Savitar, Caitlin comincia a perderne il controllo, scivolando gradualmente verso una personalità meno positiva: Killer Frost. Quando Barry cerca di aiutarla, lei svela alla squadra alcune delle conseguenze della linea temporale nota come Flashpoint, creando tensioni tra Barry e Cisco. Dal canto suo, Joe West decide di ricorrere a metodi estremi per liberare Wally, intrappolato in un bozzolo di energia...
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Il ritorno tanto atteso
Lo scorso maggio, a pochi episodi dalla fine della seconda stagione di The Flash, un'annata più discontinua e (a tratti) deludente rispetto alla prima, è andata in onda una puntata dal titolo Il dinosauro in fuga. Una storia in apparenza come le altre, senza particolari guizzi di creatività inedita, ma che trasudava amore per la materia prima fumettistica e chiudeva perfettamente una sottotrama emotiva importante. Dietro la macchina da presa c'era Kevin Smith, regista noto per i rimandi cinefili e nerd nei suoi film e veterano dei fumetti di supereroi (per la DC ha firmato un ciclo di Green Arrow e un paio di miniserie dedicate a Batman). Un cineasta disposto a sacrificare il suo tocco personale al servizio di un prodotto che evidentemente ama (rendendo proprio quella passione l'ingrediente segreto del successo dell'episodio), e che ha talmente apprezzato l'esperienza da essere tornato non solo per la terza annata di The Flash, ma anche per la seconda di Supergirl (il suo episodio andrà in onda a breve negli Stati Uniti, dopo il crossover tra tutte le serie DC della CW).
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Anche in questo caso si tratta di un episodio in apparenza ordinario, poiché il vero evento della prima metà della stagione - il crossover di cui sopra - è dietro l'angolo. In realtà Killer Frost è una puntata imprescindibile, perché ancora una volta la personalità di Smith trascende la struttura predefinita di The Flash e rende ancora più efficaci diversi momenti clou non solo per l'episodio stesso, ma anche in vista della prosecuzione del terzo ciclo. Primo tra questi l'ingresso ufficiale di Savitar, che pur rappresentando un potenziale pericolo per la qualità dello show - il terzo velocista cattivo come antagonista principale in altrettante stagioni, salvo sorprese - si presenta come una minaccia interessante, principalmente perché sembra davvero in grado di poter dare del filo da torcere a Barry (si muove così velocemente che solo Flash può vederlo). Ciò comporta anche la rivelazione che Alchemy (la cui vera identità, facilmente intuibile, viene svelata nel post-credits) è uno scagnozzo di Savitar, e non il genio pianificatore suggerito dai primi episodi. Un cambiamento ben accetto, a patto che questa inversione dei ruoli venga sfruttata bene sul piano della scrittura e delle interpretazioni. E a tal proposito...
Performance "gelida"
Come indica il titolo dell'episodio, a fare la parte del leone è Danielle Panabaker, presenza fissa sin dagli esordi dello show (anzi, dalla seconda stagione di Arrow) e qui protagonista a tutti gli effetti. Un'occasione ghiotta per mostrare un nuovo lato di quella versatilità recitativa già esibita lo scorso anno, e l'attrice la coglie al volo: laddove la versione Terra-2 di Killer Frost era sostanzialmente la risposta femminile a Captain Cold (anche a livello di recitazione, con la Panabaker che imitava Wentworth Miller), quella "vera" è in equilibrio costante fra istrionismo da villain e la personalità originale di Caitlin Snow, che aspetta di riemergere con l'aiuto di Barry. Una performance deliziosa, che conferma l'abilità della serie nel saper mettere in evidenza i singoli attori quando necessario, senza per questo sacrificare le potenzialità del gruppo. Quest'ultimo dettaglio è evidente nell'accoppiata Joe West - Harrison "HR" Wells, una variante inedita e spassosissima della formula già vista delle interazioni fra Jesse L. Martin e Tom Cavanagh (e forse scritta apposta per un regista da commedia come Smith, che comunque se la cava benissimo anche con le parti drammatiche).
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Futuro in vista
Tornando al discorso Savitar, forse è un bene che sia stato scelto lui come villain principale della stagione, perché la sua potenza suggerisce che siano necessari più velocisti per sconfiggerlo. Sappiamo ovviamente che Jay Garrick è disposto a tornare a dare una mano se necessario, e nelle scorse puntate abbiamo assistito al debutto ufficiale di Jesse Quick. Ma il vero pezzo forte è stato conservato per l'episodio di Smith, e immaginiamo che il fanboy in lui abbia esultato leggendo lo script: finalmente Wally West è Kid Flash (o meglio, ha i poteri, il nome arriverà dopo), una svolta che dà soprattutto uno scossone alla performance di Keiynan Lonsdale, finora intrappolato in storyline non eccelse in attesa di entrare a far parte della famiglia dei velocisti. Basta che non venga promosso a Flash ufficiale in un futuro immediato, perché la strada è ancora lunga prima di poter sostituire degnamente il Barry di Grant Gustin...
Movieplayer.it
4.5/5