The Boys 2x06, la recensione: cose da pazzi

La recensione del sesto episodio della seconda stagione di The Boys, dove le cose si fanno decisamente folli in vista della conclusione.

The Boys 2 41Mkt1U
The Boys: Laz Alonso durante una scena della serie

Con la recensione di The Boys 2x06 ci avviciniamo gradualmente alla fine della seconda stagione, fine che in realtà è una sorta di nuovo inizio: oltre alla già annunciata terza annata, infatti, è freschissima la notizia legata a uno spin-off della fortunata serie di Amazon Prime Video, su una specie di università dove possono iscriversi gli individui dotati di superpoteri (in altre parole, una rilettura inevitabilmente caustica e irriverente del concetto base degli X-Men). È la prima volta che ciò accade per uno degli Originals della piattaforma di streaming, ed è un segnale molto chiaro circa il successo dello show, al netto della polemica minore creatasi nelle ultime settimane per la decisione di mettere a disposizione gli episodi a cadenza settimanale per volere del creatore Eric Kripke. Scelta che si rivela sempre più saggia, perché dopo immagini iconiche come quella del bicchiere di latte nel quarto episodio e quella del cane nel quinto, il sesto capitolo non è da meno, regalandoci un momento di humour fisico molto scurrile che rispecchia perfettamente la poetica di Garth Ennis, autore del fumetto originale.

Avventure folli

The Boys 2 4
The Boys 2: I Boys in una scena della nuova stagione

Cosa accade in The Bloody Doors Off, nuovo capitolo di The Boys? Ebbene, ancora una volta i Boys si separano: Hughie e Butcher sono occupati con una cosa loro, insieme ad Annie che è sempre più un membro ufficioso del team, mentre Kimiko, Frenchie e Mother's Milk decidono di indagare su un ospedale psichiatrico che in realtà è una copertura per il nuovo piano della Vought: creare terroristi con superpoteri per spingere il governo a servirsi ancora di più dei Sette. E a proposito della squadra di Super controllata dall'azienda, nei paraggi c'è anche Lamplighter (Shawn Ashmore), ex-membro dei Sette (la sua defezione dal gruppo portò al reclutamento di Starlight nel primissimo episodio della serie), e tra lui e i Boys non corre buon sangue. Diverso il discorso per Patriota e Stormfront, ora impegnati in un bislacco rapporto carnale abbastanza sadomaso (essendo entrambi invulnerabili o comunque indistruttibili, possono farsi del male a vicenda con le loro abilità), ma c'è qualcosa che lui ancora non sa di lei, e quel qualcosa potrebbe cambiare tutto...

The Boys 2, parla Karl Urban: "Con la stagione 2 abbiamo alzato l'asticella"

La forza del rimpianto

The Boys 3
The Boys: Dominique McElligott, Antony Starr nella prima stagione

Oltre alla componente stramba che è parte integrante del DNA della serie, continua l'impegno della seconda stagione nel voler scavare più in profondità con i vari personaggi, concentrandosi questa volta sul passato di Frenchie e sui sensi di colpa che lo perseguitano, e collegando il tutto alla figura di Lamplighter, già visto negli episodi precedenti ma qui dotato di una presenza vera e propria anziché concedersi per un cameo. Un elemento drammatico forte, che va di pari passo con la trama orizzontale sulla Vought, che per l'occasione si ricollega anche in modo interessante a quanto appreso in precedenza sulle origini del fondatore dell'azienda, una lettura che per certi versi è accostabile alla figura di Stormfront, altra sfaccettatura di come le ideologie naziste siano sopravvissute ai giorni nostri. Ed è sempre tramite lei che abbiamo diritto alla gag più bella, e perversamente toccante, dell'intero episodio: mentre il tutto inizia con un flashback di Frenchie dove si discute della popolare sitcom americana Cuori senza età, la puntata finisce con la sigla di quel programma, subito dopo che Stormfront ha ammesso di essere molto più vecchia di quel che sembra. E c'è una deliziosa ironia, vedendo lei e Patriota insieme, nell'udire le parole "Thank you for being a friend". Con amici come questi...

The Boys: i 10 migliori personaggi della serie

Conclusioni

Siamo sempre più vicini alla fine della seconda stagione, come si può capire tramite questa recensione di The Boys 2x06, e gli ingredienti per un finale coi fiocchi ci sono tutti. La trama orizzontale si fa sempre più solida, e la decisione di dedicare maggiore spazio all'introspezione continua a dare ottimi risultati.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.4/5

Perché ci piace

  • La parte dell'ospedale è un buon concentrato di tensione e humour irriverente.
  • Shawn Ashmore si inserisce perfettamente nel mondo della serie.
  • La gag musicale alla fine è sublime.

Cosa non va

  • La consapevolezza che tra poco sarà finita la stagione.