L'appuntamento è in un albergo a due passi da piazza della Repubblica, a Roma, già addobbato per le feste natalizie. Per Eddie Redmayne e Lashana Lynch si tratta dell'ultima tappa del tour promozionale di The Day of the Jackal, l'adattamento in dieci episodi del film del 1973 diretto da Fred Zinnemann con Edward Fox - a sua volta tratto dal romanzo di Frederick Forsyth - di cui sono protagonisti e produttori.
Scritta e adattata dallo showrunner Ronan Bennett, la serie Sky Original - dall'8 novembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW - vede il premio Oscar vestire i panni dello Sciacallo, un uomo dai mille volti, un professionista insospettabile e silenzioso che si guadagna da vivere uccidendo su commissione. Mentre il sicario è al lavoro sul suo nuovo incarico, si contra con Bianca (Lashana Lynch), ufficiale l'intelligence britannica, che gli darà la caccia in giro per l'Europa per riuscire a catturarlo.
The Day of the Jackal: storia vecchia, approccio nuovo
The Day of the Jackal prende vita da un materiale di partenza importante. Un romanzo e un film divenuti dei veri e propri classici per il genere d'appartenenza. Ma come si struttura un'adattamento senza tradire l'originale riuscendo, contemporaneamente, a trovare una propria voce? "È stata un'esperienza straordinaria. Sono cresciuto guardando e riguardando l'originale tantissime volte", confessa Eddie Redmayne. "Quando ho ricevuto la sceneggiatura, l'ho letta con grande trepidazione perché l'ultima cosa che avrei voluto fare era distruggere quel capolavoro. Ma ho subito capito che l'ambientazione e l'epoca contemporanea creavano un approccio assolutamente nuovo pur mantenendo il DNA di ciò che avevo tanto amato nella versione cinematografica. Il mio personaggio è in un certo senso un po' vecchia scuola, ha un'eleganza e una raffinatezza dietro la sua spietatezza. Poter interpretare le sue zone grigie è stato molto intrigante per me".
"Sono stata subito entusiasta quando ho letto la sceneggiatura. L'originale è una pietra miliare, ma Ronan ha modernizzato la storia e, soprattutto, per quanto riguarda il mio personaggio, ha dato vita ad una donna estremamente moderna che deve fare i conti con tutte le difficoltà che ognuna di noi oggi deve affrontare", replica Lashana Lynch. "È un personaggio pieno di difetti e complesso che cerca di bilanciare la sua vita privata con quella professionale. E non è molto brava a farlo. Ma per me era estremamente importante che venisse ritratta una figura femminile con queste dinamiche che fanno parte della vita di molte di noi. Doveva parlare alle donne contemporanee e per me è stata una grande opportunità ritrarla. Sono orgogliosa di lei e convinta che in molte ci si potranno identificare. È un personaggio femminile che si è visto raramente, non solo in tv, ma anche al cinema. Convinta che abbiamo superato tantissime barriere".
The Day of the Jackal, recensione: Eddie Redmayne per una serie thriller fino al midollo
Una caccia al gatto col topo (a distanza)
Sebbene i due attori siano i protagonisti assoluti di The Day of the Jackal e il racconto si basi proprio sul loro scontro, la coppia non condivide scene insieme. Un aspetto curioso e una caccia al gatto col topo a distanza. "È davvero stata una delle esperienze più strane della mia carriera perché non siamo mai riusciti a vederci" ammette Redmayne. "Ci siamo incontrati in palestra circa tre mesi prima dell'inizio delle riprese, e poi per il resto della produzione mentre magari Lashana era a Londra, io ero in Croazia. Ma la nostra amicizia si è forgiata attraverso l'elemento produttivo. Entrambe siamo persone piuttosto meticolose, ossessive, granulari. Il che potrebbe essere stata la motivazione per la quale siamo stati scelti. Perché entrambi i nostri personaggi lo sono, ed eravamo in costante comunicazione riguardo la serie. Le sceneggiature, il montaggio, gli effetti speciali, la musica. È lì che è nata la nostra amicizia".
