Supereroi, Paolo Genovese: “Sono ossessionato dal tempo che passa”

L'incontro con il regista e il cast del film che racconta la storia di un amore lungo vent'anni, quello di Anna e Marco interpretati da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca.

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Supereroi: Alessandro Borghi e Jasmine Trinca in una scena

In Perfetti sconosciuti tre coppie si sbriciolavano davanti ai segreti svelati impunemente da una manciata di whatsapp e sms dopo aver accettato di scambiarsi i cellulari. In Supereroi, in sala dal 23 dicembre, Paolo Genovese riprende in mano il microcosmo delle relazioni sentimentali, ma questa volta la coralità lascia spazio all'universo di soli due protagonisti, Anna e Marco, e ne segue le giravolte lungo un arco di tempo di vent'anni. Lei è una fumettista ribelle e allergica alle convenzioni, parla e si esprime attraverso il suo alter ego su carta Drusilla, lui è un professore universitario che ha affidato alle leggi della fisica il compito di spiegare il perché delle cose, persino delle emozioni. Marco è convinto che il tempo non esiste, Anna crede che "una coppia è tale se dura, altrimenti sono solo due persone che stanno insieme", e per amarsi una vita intera, si sa, ci vogliono dei superpoteri. Attraverso continui flashback li vedremo incontrarsi per la prima volta, fare l'amore, riflettere sul destino, innamorarsi, traslocare e andare a vivere insieme, tradirsi, ritrovarsi e affrontare la malattia. A interpretarli ci pensano due sorprendenti Alessandro Borghi e Jasmine Trinca, accompagnati da una carrellata di comprimari altrettanto bravi come Greta Scarano, Vinicio Marchioni, Linda Caridi. Girato due anni fa prima che la pandemia travolgesse il mondo, esce in sala distribuito da Medusa in ben 400 copie.

La genesi e il lavoro sul set

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Supereroi: Jasmine Trinca e Alessandro Borghi durante un momento romantico

"In Perfetti sconosciuti c'era una rappresentazione patologica della coppia, la parte scura che ci racconta quanto poco ci conosciamo, invece Supereroi è un film su una sola coppia e ne esalta la forza di resistere al tempo. Esci da questa storia grato di avere qualcuno da abbracciare", esordisce Paolo Genovese presentando il film ispirato al suo omonimo romanzo. Che non è solo un dramma sentimentale, ma anche una riflessione esistenziale sul tempo e la capacità di una coppia di resistervi: "Con la pandemia il rapporto con il tempo è cambiato profondamente, il tempo rispetto alle coppie è diventato il tema principale perché si è contratto. Due anni passati a stretto contatto hanno cambiato le relazioni di coppia, hanno permesso dei ritmi diversi e si è finito per condividere spazi che prima non si condividevano".

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Supereroi: Jasmine Trinca e Alessandro Borghi in un momento del film

L'atmosfera sul set è stata di vera autenticità e "di grande condivisione, ispirazione ed emozione", assicura Jasmine Trinca che interpreta Anna e che con Alessandro Borghi ha diviso la scena già altre volte "siamo stati amici, fratelli, ma mai amanti. Il tipo di complicità che ne è venuta fuori è quella che sta lì, nel film" e certo l'amicizia fuori dal set li ha aiutati molto.
Anche per l'attore di Sulla mia pelle "è stato un film facile nel mettersi sui binari giusti per poi lasciarsi andare. Non succede sempre, quando accade è per merito da un lato della scrittura organica dall'altro della qualità delle persone con cui lavori, tutte empatiche e capaci di stare bene insieme". Girato tra Milano, Marrakech, e Lucca, è stato un vero e proprio viaggio in uno scenario, quello pre pandemico, "che sembrava un altro mondo. Non mi era mai successo di stare così tanto in giro e di poter raccontare un personaggio in così tante modalità diverse".

