Stefania Sandrelli è un fiume in piena. L'attrice che ha inaugurato il Lucca Film Festival 2023 si definisce "una ragazza ancora molto esuberante" e parla a ruota libera della sua straordinaria carriera, dell'evoluzione del cinema, degli amori passati, della politica e naturalmente della sua città natale, Viareggio, che dista poche decine di chilometri.
"Lucca è splendida, qui si respira cultura, è molto diversa da Viareggio" esordisce l'attrice, ammirando gli affreschi e i dipinti che adornano la Sala dei Servi del Complesso San Micheletto, che ha ospitato la conferenza d'apertura. "Non si può proporre Viareggio come Capitale della Cultura senza cinema o teatri. La città mi sta a cuore, lo dico perché sono orgogliosa di essere viareggina e vorrei che la situazione migliorasse. Le possibilità di Viareggio sono immense, ha un potenziale enorme". Ed è proprio da Viareggio che ha preso le mosse la sua carriera, quando è stata notata, nel 1961, appena 15enne, dal fotografo Paolo Costa che ha pubblicato gli scatti sulla copertina della rivista Le Ore.
Dalle foto sulla spiaggia di Viareggio alla lunga storia d'amore con Gino Paoli
Schietta come sempre, Stefania Sandrelli puntualizza che all'epoca Le Ore non era ancora la rivista erotica che sarebbe diventata in seguito, ma è proprio su quelle pagine che Pietro Germi la notò, impuntandosi affinché fosse proprio quella ragazzina a comparire in Divorzio all'italiana. "Mio fratello maggiore si offrì di accompagnarmi a Roma perché i miei non potevano" ricorda. "Sono arrivata al provino preparata perché mio fratello era un cinefilo e realizzava filmini domestici, anche se sono stata molto fortunata. Non voglio autoincensarmi, ma una carriera come la mia di oltre cento film non è facile averla. Di sicuro non è stato un caso".
La diva toscana ammette di essere stata, nel suo piccolo, una femminista ante-litteram e di essersi sempre battuta per l'equità nel compenso di uomini e donne. "Si tratta di una questione di giustizia" ribadisce "ma non ho mai fatto un film solo per soldi. Non mi sono mai fidata. Basta poco per essere schiavi del denaro, quando ne hai troppo non sono più i soldi che servono a te, ma sei tu che servi ai soldi". L'attrice non rinnega niente del proprio passato, neppure le scelte più azzardate che derubrica come esperienze. L'unico rimpianto? "Non aver terminato gli studi, ma alla fine avevo fatto la terza avviamento e all'epoca le donne, quando avevano imparato a stenografare, erano a posto. Ho cercato di rifarmi, Gino Paoli mi faceva leggere. L'ho visto che cantava in tv La gatta. Mi sono sempre piaciuti i tipi strani, mi sono fatta portare dagli amici alla Bussola, l'ho incontrato e non ci siamo più lasciati. Abbiamo fatto una figlia meravigliosa insieme, il nostro amore non è stato uno sbaglio, ma d'altronde mi sono sempre fidata del mio istinto".
Stefania Sandrelli sui suoi film erotici: "Mi sono divertita a girarli, però adesso..."
I primi dettagli de L'apparato umano
Il discorso cade sulla situazione del cinema contemporaneo. Perfino la spumeggiante Sandrelli si adombra di fronte a un futuro che non si profila roseo come potrebbe, tra incassi in caduta libera, film dalla tenuta in sala sempre più breve e strapotere delle piattaforme streaming. "Ho finito adesso il nuovo film di Paolo Sorrentino, L'apparato umano. Lo dico per far capire a quale livello di cinema mi riferisco, ma credo che il rapporto dei film col pubblico debba cambiare" spiega l'attrice. "Anche i film americani ormai, tolte poche eccezioni, restano al cinema una-due settimane e poi vanno a finire sulle piattaforme dove è tutta una questione di soldi. Siccome non sono più un'adolescente potrei finire in bellezza con Sorrentino, a meno che Woody Allen non mi chiami. Altrimenti chi me lo fa fare?"
La dichiarazione d'amore di Stefania Sandrelli nei confronti del maestro della commedia newyorkese è entusiastica. L'attrice ammette di adorare da sempre le commedie di Allen: "A me piace il cinema intelligente, ma leggero. Non deve essere necessariamente impegnato o mandare dei messaggi. Se lo fa meglio, ma per me l'obiettivo primario del cinema è far star bene lo spettatore, rapirlo, farlo ridere e sognare. Woody Allen mi fa questo effetto". Difficile, invece, strapparle informazioni su L'apparato umano, film che ha visto Sorrentino girare a Livorno la scorsa settimana. "Non posso dire molto, solo che sono la protagonista alla mia età" spiega lei. "Il film inizia il film con un parto in acqua di mia madre, nasce Partenope che io interpreto a 73 anni. Si tratta di una sorta di flashback. Sono felice di poter dire che sono sempre io a chiudere il film". Riguardo all'incontro con Sorrentino, Sandrelli svela che lui le aveva chiesto di raggiungerla nel suo ufficio, "ma io gli ho proposto di venire a casa mia dove mi ha fatto provare il copione. Avevo poco tempo e ho fatto il possibile, alla fine lui mi ha detto 'Va bene, ti prendo'. Paolo non è molto espansivo, ma ha parlato di me in modo molto positivo quindi non posso lamentarmi".