Siamo nel Maryland nel 1972. Un prete viene posseduto ed il giorno successivo annuncia alle suore, nel corso del suo sermone, che suo padre è imprigionato e che il loro convento è la porta per accedere alla gabbia in cui è rinchiuso. Gli occhi del prete diventano gialli e ci basta questo per capire che si tratta di Azazel ed aggiungere un'informazione a quello che già sapevamo di lui: è il figlio di Lucifero.
Inizia così Lucifer Rising, finale di stagione che già dal titolo fa da eco a quel Lazarus Rising che lo scorso settembre la inaugurava mostrandoci il ritorno tra i vivi di Dean Winchester; un finale di stagione per il quale lo stesso Eric Kripke, creatore dello show, scende in campo sia nel ruolo di sceneggiatore che, per la seconda volta in assoluto dopo Desideri nascosti, di regista, sostituendo il compianto Kim Manners che aveva già diretto i finali della prima e della terza stagione.
Il flashback datato 1972 continua nel corso dell'episodio e ci mostra come, usando una delle suore sacrificate, Lucifero comunica con Azazel e gli spiega che Lilith è l'unica che può rompere i Sigilli, ma è intrappolata all'inferno e che per liberarla deve trovare un bambino speciale. Un bambino che sappiamo bene Azazel ha trovato e che ora possiamo considerate sperduto, anche se inizia ad avere dubbi su quello che sta facendo ed a pensare che forse Dean ha ragione a considerarlo un mostro; allo stesso tempo però, sa che Lilith va fermata prima che arrivi a distruggere l'ultimo ostacolo che impedisce il ritorno di Lucifero.
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Il piano è semplice: Dean non deve fermare Lilith, tutt'altro! Zachariah vuole che Lucifero risorga, vuole che l'Apocalisse si verifichi scatenando la battagli finale tra Angeli e Demoni, perchè è una battaglia che loro vinceranno, riportando definitivamente la pace sulla Terra. Poco importa che a farne le spese saranno gli umani, un sacrificio del tutto sopportabile. Il ruolo di Dean è solo successivo: lui dovrà affrontare Lucifero in persona.
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Nel frattempo Sam ha ricevuto la stessa informazione dall'infermiera che abbiamo conosciuto nell'episodio precedente, la cosiddetta cuoca di Lilith. Il viaggio fino al Maryland è lungo e Ruby suggerisce di portare con sè il demone come spuntino per il viaggio, in modo da tenere Sam in forze per lo scontro che dovrà affrontare. A rendere le cose ancora più difficili per il giovane Winchester, il demone ridà il controllo del corpo all'umana che ne era proprietaria, facendo sorgere ulteriori dubbi nel ragazzo, che trova rifugio nel messaggio lasciatogli nella segreteria del telefono dal fratello. E forse, se avesse ascoltato il vero messaggio di Dean, le cose sarebbe andate diversamente. Invece quello che ascolta è opera di Ruby o di altri demoni coinvolti e di Dean mantiene solo la voce, mentre il contenuto è l'esplicita accusa di essere un mostro disgustoso. Si tratta della spinta definitiva di cui Sam aveva bisogno per bere il sangue dal corpo della donna innocente.
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Il sangue di Lilith inizia a scorrere sul pavimento e Ruby ride soddisfatta per aver completato il suo compito: lei infatti faceva parte del piano e solo Lilith ne era al corrente. Un piano messo a punto per portare Sam ad uccidere Lilith, ma non per fermarla prima che infrangesse l'ultimo sigillo, ma proprio per farlo. Lilith, infatti, era l'ultimo sigillo e nell'ucciderla Sam ha di fatto completato il rito per permettere il ritorno di Lucifero.
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Si chiude così con un cliffhanger di grande effetto una stagione che, pur con alcuni momenti di pausa, si è dimostrata di buon livello. I due fratelli Winchester sono di nuovo insieme e ci sono le basi perchè gli attriti tra loro vengano definitivamente accantonati, per la gioia dei loro fan che non hanno apprezzato i contrasti tra i due che hanno portato proprio negli ultimi episodi alla loro separazione.
Supernatural riparte da qui, dai due fratelli uniti a combattere il male assoluto, il simbolo di quel male che hanno già combattuto con più o meno successo per quattro stagioni.