Sono trascorsi quarant'anni dall'uscita cinematografica di Guerre stellari, un giorno che oggi celebriamo come un momento storico, almeno per quanto riguarda il cinema e la cultura popolare. Per ragioni anagrafiche nessuno di noi ha avuto la fortuna di vedere Guerre Stellari al cinema eravamo troppo piccoli e alcuni di noi non erano ancora nati. Tuttavia ognuno di noi ha avuto una sua "prima volta" con la saga di Star Wars e oggi vogliamo condividerlo con i nostri lettori. Tra colpi di fulmine e avvicinamenti tardivi, scopriamo quali sono stati gli elementi e i personaggi di Star Wars che hanno lasciato il segno e in qualche modo condizionato le nostre vite.
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Star Wars: sarai Jedi, te lo prometto Federica Aliano
Iniziamo con il dire che non era Star Wars, ma Guerre Stellari. E li chiamavamo con il titolo, non con il numero dell'episodio. Quando la serialità non era compulsiva, la trilogia interstellare era per noi, giovani degli anni '80-'90, qualcosa di assolutamente iconico e naturale. C'erano Indiana Jones e Ritorno al futuro, come pure i Gremlins e Ghostbusters, e non stavamo troppo a chiederci il senso del significato di sequel, perché avevamo letto Il Signore degli Anelli e sapevamo che a volte un fantasy poteva essere diviso e che altre poteva essere un solo film, come Labyrinth. È giunto il momento per chi scrive di fare outing: sono tra quelli che hanno visto prima Balle Spaziali e solo dopo Guerre Stellari. E oggi invidio moltissimo chi non ha mai visto la trilogia originaria, perché sua sarà quella gioia infinita che provai quando per la prima volta mi approcciai a Episodio IV - Una nuova speranza. Nulla fu rovinato dal fatto che conoscessi a memoria lo spoof di Mel Brooks: la genialità, la varietà di creature e di mondi... tutto tornava al suo posto, trovava una nuova collocazione e un nuovo senso. E la Forza... Finalmente ciò che mi sentivo dentro aveva un nome. E da quel momento c'è anche una missione: garantire a tutti coloro che ancora non hanno mai visto questa benedizione che "Sarai Jedi, te lo prometto".
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Tanto tempo fa... Antonio Cuomo
... in una cameretta lontana lontana. Così ho scoperto Star Wars, non sul grande schermo ma su quello molto più modesto di una televisione. Quando la saga di Lucas ha debuttato al cinema, ero già in età da poterla guardare, ma genitori poco lungimiranti non mi ci portarono. Ne ricordo i poster per strada, abbastanza originali da incuriosirmi, ma per soddisfare quella curiosità e restarne folgorato avrei dovuto aspettare molti anni e l'arrivo di nuove tecnologie per poterli guardare e riguardare al punto da consumare le VHS dei primi tre film. Quello che mi colpì era l'ampiezza ed ambizione di un mondo sconfinato, che sa di futuro ma racconta con lo spirito sognante di una fiaba del passato. Per questo, come tanti, ho sempre considerato Star Wars una saga fantasy, con cavalieri, "magia" e creature fantastiche a popolarla. Per questo ho aspettato per anni la seconda trilogia, quella prequel, restandone drammaticamente deluso. Per questo ringrazio la Disney ed Abrams per essere ripartiti da lì, da quel film che ha segnato un punto di svolta nella storia del cinema.
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Tanto tempo fa, su un televisore lontano lontano... Max Borg
La mia prima esperienza con il mondo di Star Wars risale all'autunno del 1999, in occasione dell'uscita de Star Wars ep. I - La minaccia fantasma. No, tranquilli, non andai al cinema a vederlo (anche se mi toccò sorbirmi la riedizione in 3D nel 2012); familiarizzai invece con Luke Skywalker, Darth Vader e compagnia bella grazie a Italia 1, che trasmise L'impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi (ma il secondo lo vidi qualche giorno più tardi, a casa di un amico). Pur non avendo visto Guerre stellari, che fece capolino nella mia vita solo nell'inverno del 2003, entrai facilmente nel mondo creato da George Lucas e mi feci conquistare dalle immagini stupefacenti e dai personaggi talvolta strambi - vedi alla voce Yoda - ma sempre affascinanti. Credo che il mio amore per la fantascienza e i blockbuster sia nato in quel momento, motivo per cui sono particolarmente felice che, ora che scrivo di cinema professionalmente (con particolare attenzione proprio per certi tipi di film), Star Wars sia ancora una parte importante della mia vita. Destino, forse era.