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Supereroi: Jasmine Trinca e Alessandro Borghi in una sequenza

Cosa abbia rappresentato interpretare Marco, un personaggio mite e a volte impacciato, così diverso dagli uomini a cui ha spesso dato voce negli ultimi lavori, lo spiega lui stesso: "La mia considerazione dell'attore è molto cambiata negli anni. Sono successe tante cose. All'inizio ero ossessionato dalla performance, devi dimostrare a tutti che sei il più bravo, che sai fare un sacco di cose, che sei capace di rifare vari accenti, poi a un certo punto ho capito grazie alle persone con cui mi sono ritrovato a lavorare, che questa era una parte superflua del mio lavoro. Quello che conta per me oggi è fare parte di qualcosa di bello e sono felice quando finisce un film, perché è il momento in cui finalmente inizia la sua corsa, prende forma attraverso gli occhi degli altri e tu sei pronto ad accettare tutto compreso le critiche. Non mi interessa essere cattivo o buono, ma far parte di una storia che valga la pena raccontare".

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Chi sono i supereroi?

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Supereroi: Jasmine Trinca durante una scena del film

I supereroi? Borghi non ha dubbi: "Sono le persone che hanno fatto dell'aiutare gli altri la propria missione di vita. Se poi una coppia riesce a sopravvivere al tempo è solo fortunata". Lo pensa anche Trinca, per lei "aldilà del film è una forma di resistenza, alla larga anche nell'amore. I supereroi sono persone che faticosamente hanno a che fare con la propria esistenza e nonostante questo la portano avanti". Un titolo che, come ammette il regista, nasce come provocazione pensando a chi "fa qualcosa per qualcun altro senza voler nulla in cambio. In quest'ottica fare qualcosa per l'altra persona senza un fine utilitaristico può essere un modo per far durare la coppia".

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Supereroi: Jasmine Trinca e Alessandro Borghi in una foto del film

Ha una visione molto romantica invece Greta Scarano, che lo trova un titolo calzante per una coppia: "Stare insieme tanti anni non è così semplice, ci vogliono delle qualità che a volte ti possono far sembrare un supereroe. Scendere a compromessi, riuscire a stare insieme e a farsi da parte per qualcun altro è un comportamento superiore". Mentre per Linda Caridi pensare ai supereroi equivale a immaginare "qualcosa che trascende la normalità e che ha a che fare con il soprannaturale. Credo però che questa qualità sia presente anche nella quotidianità, nelle piccole azioni che riaccendono la luce, dilatano i momenti e ci fanno resistere laddove in tanti invece rinunciano e cedono all'apatia".

Un film sull'amore romantico e il tempo che passa

Dentro ci sono il dolore di amare, la separazione, l'idea struggente del tempo che passa, tutti risvolti drammatici che confermano l'interesse del regista per le emozioni e che allontanano il film dall'etichetta di commedia sentimentale. "Sono ossessionato dal tempo che passa, - dice Paolo Genovese - pensiamo che sia infinito, non ne abbiamo spesso contezza e non pensiamo abbia una scadenza, e a un certo punto capisci che il tempo non ce lo hai più e averne consapevolezza significa dargli un valore maggiore".
Peccato che ce ne accorgiamo quando viene a mancare. Borghi ad esempio ha sempre la sensazione che gli servirebbero_ "altre quattordici ore, la percepisco quando non riesco a vedere le persone a cui voglio bene. Il tempo speso con gli altri è quello migliore". "Cerco di averne cura, - confessa Jasmine Trinca - _ma la distrazione nella vita è sempre dietro angolo, anche per le persone più focalizzate. Sono una distratta per natura, ma con una grande sensazione del tempo che passa e della vita dietro". Sullo sfondo ad accompagnare le evoluzioni di Anna e Marco e a segnarne le tappe fondamentali, c'è Milano: "Amo Milano e l'amore dei milanesi per Milano. - racconta il regista - Quale città meglio di Milano che è cambiata in assoluto così tanto poteva accompagnare il cambiamento profondo di una coppia negli anni? Anche nella scelta della location abbiamo cavalcato questa idea: nella prima parte c'è una Milano più accogliente e calda, Brera, i Navigli, nella seconda invece c'è quella più razionale e nuova come il quartiere Isola".