Scrivere la recensione di Testimone misterioso significa dover analizzare un film che non intende dare vita a un racconto innovativo o particolarmente originale. Tutt'altro, l'opera d'esordio di Régis Blondeau, disponibile nel catalogo di Netflix, s'inserisce pienamente e senza vergogna nel più canonico action-thriller (più thriller che action, a dire il vero) di mestiere che racconta storie di poliziotti corrotti, misteriosi intrighi legati al commercio di droga, debiti da pagare e vendette personali. Dall'estetica alla caratterizzazione dei protagonisti, tutto sembra essere messo al posto giusto. Eppure, più la trama procede più si ha la sensazione che stia mancando qualcosa.
Un incidente e una spirale
La musica elettronica introduce il tono del film. Bagliori di luci inizialmente sfocate si trasformano nell'immagine di una strada, in piena notte, e un'auto che la percorre. Al volante c'è il protagonista del film, Thomas Blin, un poliziotto corrotto. È messo sotto pressione: da un lato la famiglia lo attende per il funerale della madre, scomparsa da poco; dall'altro un inaspettato controllo delle forze dell'ordine al suo dipartimento rischia di mettere in luce i traffici illegali di droga e alcol che nasconde coi colleghi. All'improvviso un cane attraversa la strada, distraendo il protagonista, che perdendo di vista la strada davanti a sé non si accorge della presenza di un uomo di fronte a lui. Thomas farà una scelta pericolosa, quella di prendere il cadavere e chiuderlo nel bagagliaio dell'auto per sbarazzarsene in un secondo momento. È molto sicuro di sé: la zona è deserta, nessuno l'ha visto compiere il misfatto e, con un po' di ingegno, potrebbe nascondere il cadavere misterioso nella tomba della madre. Qualche giorno dopo, una telefonata anonima porta Thomas e i suoi colleghi a indagare sulla scomparsa di Barcelo, proprio l'uomo che Thomas ha ucciso quella notte. Inoltre, il nostro protagonista inizierà a ricevere strane telefonate: si tratta di un uomo, un testimone ha visto tutta la scena ed è pronto a denunciare Blin alle autorità se non farà tutto quello che gli ordinerà. Thomas si ritroverà in questa spirale di eventi che lo imprigioneranno sempre di più.
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L'action e il thriller
Ci sono due generi a cui Testimone misterioso appartiene: l'action e il thriller. Fiero della propria coerenza di film di genere, il film non intende regalare allo spettatore una sceneggiatura di ferro, troppo attenta alla costruzione dei personaggi che popolano il mondo narrativo messo in piedi da Régis Blondeau. L'attenzione viene posta, quindi, sugli eventi, sui colpi di scena e sugli sviluppi narrativi. Facendo questo, Testimone misterioso fa più leva sulla dimensione thriller, sottolineando più la tensione (non troppo pressante, va detto) a cui il protagonista va incontro che alle vere e proprie scene d'azione. Si combatte molto poco ma si parla molto. I momenti migliori del film riguardano i tentativi di Thomas di nascondere gli indizi che lo riguardano e che potrebbero renderlo colpevole agli occhi di tutti. Per farlo avrà bisogno di una buona dose di creatività, nonché di fortuna. Il film funziona di più quando la prima ha la meglio sulla seconda. Ne viene sacrificata decisamente l'azione che, al netto di un paio di sequenze più fisiche, è quasi del tutto assente.
Un vero mistero?
Dove il film sembra mostrare di più il fianco è dal punto di vista della scrittura. Adagiandosi su canoni narrativi non troppo originali, Testimone misterioso fatica a trovare un vero e proprio mistero da risolvere, distanziando lo spettatore sia dall'eroe che dal villain. Questo perché, come ben proposto all'interno di alcuni dialoghi e rappresentato proprio con la prima inquadratura, il bene e il male non sono così separati. In un mondo dove tutti sembrano corrotti, compreso il protagonista, si fatica a trovare un vero e proprio stimolo empatico per "tifare" per lui. L'appartenenza a un genere consolidato, seguendo delle direzioni di un immaginario parecchio abusato e sin troppo replicato tra piccolo e grande schermo (persino corpo e volto del cast si adagia su canoni prestabiliti), rende Testimone misterioso carente dal punto di vista del vero e proprio mistero. Con un cast composto da pochi personaggi appare ben chiaro, complice anche in questo caso una scrittura che non lascia troppi dubbi in merito, dove volgerà la trama, che rimane incapace di approfondire alcuni aspetti lasciati sin troppo ai margini. Quasi spogliato di ogni accenno di profondità, Testimone misterioso procede senza dare troppo peso alle emozioni. Difficoltà che si presenta soprattutto nel primo atto, dove la presenza quasi ingombrante di un "film nel film" rende le vicende più complicate e dispersive, prima della rivelazione finale.
Conclusioni
A conclusione della nostra recensione di Testimone misterioso possiamo dire che il film francese disponibile su Netflix non ha intenzione di andare oltre alcuni canoni prestabiliti del genere, adagiandosi su un senso di déjà-vu che non coinvolge a dovere lo spettatore. La scrittura in particolare, dispersiva all’inizio nel creare una storyline parallela e poco interessata all’approfondimento dei personaggi o delle vicende, mostra il fianco a un film più interessato al lato thriller che a quello action. Anche se, persino il mistero, appare un po’ troppo prevedibile.
Perché ci piace
- Qualche sequenza riuscita sa donare un po’ di tensione.
- Non ci sono sbavature dal punto di vista attoriale o della messa in scena.
Cosa non va
- Più debole la sceneggiatura, un po’ dispersiva e superficiale.
- I personaggi non riescono a creare un forte legame empatico con lo spettatore e appaiono solo abbozzati.
- La poca presenza di azione potrebbe scontentare lo spettatore più interessato al ritmo alto.