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Siamo tutti figli di Darth Vader Valentina D'Amico
Per motivi anagrafici non posso avere ricordi dell'uscita di Guerre stellari e, pur avendo visto tutte le pellicole della saga di George Lucas, non faccio parte della numerosissima schiera dei fan sparsi in tutto il mondo. Ma chi può realmente definirsi non-fan di Star Wars? La contemporaneità si divide in due epoche: pre-Guerre stellari e post-Guerre stellari. Sì, perché dopo l'uscita del film di George Lucas il mondo non è stato più lo stesso. Difficile trovare un fenomeno di costume di pari impatto sull'intero globo terrestre. Anche quegli sparuti individui che non hanno mai visto le pellicole di Lucas, neppure la prima mitica trilogia, sanno che il maestro Jedi Yoda è piccolo, verde, rugoso e parla postponendo i verbi in fondo alla frase, tutti i maschietti hanno occhieggiato il bikini dorato della principessa Leia e non poche bambine hanno espresso il desiderio di adottare la sua acconciatura con le trecce arrotolate a mo' di paraorecchi, per non parlare di quanti continuano a citare a ripetizione le battute iconiche della saga a cominciare dalla celeberrima "Io sono tuo padre", frase rivolta da Darth Vader, il villain dei villain, a Luke, per concludere con un evergreen come "Usa la Forza". Volente o nolente, la colonna sonora di ogni "impresa" da noi compiuta è il tema di Star Wars firmato da John Williams. Facciamocene una ragione, che ci piaccia o no siamo tutti figli di Darth Vader, fratelli di Luke e Leia, compagni di viaggio di Han Solo e Chewbacca. Sta a noi, e solo a noi, scegliere se seguire l'esempio di Yoda o passare al lato oscuro della Forza.
Quello che immaginavo su Star Wars Fabio Fusco
Una sala gremita di spettatori, le luci che stanno per spegnersi e la trepidazione che precede il momento in cui lo schermo si illumina per dar vita a qualcosa di mai visto prima, la sensazione di star vivendo un momento storico... almeno dal punto di vista personale, perché era il 16 dicembre 2015, non avevo mai visto neanche un film della saga di Star Wars e mi accingevo a vedere Star Wars: Il risveglio della forza al cinema, con l'intenzione di realizzare un interessante esperimento sociologico che poche ore dopo diventò un articolo in cui raccontavo la mia esperienza e del quale trovate il link di seguito.
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Venuto al mondo troppo tardi tu sei Giuseppe Grossi
"Sono nato troppo tardi". È questa la prima cosa a cui penso quando nella mia mente riaffiorano quelle due parole magiche: Guerre Stellari. Quando la prima trilogia di George Lucas si concludeva, quando persino Darth Vader aveva rivelato il volto addolorato, tumefatto e straziato dell'uomo nascosto dietro la sua fredda maschera di petrolio, non ero ancora stato messo al mondo. Da buon classe '85 il primo Star Wars visto sul grande schermo è stato La minaccia fantasma. Il mio primo Cicerone cinematografico che mi ha guidato tra le galassie lontane lontane è stato Jar Jar Binks. Triste destino il mio. Per fortuna, però, avevo gli anticorpi. Per fortuna avevo già visto Guerre Stellari. Persino in un modesto 32 pollici acceso in una lontana (lontana) estate di metà anni Novanta, quella videocassetta di Guerre Stellari mi ammaliò grazie allo sguardo puro e inconsapevole di Luke Skywalker, alla bellezza dispettosa di Leia e a quella gran faccia da schiaffi di Han Solo. Mi chiedo ancora come sarebbe stato quel meraviglioso tramonto orchestrato da John Williams sul grande schermo. Poi una vocina gracchiante e stanca mi sussurra nell'orecchio: venuto al mondo troppo tardi tu sei.
