Star Wars: Andor si è concluso la scorsa settimana con un trittico di episodi ("Falli smettere", "Chi altro lo sa?" e "Jedha, Kyber, Erso") che anticipano gli eventi di Rogue One. Tony Gilroy ha così completato la sua ideale trilogia di Star Wars... e dire che fino a pochi anni fa, quando Andor è stato annunciato, in pochi avrebbero scommesso sul prequel di uno spin-off, che si è rivelato invece un momento di grandissima TV ancor prima che uno dei migliori prodotti nell'universo di George Lucas.

Una caratteristica vincente di Andor - che forse avrete notato nei nostri approfondimenti settimanali - sta nel fatto che non ricorre in modo ottuso e sfacciato al cosiddetto fanservice, cioè a quei rimandi e riferimenti che riuscirebbero a capire solo i più grandi appassionati che masticano anche i libri, i fumetti e i cartoon dell'Universo Espanso.

Sono chicche, invece, che impreziosiscono la visione e che si affidano a un tipo di comunicazione "show, don't tell" molto rara specialmente in TV, dove si preferiscono spesso spiegazioni più didascaliche. Gli ultimi episodi di Andor, in questo senso, dimostrano ulteriormente la qualità della scrittura con alcuni particolari davvero interessanti che andremo a sottolineare nelle prossime righe.
Chi è Axis?

Gli ultimi episodi di Andor si concentrano sui personaggi di Luthen Rael e Kleya, due burattinai dietro le quinte che in un certo senso hanno dato veramente il via alla Ribellione, pur con metodi discutibili, talmente controversi che la Ribellione stessa li ha messi ai margini, equiparando Luthen al folle Saw Gerrera. Nell'episodio 10 della stagione, la fanatica Dedra Meero arriva finalmente ad arrestare Luthen nel suo negozio, portando con sé l'unità Starpath che ha dato il via alla serie: è stato infatti questo componente tecnologico - un vero e proprio MacGuffin - a incrociare i destini di Cassian, Luthen, Bix, Dedra e il povero Sybil Karn morto qualche episodio prima.

Molti avevano scommesso che Luthen Rael fosse un Jedi scampato alla Purga di Palpatine e Darth Vader, e che fosse per questo che possedeva il cristallo kyber che aveva consegnato a Cassian nella prima stagione. Abbiamo invece scoperto che Luthen Rael (anzi, Lear) è proprio un Imperiale pentito, un ex sergente che ha salvato una bambina dalla strage che l'Impero stava perpetrando sul suo pianeta. Una bambina che è cresciuta, rancorosa nei confronti dell'Impero, ed è diventata Kleya. Si potrebbe dire, quindi, che fosse veramente lei Axis, e non Luthen, visto che è stato il suo desiderio di vendetta nei confronti dell'Impero che ha sterminato i suoi cari a motivare le azioni che hanno portato alla Ribellione.

Per inciso, il ponte che Kleya e Luthen fanno saltare nel flashback dell'episodio 10, sembrerebbe essere proprio quello di Naboo su cui si tenne il funerale per Padme Amidala in Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith. Inoltre, sull'ospedale in cui Luthen viene ricoverato dall'Impero, campeggia il nome "Lina Soh" in lingua Aurebesh: si tratta di una famosa cancelliera risalente all'era dell'Alta Repubblica che ha avuto un ruolo importante in alcuni romanzi e fumetti.
La Morte Nera

E finalmente, dopo ben dieci episodi, lo spauracchio nell'ombra ha un nome: si tratta ovviamente della Morte Nera, la super arma che l'Impero sta costruendo dietro un fantomatico programma energetico, impiegando i cristalli kyber depredati nel sottosuolo di pianeti come Ghorman e Jheda. I cristalli kyber, che alimentano le spade laser dei Jedi e dei Sith, servono a canalizzare l'energia del super cannone della Morte Nera: è Dedra Meero a pronunciare quel nome per prima, spinta da Krennic in una scena che Ben Mendelsohn pare abbia addirittura improvvisato. I retroscena sulla costruzione della Morte Nera e sul legame che unisce Orson Krennic e Galen Erso, lo scienziato nominato nell'episodio nonché padre di Jyn, la protagonista di Rogue One, sono stati raccontati nel romanzo Star Wars: Catalizzatore.