"Quando prendi parte a un progetto e vedi chi c'è nel cast, ti entusiasmi molto all'idea di lavorare con quella persona. Avevo l'illusione che avrei lavorato con Eddie ogni giorno. Ma ho realizzato molto presto che stavamo essenzialmente girando due film in parallelo (ride, ndr)", replica Lynch. "Man mano che scoprivo il percorso di Bianca avevo la possibilità di scoprire anche quello di Eddie guardando ogni sera il girato. Vedevo la sua sperimentazione, il lavoro del nostro brillante team di truccatori e mi rendevo conto dell'importanza del progetto. E mi è piaciuto molto il fatto che io ed Eddie abbiamo lavorato in modo molto simile sul set dal punto di vista produttivo, perché ha reso molto fluida la nostra conversazione quando si è trattato di tutte queste competenze che avevamo accumulato negli anni lavorando con registi e produttori brillanti su diversi set".
Moralità e codice etico
Oltre alla contemporaneità del racconto, The Day of the Jackal ha al suo interno molte altre differenze narrative."Una delle cose che ho amato della sceneggiatura è stata la diversificazione del mio personaggio rispetto allo sciacallo di Edward Fox. Un personaggio opaco. È una performance straordinariamente carismatica, ma non si sa nulla di lui e del suo privato. La serie, pur mantenendo l'elemento thriller, si fonde con le storie personali dei personaggi. Inoltre nel film l'atteggiamento verso il bene e il male era assolutamente binario", sottolinea Redmayne.
"Per quanto affascinante, il personaggio dello Sciacallo rappresenta il male e Charles de Gaulle il bene. Qui la grande abilità è stata quella di ritrarre personaggi che hanno ciascuno, in modi diversi, una visione solenne sulla moralità e sulla coerenza del codice etico che possono avere. Indubbiamente lo Sciacallo è un personaggio spietato, moralmente indiscutibile e dotato di valori non condivisibili, ma vediamo anche una sua umanità. Bianca, invece, ha un codice etico solido ma fa scelte discutibili".
Quello dello sciacallo è per Eddie Redmayne un ruolo inedito capace di mostrare un nuovo profilo attoriale. "Non c'è strategia", ci tiene a specificare l'attore. "Il mio criterio di scelta è la reazione che il materiale mi provoca. Quando leggi un copione hai un istinto viscerale. Per me spesso si traduce in un'improvvisa sensazione di malessere allo stomaco perché ti rendi conto che devi farlo. Lo sciacallo mi ha attratto immediatamente perché è un attore che interpreta vari personaggi, assume fisicità e parla lingue diverse al bisogno. Ho solo visto l'appeal del personaggio senza pensare ad altro. Ho preso parte a molti film in costume del XVI e XIX secolo e dell'inizio del XX secolo con Newt Scamander fino ad arrivare agli anni '90 con The Good Nurse. Ho amato davvero il fatto che fosse contemporaneo e che non dovessi indossare un colletto inamidato (ride, ndr)".
Tra armi e scene d'azione
Un thriller raffinato, The Day of the Jackal ha anche permesso ai due interpreti di mettersi in gioco da un punto di vista fisico, tra l'uso di armi e scene d'azione. "Ho ricevuto un'eccellente formazione da alcuni team con cui ho lavorato per No Time to Die e The Woman King", racconta Lashana Lynch. "Qui mi sono data la possibilità di affrontare la formazione come se non sapessi nulla di armi o di acrobazie. Anche se ho potuto scoprire una morbidezza in Bianca proprio attraverso la sua forza e le sue abilità. Ma oltre a questo, io e Eddie in diverse occasioni siamo andati in giro per le strade di Londra e siamo stati istruiti su come seguire qualcuno usando i riflessi delle vetrine dei negozi e gli specchietti delle auto. Ci hanno svelato che torna utile girare con un tampone nel caso si venisse colpiti dal foro di un proiettile. Spero sia un trucco che non mi servirà mai (ride, ndr)".
"Ho frequentato un poligono di tiro fuori Londra dove anche i cecchini si allenano", gli fa eco Eddie Redmayne. "Si estende per due o tre chilometri. E lì ho capito che è una questione di matematica che ha molto a che vedere con lo studio del vento. Vengono posizionate due bandierine, una per capire la direzione e una sul bersaglio. C'è una preparazione scientifica, ma quando l'occhio è sull'obiettivo il contatto è con il bersaglio umano. E questa differenza tra la non-emotività di una legge fisica razionale e la non-emotività di vedere il bersaglio umano è molto contigua".