The Christmas Show, la recensione: aria di Natale per un family movie tenero ma gracile

The Christmas Show, la recensione: Alberto Ferrari dirige una favola natalizia adatta a tutta la famiglia. Ma, nonostante l'idea, non tutto funziona. Protagonisti Serena Autieri e Raul Bova. Al cinema.

The Christmas Show, la recensione: aria di Natale per un family movie tenero ma gracile

Da dove cominciare? Ma naturalmente dal Natale! La casa addobbata, il profumo dei dolci appena fatti, i pacchi e i pacchetti da preparare, il tepore del nucleo famigliare che, dopo un anno di fatiche, si ritrova a condividere sprazzi di una sfocata felicità. E poi, sì: il Natale è anche l'atmosfera, ricreata dai film natalizi da guardare e riguardare ancora. La lista è lunga. Un quadretto perfetto che coincide con il periodo più bello ma anche più complicato dell'anno. Perché sotto le Festività ogni emozione viene strapazzata, enfatizzata. Così, l'intuizione di Alberto Ferrari: dirigere e scrivere la più classica della commedie di Natale per tutta la famiglia, pur tenendo ben in mente le difficoltà che possiamo vivere in un momento storico non proprio facilissimo. Eufemismo a parte, lo scriviamo subito nella nostra recensione: in The Christmas Show non c'è spazio per le storture, e anzi è un film che insegue con (gracile) determinazione i buoni sentimenti, in funzione di un approccio delicato e garbato.

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The Christmas Show: Serena Autieri in un'immagine

E lo fa partendo da una buona sceneggiatura, che porta avanti il marchio di fabbrica dei family movies che, a quanto sembra, sono stati scoperti "così, de botto" dal nostro panorama cinematografico. Un film per famiglie all'ennesima potenza, contestualizzato in un titolo di Natale: una somma che punta ad intrattenere, facendo ritrovare al pubblico una dimensione casalinga. In tutti i sensi. È ambientato quasi interamente in una casa, affronta dinamiche casalinghe e quotidiane, ed è costruito secondo i canoni televisivi. Riconoscibili e, in un certo senso, confortevoli. Un male? No, però dovrebbe tramontare l'idea che lo streaming sia il nemico da combattere, quando film un come The Christmas Show - distribuito al cinema - segue proprio i fili di una certa messa in scena televisiva, trovando nella tv un habitat naturale e di probabile (nonché maggiore?) successo.

La magia come protagonista

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The Christmas Show: Raoul Bova in un primo piano

Al centro del film c'è Sofia (Serena Autieri), insieme ai suoi due figli, Alice (Alice Andrea Ferrari) e Ricky (Giulio Nunziante Cesaro). Una vita normale, un lavoro normale, dinamiche normali. Finalmente, potremmo dire che non ci sono sovrastrutture famigliari e il nucleo di Sofia è - tra gioie e dolori - davvero riconoscibile. Per loro questo è un Natale diverso, e potrebbe far cambiare idea a Sofia ormai avvezza alle Feste dopo aver perso suo marito. Un Natale diverso perché, in seguito ad una turbolenta decisione, prendono parte al seguitissimo Christmas Show, un reality tv che segue da vicinissimo una famiglia in difficoltà (una certa tv becera li chiamerebbe casi umani) che dovrebbe riscoprire lo spirito natalizio.

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The Christmas Show: Francesco Pannofino, Tullio Solenghi e Ornella Muti in una scena del film

Nel farlo, la loro bella casa viene invasa da addobbi, pandori e sponsor di vario tipo, oltre alle ben poco discrete telecamere costantemente accese. Un climax famigliare, quello di Sofia, che finisce per essere irrimediabilmente alterato. Questo, però, potrebbe non essere solo un problema, e anzi avvicina Sofia a Pierre (Raul Bova), l'affascinante e misterioso vicino di casa. Come se non bastasse, tra equivoci, nastri rossi e trambusti, ci si mette anche Oscar (Francesco Pannofino), il viscido caporeparto di Sofia che vorrebbe - si fa per dire - conquistarla.

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The Christmas Show: Serena Autieri in un primo piano

Insomma, per The Christmas Show vale in pieno il solito concetto: una buona idea per un film che, però, viene costruito con una certa timidezza e con diversi giri a vuoto, nonostante la sceneggiatura insegua toni emozionali. Il soggetto di Alessandra Piccini e Michele Belsanti, che prende l'idea originale di Pier Paolo Piastra e Charles Anthony Maxwell è, infatti, piena di spunti narrativi interessanti, che si sposano - almeno a livello teorico - all'atmosfera natalizia. Una famiglia riconoscibilissima, dinamiche quotidiane, il tocco natalizio e la conseguente sottrazione della magia, ormai persa dietro agli ingombranti pensieri che non ci mollano un attimo. Così come è interessante raccontare, con tono lieve, quanto oggi sia diventato tutto materiale per lo spettacolo, anche le stesse emozioni. E il film di Ferrari ci spinge a sperare che il cinema italiano sfrutti meno i pacchetti pre-confezionati e si affidi molto di più alla sincerità, come in questo caso.

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The Christmas Show: il cast in una scena del film

Sotto la coltre fiabesca (il personaggio di Francesco Pannofino è sovraccaricato, proprio come nelle fiabe), non si può non considerare poi l'aspetto cinematografico, che è un'unione di elementi. Il problema di The Christmas Show non è - appunto - l'agganciarsi ad una messa in scena evidentemente televisiva, bensì navigare in un'aria di incertezza generale che finisce per influire sugli aspetti tecnici e soprattutto sugli aspetti narrativi del film, in particolar modo nella parte iniziale della pellicola. La prova lampante arriva dagli stessi attori e dalle stesse attrici che sembrano scollegare il cavo tra l'interpretazione e il rispettivo personaggio, creando una sorta di dimensione poco coinvolgente e, di conseguenza, poco credibile. Sia per loro che per noi. Va comunque sottolineato quanto la pellicola di Alberto Ferrari, nella sua stralunata nobiltà d'animo, sia adatta ad una platea che va da zero a novantanove anni, grazie alla tenerezza di una storia in grado di creare un rapporto di empatia tra le varie generazioni.

Conclusioni

Atmosfere natalizie, una fiaba romantica e un reality show tv in grado di far riscoprire - forse - la magia delle Feste: concludiamo la recensione di The Christmas Show sottolineando la sua tenerezza e la sua dolcezza, nonostante una costruzione generale non sempre riuscita. Una curiosità, alle musiche c'è Flavio Premoli, tra i fondatori della PFM.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • L'aria di Natale.
  • La tenerezza, sincera...

Cosa non va

  • ... che però non regge in un film così gracile.
  • La costruzione, decisamente televisiva.
  • Gli interpreti, alcune volte, risultano sganciati dai rispettivi personaggi.