Stephen Sondheim: le sue migliori canzoni fra Broadway e il cinema

Stephen Sondheim è stato uno dei massimi compositori del musical americano, da West Side Story a Company e Sweeney Todd: riascoltiamo alcune delle sue canzoni più celebri.

Sondheim
Un'immagine di Stephen Sondheim

Nessuno ha contribuito alla storia del teatro musicale americano del ventesimo secolo come ha fatto Stephen Sondheim: un talento straordinariamente prolifico, che a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta ha saputo rinnovare questo genere sia dal punto di vista stilistico e melodico, sia per l'inventiva nel rielaborare un'incredibile varietà di soggetti, dalla commedia classica di Plauto e Aristofane (A Funny Thing Happened on the Way to the Forum, The Frogs) al cinema di Ingmar Bergman (A Little Night Music), arrivando a ispirarsi perfino alla pittura (Sunday in the Park with George, basato sul dipinto di Georges Seurat Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte). È dunque un patrimonio gigantesco quello lasciato dal compositore newyorkese, che si è spento il 26 novembre in Connecticut, all'età di novantun anni.

West Side Story
West Side Story: Richard Beymer e Natalie Wood
Sweeney Todd
Sweeney Todd: Johnny Depp ed Helena Bonham Carter

A ribadire l'importanza di Stephen Sondheim nella cultura popolare basterebbe ricordare che la sua scomparsa è avvenuta pochi giorni prima della première del West Side Story di Steven Spielberg, seconda trasposizione cinematografica del capolavoro teatrale del 1957, scritto da Arthur Laurents, musicato da Leonard Bernstein e con Sondheim nel ruolo di paroliere. Quella geniale rivisitazione di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, portata per la prima volta sul grande schermo nel 1961 da Robert Wise e Jerome Robbins, è già indicativa del legame che si sarebbe instaurato da subito fra l'opera di Sondheim e la settima arte: da Gypsy - La donna che inventò lo strip-tease a Dolci vizi al Foro, da Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton al disneyano Into the Woods di Rob Marshall, senza dimenticare l'ambizioso progetto di Merrily We Roll Along di Richard Linklater, che sarà girato a segmenti nell'arco dei prossimi anni.

Stephen Sondheim
Una foto di Stephen Sondheim

Se dunque il cinema ha permesso di diffondere la fama delle sue canzoni a livello internazionale, in America Stephen Sondheim ha rappresentato per almeno mezzo secolo una delle colonne portanti del mondo dello spettacolo e delle arti in senso trasversale, come testimonia pure l'infinità quantità di riconoscimenti che gli sono stati tributati: nove Tony Award, fra cui il premio alla carriera nel 2008, sette Grammy Award e il premio Pulitzer nel 1985 per Sunday in the Park with George. E in attesa di riascoltare i suoi versi nel nuovo West Side Story, di seguito abbiamo scelto di proporvi alcune fra le migliori canzoni di Stephen Sondheim: dieci brani in ordine cronologico, tratti da altrettanti classici del teatro (e del cinema) le cui musiche portano la sua firma inconfondibile.

Somewhere (West Side Story)

Partiamo appunto dal mitico West Side Story, nella cui colonna sonora non mancano certo brani memorabili, come Something's Coming, Maria, Tonight e America. Ma fra i titoli più emozionanti del musical si annovera anche Somewhere, che nel West Side Story cinematografico del 1961 viene inserita durante l'incontro fra Tony e Maria poco dopo la morte di Bernardo; e nel momento in cui l'unione fra i due giovani è improvvisamente minacciata da una sorte avversa, Somewhere suggella la loro speranza di trovare, da qualche parte, "a place for us". Scritto da Leonard Bernstein e Stephen Sondheim, il brano è uno dei tre pezzi da West Side Story ad essere stati inclusi nella classifica dell'American Film Institute delle cento migliori canzoni tratte da un film.

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Rose's Turn (Gypsy)

Nel 1959, due anni dopo West Side Story, Stephen Sondheim torna a collaborare con Arthur Laurents per Gypsy, scrivendo i versi per la colonna sonora di Jule Styne. Il musical, basato sulla biografia della ballerina di burlesque Gypsy Rose Lee, viene interpretato a Broadway da Ethel Merman, mentre due anni più tardi ne viene tratto un fortunato film diretto da Mervyn LeRoy, con protagoniste Rosalind Russell e Natalie Wood. Al personaggio di Mama Rose, l'eccentrica madre di Gypsy Rose Lee, è affidato l'intenso numero di chiusura, Rose's Turn; qui potete ascoltare la versione registrata da Bette Midler, che nel 1993 ha vestito i panni di Mama Rose in un adattamento televisivo di Gypsy.

Anyone Can Whistle (Anyone Can Whistle)

A rendere necessario menzionare Anyone Can Whistle, altra commedia di Arthur Laurents, ma con musiche composte stavolta interamente da Stephen Sondheim (melodie e testi), basterebbe il fatto che nel 1964 lo spettacolo segna l'esordio nel musical teatrale della leggendaria Angela Lansbury. A rappresentare Anyone Can Whistle, uno dei rari fiaschi commerciali nella carriera di Sondheim (ma rivalutato poi nel tempo), è la canzone del titolo, che nel primo allestimento a Broadway viene interpretata dall'altra protagonista dello show, Lee Remick.

