Non staremo qui a parlar male del cinema italiano "di genere" senza motivo, anche perché non avrebbe scopo alcuno. Vedendo però a distanza ravvicinata due prodotti che hanno offerto due tipi di riletture estremamente diversi del classico dei classici delle festività, ovvero il Canto di Natale di Charles Dickens, non possiamo che lodare Spirited - Magia di Natale, il film delle Feste di Apple Tv+, ed essere più perplessi da Il Principe di Roma, la pellicola con Marco Giallini attualmente in sala con Lucky Red. Cerchiamo di capire come si (ri)adatta un classico festivo in questo match Spirited vs Il Principe di Roma, ricordandovi che potreste incappare in alcuni spoiler se non avete già visto le due pellicole, che vi invitiamo a recuperare.
Spirited - Magia Di Natale: riscrivere la storia
Il film Apple di Natale 2022 è un concentrato di rivoluzione narrativa. Non solo perché sposta il punto di vista del racconto a quello dei Tre Spiriti del Passato, Presente e Futuro, che dopo millenni mettono in discussione il proprio operato. Ma soprattutto perché le due parti coinvolte - da un lato Passato, Presente e Futuro (Sunita Mani, Will Ferrell e Tracy Morgan), dall'altro Clint Briggs (Ryan Reynolds), Colui che non si può redimere, la missione annuale del trio - interagiscono come mai prima d'ora. Cambia continuamente la prospettiva della celebre storia raccontata: Passato va a letto con l'attraente Clint, dopo anni di magra, compromettendo la missione, Futuro non riesce a trovare le parole e Presente è in crisi. Forse vorrebbe tornare alla vita terrena, diventare mortale e avere moglie, figli e la staccionata bianca. Infatti per sbaglio riesce a farsi vedere nel mondo reale dall'assistente di Clint, Kimberly (Octavia Spencer), che a sua volta mette in discussione le proprie scelte lavorative e morali.
Presente si rivela essere stato anche il primo Colui che non si può redimere, Ebenezer Scrooge, il protagonista della favola dickensiana. L'unico che non sembra mettersi mai in discussione è proprio Clint, e ci vorrà un viaggio avanti e indietro tra mille ricordi e realtà alternative per convincerlo ad abbracciare lo spirito del Natale. Senza però esimere quest'ultimo dallo scambiarsi addirittura di ruolo con Presente, facendogli ammettere i sentimenti che prova per Kimberly e prendendo le redini della narrazione. Clint diventerà infine il nuovo Presente, ma migliorando e modernizzando una macchina antichissima come quella degli Spiriti del Natale, grazie alle proprie capacità da problem solver. Tutto Spirited - Magia di Natale, inoltre è permeato dallo spirito e dal messaggio natalizio di fondo grazie alle meravigliose canzoni e coreografie che diventano iconici momenti musical, che infine ci dicono: "E se ognuno di noi facesse anche solo un po' di bene, un piccolissimo gesto, quanto cambierebbe il mondo?"
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Il Principe di Roma: un Canto in oostume
Il nuovo film di Edoardo Maria Falcone torna nello spirito natalizio dopo Io sono Babbo Natale, ma togliendone l'ambientazione nel periodo festivo e imbastendo una commedia in costume nella Roma del 1829. Bartolomeo Proietti (Marco Giallini) è il corrispettivo italiano di Ebenezer Scrooge, un benestante che però vuole migliorare ulteriormente la propria classe sociale ed è disposto a spendere del danaro per farlo. Brama il titolo nobiliare di "Principe di Roma" e per ottenerlo dal Principe Accoramboni (Sergio Rubini) vuole sposare sua figlia Domizia (Liliana Bottone). Deride e ha una considerazione quasi nulla dei propri servitori, a partire dalla governante Teta (Giulia Bevilacqua) e dal cocchiere Gioacchino (Antonio Bannò) fino al tesoriere Duilio (Massimo De Lorenzo) e all'amico d'infanzia Eugenio (Andrea Sartoretti).
I tre fantasmi del passato, presente e futuro in questo caso sono rappresentati da tre figure storiche complesse e piene di chiaroscuri: la giustiziata Beatrice Cenci (Denise Tantucci), l'eretico Giordano Bruno (Filippo Timi) e il controverso Papa Borgia (Giuseppe Battiston). Seppur con qualche aggiunta e adattamento, la pellicola segue quasi pedissequamente l'insegnamento di Dickens, senza particolari guizzi o colpi di scena, per arrivare ad una risoluzione canonica in cui Bartolomeo capisce i propri errori. Il protagonista fa in tempo a cambiare atteggiamento nei confronti del prossimo conquistando addirittura Teta, lasciando che Domizia sposi il suo vero amore, togliendo i debiti da Accoramboni e salvando il figlio malato di Eugenio. Lo spirito natalizio c'è sicuramente in questa versione, condita di qualche elemento originale come identità e caratterizzazione dei tre fantasmi - dolce, mefistofelico e saggio - ma ci sembra davvero poco in percentuale per renderla una vera e propria rilettura.
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Spirited vs Il Principe di Roma: qual è il nuovo Canto di Natale più riuscito?
Alla fine del nostro confronto, possiamo concludere che sebbene sia Spirited - Magia di Natale sia Il Principe di Roma propongano alcuni elementi originali al Canto di Natale di Charles Dickens, solo uno dei due sembra fare davvero uno sforzo in più. Sean Anders riempie di momenti musicali mozzafiato il proprio circo natalizio, dimostrando coraggio nel giocare con i personaggi, con il loro rapporto e la loro origin story, ribaltando le convinzioni di chi conosce la celebre favola dickensiana. Edoardo Maria Falcone nonostante confermi il proprio attaccamento alla festività natalizia sembra pigramente fare il minimo necessario nel riportarla in vita, togliendo addirittura il periodo festivo dalla trama forse pensando di assolversi dal doverla rimaneggiare un minimo. Meriti del film rimangono comunque l'aver messo in piedi una commedia in costume come poche se ne vedono in Italia - ricordiamo di recente i Moschettieri di Giovanni Veronesi - e l'aver scelto tre personaggi storici controversi come interpreti dei fantasmi che guidano il protagonista sulla via della gentilezza e generosità.