Someone Great, la recensione del film Netflix: crescere fa paura, farlo insieme un po’ meno

La recensione di Someone Great: su Netflix la commedia con Gina Rodriguez, che indossa i panni di Jenny mostrandoci come le vere amiche guariscano ogni mal d'amore.

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Someone Great: Brittany Snow, Gina Rodriguez, DeWanda Wise in una scena

Non è semplice imbarcarsi nella recensione di Someone Great se si hanno più di vent'anni e un passato da fan incondizionata di film su amori e amicizie femminili (il delizioso Ragazze a Beverly Hills su tutti). L'esordio cinematografico di Jennifer Kaytin Robinson, disponibile dal 19 aprile sulla piattaforma Netflix, infatti, sfrutta la notorietà di Gina Rodriguez, protagonista della serie tv Jane the Virgin, per raccontare come l'amicizia tra donne possa aiutare a superare anche la più cocente delle delusioni sentimentali.

Nel descrivere questo intensissimo legame amicale, però, l'adolescenziale commedia non è degna dei suoi illustri antenati, e scivola in un tale esubero di urletti e stereotipi da risultare piuttosto indigesta per un pubblico adulto. Non è chiaro quindi a chi si rivolga, dal momento che è sconsigliata a un pubblico under quattordici; del resto, vista l'esaltazione continua e abbastanza stucchevole di droghe e alcol quasi fossero la panacea di ogni tristezza, capiamo anche il perché.

Le amiche guariscono tutto

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Someone Great: Rosario Dawson, Brittany Snow, Gina Rodriguez, DeWanda Wise in una scena

La protagonista di Someone Great è Jenny (Gina Rodriguez), una quasi trentenne newyorkese che aspira a scrivere di musica e che un giorno riceve una succulenta offerta di lavoro a San Francisco. Peccato che il ragazzo con cui ha una storia da nove anni non si senta pronto a lasciare New York e, posto di fronte all'alternativa, preferisca lasciare lei. Così Jenny impone alle sue due migliori amiche Blair e Erin una notte brava a New York, e tra spinelli, pasticche e tequila troverà anche il tempo per maturare un po' e rileggere la rottura con il suo ex sotto una nuova luce. Anche Blair e Erin dovranno crescere, e in maniera esattamente speculare l'una rispetto all'altra. Blair (Brittany Snow) è una biondina senza troppa personalità che difficilmente risulterà simpatica come personaggio, poco divertente sia nella versione morigerata che in quella trasgressiva; ma almeno avrà imparato che la felicità vale molto di più del mito della perfezione.

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Someone Great: Gina Rodriguez e David Granados in una scena

Erin (DeWanda Wise) dal canto suo non smette di ricordarci a ogni battuta la sua indole ribelle, ma ovviamente ha paura d'impegnarsi, tanto nel lavoro quanto nelle sue storie con altre donne, e se preferisce il divertimento ai progetti c'è una ragione. Someone Great è quindi a suo modo un racconto di formazione, dove tre grandi amiche fronteggiano insieme i dubbi che le separano dall'età adulta (emotiva più che anagrafica), e poco importa se il raggiungimento della maturità coincide per una con la realizzazione professionale, per l'altra con l'abbandono del proprio autocontrollo, per l'altra ancora con la fiducia in un nuovo amore. Crescere fa paura, ma farlo insieme rende le cose un po' più semplici e divertenti; soprattutto se ci si sballa tutto il tempo.

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Flashback di un amore

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Someone Great: Gina Rodriguez, LaKeith Stanfield in una scena

L'aspetto più tenero di Someone Great riguarda proprio la rottura tra Jenny e Nate, e quella languida nostalgia che impregna tutti i luoghi e tutte le canzoni che hanno anche solo sfiorato una storia d'amore vissuta con tanto trasporto. A raccontarci le dinamiche dei loro nove anni insieme, tra risate al supermercato e focosi baci di rappacificamento, sono i flashback. I continui tuffi nel passato di Jenny, che ricorda per caso un episodio riascoltando un brano o ripercorrendo una strada, spiegano in che modo fosse sbilanciato il loro rapporto: lei con le idee chiare sul proprio futuro, lui ammirato da tanta grinta e demoralizzato per le proprie incertezze, troppo acerbi entrambi per portare avanti la loro storia nonostante i cambiamenti dell'altro. Una lettera che Jenny scrive di getto racconta poeticamente l'impossibilità del loro amore nel tempo: "Quando qualcosa si rompe, se i pezzi sono abbastanza grandi si può aggiustare. Sfortunatamente a volte le cose non si rompono, si frantumano. Ma se lasci entrare la luce, il vetro frantumato scintilla". E Jenny scopre il valore dei ricordi, quando una storia nel presente non funziona più.

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Stereotipi e social network

Di Someone Great diverte un certo umorismo a tratti surreale. "Hai presente l'inizio di un film catastrofico, un attimo prima che la ragazza che assomiglia a me muore e la ragazza che assomiglia a te fa: 'O mio Dio, guarda com'è impazzito il cielo!'? Ecco, mi sembra di essere lì", confessa Erin (la meravigliosa DeWanda Wise di She's Gotta Have It), di colore, a Blair, bionda. Ma le intelligenti battute sporadiche non compensano la banalità di certi dialoghi, in cui le tre amiche non fanno che ripetersi "ti voglio bene" dopo un dispetto scemo di una di loro, o in cui per ottenere dei biglietti "vip" anziché "popolari" si rivendica di aver fatto del buon sesso.

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Someone Great: Brittany Snow, Gina Rodriguez, DeWanda Wise, Jennifer Kaytin Robinson in una foto promozionale

Allo stesso modo i timori di ognuna, che si frappongono alla loro realizzazione personale, appaiono più che altro come degli stereotipi ripescati da centinaia di altri film simili, dove la biondina con le manie di perfezionismo controbilancia la ribelle con il terrore d'impegnarsi. Sicuramente la commedia di Jennifer Kaytin Robinson è uno specchio piuttosto fedele di questa generazione almeno laddove inquadra nell'uso continuo dei social network e delle chat il modo più veloce per riassumere nove anni di storia, con un vivace sommario all'inizio del film. Ma un trentenne più smaliziato difficilmente si riconoscerà in Jenny, Erin e Blair o nei personaggi maschili, perché Someone Great in teoria parla di trentenni, ma in pratica sembra racconti di adolescenti neanche particolarmente maturi.

Conclusioni

Nella nostra recensione di Someone Great abbiamo visto come l’esordio cinematografico di Jennifer Kaytin Robinson ci convinca poco, nonostante la vivacità di Gina Rodriguez nei panni della frizzante protagonista. Per raccontare l’amicizia tra donne occorrono meno urletti e dispettucci da elementari e uno spessore maggiore, anche in una commedia poco impegnativa come questa che, nell’intelligenza di alcune battute, lascia supporre che si sarebbe potuto ambire a un prodotto leggermente più sofisticato.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Gina Rodriguez è perfetta per il ruolo della protagonista, e la sua Jenny, appena mollata dal fidanzato ma piena di ambizione professionale, risulta simpatica.
  • Alcune battute surreali e intelligenti divertono.

Cosa non va

  • Le tre amiche sono degli stereotipi ambulanti che riassumono i problemi di una buona percentuale di trentenni, irrisolte sul piano personale o lavorativo.
  • Il continuo riferimento entusiastico a droghe e alcol è diseducativo per un minorenne e stucchevole per un adulto.
  • Diversi dialoghi sono di una banalità disarmante, e a tratti quasi offensivi.