Being Alive (Company)

È invece un autentico plebiscito quello che, nel 1970, accoglie sui palcoscenici americani Company: uno dei musical più innovativi di sempre, con la sua acuta disamina delle relazioni sentimentali dalla prospettiva di un trentacinquenne di nome Robert. E il tema dell'amore e del desiderio di un rapporto stabile è al cuore della splendida Being Alive, una delle canzoni più emozionanti nel repertorio di Stephen Sondheim; non a caso, nel 2019, Noah Baumbach l'avrebbe presa in prestito per una scena del suo capolavoro Storia di un matrimonio, affidandola alla suggestiva performance del personaggio di Adam Driver.

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Losing My Mind (Follies)

Esempio magistrale del filone delle torch song, malinconiche ballate sulle sofferenze d'amore, Losing My Mind è il brano più famoso tratto da Follies, musical del 1971 concepito come un omaggio al teatro americano della prima metà del Novecento, e in particolare alle Ziegfeld Follies. Losing My Mind, che esprime il timore di abbandonarsi a un'illusione romantica, sarebbe stata rivisitata nel 1989 da Liza Minnelli in un arrangiamento in chiave synth-pop, con la produzione dei Pet Shop Boys; la versione che vi presentiamo qui, invece, è cantata dal vivo nel 2021 dall'attrice inglese Imelda Staunton.

Send In the Clowns (A Little Night Music)

Con l'eccezione dei brani di West Side Story, la canzone più popolare scritta da Stephen Sondheim resta probabilmente Send In the Clowns, tratta da A Little Night Music, opera del 1973 ispirata al film Sorrisi di una notte d'estate di Ingmar Bergman (e adattata per il cinema nel 1977 in una pellicola omonima, con Elizabeth Taylor e Diana Rigg). Struggente analisi dei rimpianti del personaggio di Desiree Armfeldt e del suo senso di solitudine, Send In the Clowns ha conosciuto una vasta diffusione anche al di fuori del palcoscenico, con incisioni da parte di artisti quali Frank Sinatra, Judy Collins e Barbra Streisand, e nel 1976 ha ricevuto il Grammy Award come canzone dell'anno. Ve la proponiamo qui in una magnifica interpretazione di Glenn Close alla Carnegie Hall di New York nel 1992, in occasione di un concerto in omaggio a Sondheim.

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Not While I'm Around (Sweeney Todd)

Altro capitolo trionfale nel percorso artistico di Stephen Sondheim, Sweeney Todd si basa su un dramma teatrale di Christopher Bond per raccontare la macabra vicenda di un barbiere che, nella Londra vittoriana, si reinventa come serial killer. Portato a teatro con enorme successo nel 1979, con Len Cariou e Angela Lansbury nei due ruoli principali, Sweeney Todd sarebbe poi approdato al cinema nel 2007 grazie a Tim Burton, in un film interpretato da Johnny Depp ed Helena Bonham Carter. La canzone più bella del musical, dedicata dal giovane Tobias all'ambigua Mrs. Lovett con l'intento di proteggerla da ogni pericolo, è Not While I'm Around; eccola in una dolcissima versione registrata nel 1985 da Barbra Streisand per The Broadway Album, un disco in cui la diva americana interpreta ben sette classici di Sondheim (inclusa una meravigliosa cover di Somewhere).

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Not a Day Goes By (Merrily We Roll Along)

A dispetto dei tiepidi risultati riscossi nel 1981 al suo debutto a Broadway, un'opera quale Merrily We Roll Along, la storia di tre amici nell'arco di vent'anni, con una narrazione che si sposta però indietro nel tempo, non poteva non affascinare il regista di Boyhood: Richard Linklater ne sta realizzando infatti un adattamento per il cinema con gli attori Blake Jenner, Beanie Feldstein e Ben Platt. A rappresentare questo musical abbiamo selezionato la commovente ballata Not a Day Goes By, qui in una performance dal vivo dell'attrice Bernadette Peters.

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Children Will Listen (Into the Woods)

Sono le fiabe classiche dei fratelli Grimm a costituire invece la materia su cui, nel 1986, Stephen Sondheim dà vita a uno dei suoi titoli più amati: Into the Woods, un musical in cui si intrecciano le vicende di numerosi personaggi della tradizione fiabesca europea. Portato al cinema nel 2014 da Rob Marshall in un film campione d'incassi interpretato, fra gli altri, da Emily Blunt e Meryl Streep, Into the Woods vanta fra i suoi brani più celebri Children Will Listen: un drammatico monito a non offrire ai bambini l'esempio sbagliato, perché "I bambini ti guarderanno per conoscere la strada/ Per imparare cosa essere".

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Sooner or Later (Dick Tracy)

E dopo questo itinerario nella storia del teatro, concludiamo la nostra rassegna delle grandi composizioni di Stephen Sondheim con un brano scritto appositamente per il cinema: Sooner or Later, uno dei cinque titoli originali firmati da Sondheim per la colonna sonora di Dick Tracy, diretto e interpretato nel 1990 da Warren Beatty sulla base dei fumetti di Chester Gould. Questa seducente ballata in perfetto stile da night-club anni Trenta è affidata alla voce di Madonna, che nel film veste i panni dell'affascinante Breathless Mahoney, e sarebbe valsa a Sondheim la vittoria del premio Oscar per la miglior canzone.

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