Ted Lasso 4: il ritorno di Jason Sudeikis è un bene o un male per la serie Apple TV+?

Ora che è stata ufficialmente annunciata non solo la produzione della quarta stagione ma anche la presenza del mitico protagonista, ragioniamo se sia stata una mossa furba, funzionale, o qualcos'altro.

Un'immagine di Jason Sudeikis in Ted Lasso.

La quarta stagione di Ted Lasso è realtà. Non più rumor e conferme più o meno ufficiose da parte degli addetti ai lavori, bensì un annuncio in pompa magna da parte di Apple TV+, che ha trasmesso la comedy di Bill Lawrence per tre stagioni dal 2020 al 2023, dimostrandosi la medicina seriale che ci serviva durante la pandemia. Un vero e proprio fenomeno di culto che ha portato la piattaforma di Cupertino ad essere conosciuta anche dal pubblico più mainstream.

Ted Lasso
Ted Lasso: un'immagine della serie

Il vero annuncio correlato che ha fatto saltare tutti i tifosi sulla sedia nelle scorse ore è stato però quello che l'amato protagonista e personaggio titolare, interpretato da Jason Sudeikis, anche co-creatore della comedy, tornerà nelle nuove puntate. Una decisione che sebbene farà felice molti, porta con sé anche qualche perplessità. Analizziamo il perché, insieme ad un utile recap di cosa aspettarci da ciò che verrà.

Ted Lasso 4: tutto quello che sappiamo

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Uno dei sodalizi più inaspettati nel serial

Chi tornerà nella quarta stagione? Oltre a Sudeikis, sono stati finora confermati nel cast Hannah Waddingham, Brett Goldstein e Jeremy Swift. Rispettivamente interpreti di Rebecca Walton, la nuova direttrice dell'AFC Richmond; Roy Kent, dopo il finale della terza stagione nuovo coach della squadra prendendo il posto di Ted ritornato negli Stati Uniti dal figlio e dall'ex moglie; Leslie Higgins, uno dei Diamond Dog come Kent nonché direttore delle operazioni calcistiche dell'azienda. Non dovrebbe tornare invece il Jamie Tartt di Phil Dunster - che ha avuto uno degli archi più interessanti per un personaggio - per una banale sovrapposizione di set: lo abbiamo visto di recente nel secondo capitolo di Surface, sempre una serie Apple TV+, e presto sarà nell'altra comedy di Lawrence in produzione per HBO accanto a Steve Carell. Nessuna conferma ufficiale invece per Juno Temple (Keeley Jones, ora a capo di una sua agenzia di PR); Brendan Hunt (il vice coach Beard), che continuerà comunque ad essere nel team di scrittura dello show; Nick Mohammed (il voltagabbana Nate Shelley).

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tris di allenatori

Sulla trama non c'è ancora una sinossi ufficiale ma gli autori hanno specificato che i protagonisti "salteranno prima di guardare" mentre in precedenza hanno sempre fatto il contrario. Si sa che qualcosa riporterà il protagonista dal Kansas al Regno Unito, forse una squadra di calcio femminile. Dietro le quinte nella writers room è confermato il poker formato da Lawrence, Sudeikis, Hunt e Joe Kelly, a cui dovrebbe aggiungersi Jack Burditt (nel suo curriculum titoli come Modern Family, 30 Rock, Nobody Wants This). Oltre a Goldstein ancora dietro la macchina da presa dopo l'esperienza nell'altra dramedy Apple dell'ex creatore di Scrubs, ovvero Shrinking. Quest'ultimo ha in ballo anche la stagione 2 di Bad Monkey con Vince Vaughn. L'inizio delle riprese è previsto a luglio e nel frattempo verranno chiusi i casting delle new entry oltre alla vecchia guardia, per una messa in onda tra seconda metà del 2026 e inizio 2027.

Il ritorno di Jason Sudeikis nella comedy sportiva è un bene o un male?

Ted Lasso Season 2
The Ted Lasso Way

C'è una frase che ha caratterizzato il finale di Ted Lasso 3 tanto da diventare già iconica, oltre che simbolicamente riassuntiva dell'anima più puro dello show. "Questa non è mai stata la mia storia, ma la loro" pronunciata proprio dal protagnista in riferimento a tutte le persone a cui è riuscito a cambiare la vita per poi tornare alle proprie incombenze personali, un po' come Mary Poppins. Proprio per questo, dato che il terzo ciclo di episodi non era mai stato pubblicizzato come ultimo da parte della produzione e distribuzione, eppure mostrava un epilogo che chiudeva le storyline di tutti i personaggi, una continuazione dopo una pausa di "soli" quattro anni lascia perplessi.

Ted Lasso 3X12 Finale Scena 2
Tutti per uno...

Non solo: quella frase lasciava intendere che lo show potesse continuare senza colui che le aveva dato il nome, poiché aveva creato il "metodo Ted Lasso" che era stato metabolizzato da tutti, in una sorta di reazione a catena. Magari giusto un cameo oppure un'apparizione da guest star ma mettere al centro gli altri, in spin-off sotto mentite spoglie sarebbe potuta essere una via interessante. Ora invece con l'annuncio dell'ingaggio di Jason Sudeikis come regolare, rimane la curiosità ma anche la perplessità sul rischio di ripetere uno schema fortunato senza mordente.

D'altronde, già la terza stagione aveva fatto due errori madornali: allungare la durata degli episodi da mezz'ora ad un'ora, rendendola non più un comfort show veloce ma profondo, un impegno che richiedeva un grande dispendio di energie. Una dramedy che virava sempre più sulla parte drammatica, e non in modo organico e funzionale rispetto al secondo ciclo la cui durata era aumentata in proporzione e con un senso. Quindi quale futuro per la comedy? L'importante sarà non rovinare questo gioiello della serialità più recente.