Tornando a Dedra Meero, c'è un parallelo sibillino ma molto affascinante. Come vediamo, a causa dei suoi colpi di testa, Dedra finisce incarcerata dall'Impero proprio su Narkina 5, il pianeta in cui Cassian ha trascorso diversi giorni prima di fuggire in un'evasione di massa. Nel finale di Andor vediamo Dedra scoppiare a piangere sul suo lettino da carcerata nel momento in cui si spengono le luci: è un geniale rimando alla scena di qualche episodio prima in cui Dedra chiede a Syril Karn di "spegnere le luci" per restare in intimità con lui. Questa volta le luci si spengono su una donna sola, distrutta dalla propria ambizione e dall'Impero per cui ha sacrificato il suo amore e la sua anima.
I Ribelli

Le scene su Yavin 4 mostrano o nominano tutta una serie di nuovi personaggi che per alcuni saranno invece vecchie conoscenze. Di Dodonna, Draven e Melshi vi abbiamo parlato la scorsa settimana; negli ultimi tre episodi abbiamo invece intravisto Paodok'Draba'Takat Sap'De'Rekti Nik'Linke'Ti' Ki'Vef'Nik'NeSevef'Li'Kek detto Pao, un Drabatan che si unisce alla squadra di Cassian nel film Rogue One; i senatori Nower Jebel e Tynnra Pamlo, già apparsi in Rogue One (e interpretati rispettivamente da Jonathan Aris e Sharon Duncan-Brewster).

La senatrice Pamlo appare anche in vari romanzi e in un episodio della serie animata Star Wars: The Bad Batch. Il Mon Calamari che siede al tavolo dei capi con Mon Mothma e gli altri è l'ammiraglio Raddus, un altro personaggio creato appositamente per Rogue One ma diventato abbastanza popolare da comparire in romanzi e fumetti, senza contare che una delle navi ammiraglie della Resistenza ne Gli ultimi Jedi prende proprio il suo nome. È proprio Raddus a nominare Antoc Merrick, un generale (interpretato da Ben Daniels) che in Rogue One guiderà la squadriglia Blu nella battaglia di Scarif, dove troverà la morte. Un tocco di classe? Quasi tutti questi personaggi indossano ora gli stessi costumi con cui hanno recitato in Rogue One!
Una nuova speranza

La seconda e ultima stagione di Andor si conclude con una nota di speranza, com'è tradizione in Star Wars. Scopriamo, infatti, che Bix è tornata a Mina Rau e che nel frattempo ha avuto un figlio (ovviamente il padre è Cassian). Questo spiega ulteriormente la sua decisione di abbandonare Cassian alla fine del nono episodio, anche se Bix non poteva sapere che non si sarebbero più rivisti. Cassian Andor morirà senza conoscere suo figlio né tanto meno sapere che aveva una famiglia ad aspettarlo, un nobile sacrificio che consegnerà un futuro migliore ai suoi cari.

Star Wars è una storia generazionale di padri e figli (e la serie TV di Tony Gilroy imbastisce il rapporto attraverso Luthen e Kleya) ma, come ha rivelato Gilroy in persona, la carrellata finale è incentrata sulle cinque donne cui è ruota intorno tutta questa storia: Mon Mothma, Vel Sarta, Bix Caleen, Dedra Meero e Kleya Marki. Andor è anche una storia di grandi sacrifici compiuti, nel bene e nel male, per le generazioni a venire, e nella galassia lontana lontana - come nel nostro mondo reale, tanto diverso ma anche tanto uguale - potrebbe esserci un nuovo Andor di cui raccontare le avventure.