Sulla giostra si scende e si sale. Si viene rapiti e si viene portati a girare in tondo, fino a che può girarci la testa, fino a che può capitarci di non sapere dove siamo. Quello che è sicuro è che, quando scenderemo, non saremo mai nel posto in cui siamo saliti. Nella recensione di Sulla giostra, il film di Giorgia Cecere presentato al BIF&ST di Bari e in uscita al cinema il 30 settembre, vi parleremo di tutto questo. Sulla giostra di troveranno due donne, molto diverse fra loro, Claudia Gerini e Lucia Sardo, una donna bella e di successo e la vecchia governante della casa di famiglia. Entrambe saranno trascinate in un movimento vorticoso, e rischieranno di cadere. E su quella giostra troveranno altre persone a girare con loro. Sulla giostra è un film fatto di incontri e di scontri, con una storia intensa e risvolti da commedia. Il problema è forse non aver valorizzato questo aspetto, quasi per una sorta di timidezza, per paura che un sorriso più ampio intacchi la storia. E invece l'avrebbe valorizzata ulteriormente.
La storia di Ada e di Irene
Ada (Lucia Sardo) è una donna anziana, la governante di una vecchia casa nel Salento. È la casa della famiglia di Irene (Claudia Gerini), una donna che tanto tempo prima ha lasciato quelle terre per andare a Roma e fondare una casa di produzione. Quando la madre di Irene decide di vendere quella vecchia casa di famiglia, il problema diventa convincere Ada a lasciare quella casa, che ormai è parte di lei. Su pressione della madre, tocca a Irene andare a convincere Ada a lasciare la casa, a trovare la soluzione migliore. Intorno alle due donne ci sarà un turbinio di incontri.
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Claudia Gerini e Lucia Sardo
Il cuore del racconto sono le due donne, così diverse, ma, in fondo, con qualcosa in comune. Irene è una Claudia Gerini inedita, mai vista prima, che non ha paura di sporcare la sua bellezza, di apparire, a tratti, stanca, sciupata, provata, come il vissuto del suo personaggio richiede. Non ha paura neanche di interpretare un personaggio vero, fatto di chiaroscuri, un personaggio vibrante, vivo, ma anche capace di qualche momento di avidità e qualche scorrettezza. Con la sua Ada Lucia Sardo, d'altro canto, mette in scena un altro personaggio non conciliante, testardo, ostinato, ma con il quale, capendone le ragioni, si riesce ad empatizzare. Nei suoi bisogni, nelle sue scelte, nelle sue antipatie ci sono il cuore e il motore del film. Che riesce a farci vedere, e capire, entrambi i punti di vista: cinico, ma con le sue ragioni, e via via addolcito, quello di Irene. Più sentimentale, ma anche ostinato, quello di Ada.
Passo a due o film corale?
Sulla giostra è una storia di incontri, una storia a suo modo è insolita. Perché, sì, al centro c'è l'incontro tra le due donne, Ada e Irene. Ma per la crescita dei personaggi sono importanti anche gli incontri tra Irene e l'agente immobiliare che sta curando la vendita, o tra Ada e quell'idraulico che si sta occupando dei lavori. E ancora, il figlio di Ada che arriva all'improvviso e conosce una ragazza del luogo. Il duetto tra le due donne, allora, diventa un film corale. Ma è forse il caso di dire che è incerto se essere un passo a due o un film corale, perché, per assurgere a coprotagonisti i personaggi di contorno forse sono troppo poco approfonditi. Ma, per essere dei comprimari, occupano molto spazio nella vicenda.
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Tra dramma e commedia
Ed è così anche per quanto riguarda il tono. Perché la vicenda di partenza sembra avere i crismi del film drammatico, visto che si parla di terza età e del delicato rapporto con i luoghi che hanno le persone anziane. Si parla di una donna di mezza età in un momento di stallo della propria vita, sola dopo aver divorziato dal marito e con un figlio con cui parla poco. Ma qua e là si fanno pian piano largo dei piccoli momenti di comicità, timidi timidi, che spostano lentamente il film verso la commedia. Per essere davvero tale, però, la regista dovrebbe credere di più nel potenziale di quei momenti, enfatizzarli, anche leggermente. Invece tutti gli attori sembrano sempre fermarsi un attimo prima di far sorridere. Il modello del film è un certo cinema francese, una commedia garbata che sa quando e come far ridere. Qui sembra sempre che si abbia quasi paura di farlo, che si voglia mantenere il film su dei binari più seri, con il rischio che si perda parte del potenziale del film. E che, senza i toni della commedia, certi momenti (Ada che viene chiusa fuori da casa) diventino particolarmente duri.
Attori nuovi, poco visti
Questo senso di ambivalenza si sente anche quando parliamo degli attori di contorno. Sono spesso (Paolo Sassanelli a parte, una sicurezza) dei volti nuovi, poco visti. E, se da un lato portano una ventata di fresco al film, nel senso che sono lontani dai soliti volti che siamo abituati a vedere, dall'altro ci sembrano ancora acerbi, un po' indefiniti (come, del resto, i loro personaggi, spesso tratteggiati più che disegnati). Per questo non sempre riescono a imprimere quel carattere in più di cui il film avrebbe bisogno
Non è un film prevedibile
Quello che, pur tra qualche difetto, ha il film, è di non essere prevedibile. Non tanto nel finale, che comunque rimane sospeso, ma nei tanti snodi di trama, nelle tante piccole sorprese, arrivi e partenze, incontri e scontri, liti e riappacificazioni, che costellano il film. Giorgia Cecere vuole provare a fare un film in cui si scende e si sale. Come in una giostra. E come nella vita.
Conclusioni
Nella recensione di Sulla giostra vi abbiamo parlato un film fatto di incontri e di scontri, con una storia intensa, imprevedibile e risvolti da commedia. Il problema è forse non aver valorizzato questo aspetto, quasi per una sorta di timidezza, per paura che un sorriso più ampio intacchi la storia. E invece l'avrebbe valorizzata ulteriormente.
Perché ci piace
- Due grandi attrici come Lucia Sardo e Claudia Gerini.
- L'imprevedibilità di alcuni snodi del racconto.
- L'ironia di fondo...
Cosa non va
- ... che però è sempre troppo timida per fare del film una commedia che avrebbe funzionato.
- I personaggi di contorno non sono abbastanza approfonditi vista la loro presenza assidua nella storia...
- ... e gli attori che li impersonano sono dei volti freschi, poco visti, ma anche un po' acerbi.