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La Forza dell'amore Luca Liguori
Il mio primo ricordo su Guerre Stellari del 1977... non me lo ricordo! Ma so per certo di averlo visto quando avevo tra i tre e i cinque anni al massimo, perché quello che non dimenticherò mai è la prima visione TV de Il ritorno dello Jedi: seppur con la febbre alta feci di tutto per vederne almeno l'inizio perché ero già un grande fan della saga e i miei giocattoli preferiti erano già starwarsiani. Avevo otto anni e quella notte la trascorsi a sudare sia per il febbrone che per gli incubi popolati da Jabba.
Come possa essere stata la mia prima visione di Star Wars posso però facilmente immaginarla perché ha condizionato il resto della mia vita e ha reso il cinema una delle mie priorità assolute ancora prima che imparassi a leggere. E in più ho rivissuto da poco la stessa esperienza attraverso i miei figli piccolissimi, anche loro "educati" già in età prescolare. E le loro emozioni nell'ascoltare (all'infinito) la colonna sonora di John Williams, le discussioni su quale sia il droide preferito e anche la prima cotta per l'affascinante principessa o il giovane eroe sono state le stesse che hanno popolato la mia infanzia e che mi hanno insegnato che il cinema può farti sognare e può regalare passioni che ti accompagneranno per tutta la vita. Perché che la Forza scorre potente in questa saga l'avevo capito fin dalla primissima scena, prima ancora di sentir parlare di jedi e sith. Fu semplicemente amore a prima vista.
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Un'avvincente epopea fantasy in una galassia lontana lontana... Stefano Lo Verme
La mia passione per Guerre stellari, esplosa da bambino nel corso di una maratona televisiva dell'intera trilogia durante una vigilia di Capodanno, è legata a doppio filo all'amore per la Terra di Mezzo: da giovanissimo lettore di Tolkien quel film fino ad allora sconosciuto, popolato da giovani apprendisti guerrieri, anziani stregoni, imperi del male e uno spaventoso antagonista in un lungo mantello nero, non poteva non stuzzicare la mia familiarità con l'universo de Il Signore degli Anelli. E in fondo, cos'è Star Wars - perlomeno la trilogia originale - se non una grandiosa rielaborazione dei codici e dei modelli del fantasy nella cornice di una fantascienza che, tuttavia, sembra spesso immersa in un'atmosfera ancestrale ed epica? Pertanto, l'amore per le pagine di Tolkien (i film di Peter Jackson erano ancora lontani) era destinato a tradursi nella fascinazione via via più ardente per i viaggi e le avventure di un'altra 'compagnia' di improbabili eroi, per quell'arcana stregoneria soprannominata Forza e per il cuore (e la maschera) di tenebra di un altro Oscuro Signore, che in un'epoca ancora priva di spoiler mi avrebbe regalato uno dei colpi di scena più inaspettati e strazianti della mia vita da spettatore.
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Starwarsiani alle elementari Alessia Starace
I miei primi ricordi di Star Wars risalgono ai primi anni '80. I miei compagni di scuola parlavano solo di calcio (romanisti vs. juventini) e di questo Lord Vene, un tizio dark con seri problemi di raucedine. Un giorno arrivarono in classe molto agitati perché s'era scoperto che Lord Pene era il padre di un certo "Luc". Tutto ciò suscitava in me scarso, o dovrei dire inesistente interesse. Dovendo scegliere mi esaltava più la Roma. Poi un bel giorno di moooolti anni dopo feci col mio futuro marito il giochino Beatles o Stones?, Bartali o Coppi? etc., e di fronte al dilemma Star Wars o Star Trek risposi "nessuno dei due, cheppalle". Lui invece di darsela a gambe iniziò subito a rieducarmi, convinto di essere in procinto di aprirmi un mondo. E in fondo è andata così, ora so tutto di Darth Vader (perché è così che si chiama) e figliolanza, sono stata su Hoth e su Coruscant, ho preso la mia bella cotta per Han Solo e ho desiderato di appendere per le orecchie Jar Jar Binks, e il bello è che ora lo condivido coi miei figli che sono molto più simpatici dei miei compagni di scuola. Parola di jedi.
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