Solo: A Star Wars Story e la rivincita dell'homevideo. Già, perché lo spin-off tutto dedicato alle origini di Han Solo (interpretato per l'occasione da Alden Ehrenreich), per vari motivi non ha funzionato molto al botteghino e rispetto ai numeri record fatti segnare da sempre dalla saga di Star Wars in tutte i suoi prodotti, il film diretto da Ron Howard sotto questo aspetto è stato certamente una delusione. Ma la recente uscita homevideo targata Disney sta segnando una sorta di riscatto per Solo: A Star Wars Story: uscito a fine settembre sul mercato italiano, il film è schizzato immediatamente in vetta alle classifiche di vendita, sopravanzando nientemeno che Avengers: Infinity War, che del resto guidava da parecchie settimane. E dopo quindici giorni Solo: A Star Wars Story conserva il comando, a conferma che il franchise resta irresistibile nel recupero homevideo e nella visione casalinga.
Una bellissima Steelbook a tre dischi con il Falcon in rilievo
Ma questo è possibile soprattutto se oltre alla parte tecnica arriva anche una bella confezione. E noi abbiamo potuto apprezzare lo spin-off dedicato al giovane Han Solo e alle origini del suo rapporto con Chewbecca e Lando Calrissian (Donald Glover) nella sua veste più ricca ed elegante, quella più inseguita dai collezionisti, ovvero la bellissima Steelbook a tre dischi blu-ray targata Walt Disney Studios Home Entertainment, che contiene la versione 3D, quella 2D e poi il disco bonus tutto dedicato ai contenuti speciali. Ed è una confezione davvero bellissima, che al contrario delle altre edizioni che in cover hanno il gruppo dei personaggi protagonisti del film, propone il Millennium Falcon a troneggiare in rilievo sulla robusta confezione metallica, con la curiosità che il titolo del film c'è solo sul supporto cartonato alla confezione. Una volta estratta la steelbook, tutta la superficie della cover è per l'astronave. All'interno i tre dischi sono posizionati in maniera da essere estratti in maniera comoda.
Il video 2D: morbido, ma fedele alle atmosfere cupe del film
E veniamo alla parte tecnica. Partendo dalla versione 2D, va subito detto che il video di Solo: A Star Wars Story non impressiona come altri prodotti, ma anche per precise scelte fotografiche già viste nelle sale, che hanno voluto dare un aspetto più grezzo alle vicende di Solo, caratterizzate da un contrasto basso e sfumato. Il quadro infatti è tendenzialmente piuttosto piatto, soprattutto negli interni, dove spiccano temi cromatici un po' scialbi e quasi monocromatici. E del resto il look del film è questo, soprattutto nella parte iniziale del film con la cupa sequenza su Corellia. Si passa da atmosfere nebbiose e un po' terrose nell'aspetto, a tonalità fortemente bluastre e o grigiastre a seconda degli ambienti, con una notevole morbidezza, riscontrabile anche in altre circostanze come scene cupe o notturne, dove affiora anche un po' di rumore e il nero è un po' penalizzato risultando spesso opaco, affogando i particolari. In altri momenti invece il croma è più vivace, come all'interno del Falcon, con colori più intensi e un contrasto più accentuato. Tutta questa morbidezza, non vuol dire comunque mancanza di dettaglio, che non sarà incisivo, ma è curato nel riportare particolari sugli incarnati, sulla stravagante varietà degli abiti, sulle curiosità delle ambientazioni (ottimi gli interni del Falcon), sulla pelliccia di Chewbecca e sull'usura dei droidi. Il girato digitale si esalta poi nelle scene ben illuminate, dove il quadro decolla e si fa molto nitido, permettendo anche al dettaglio fine di emergere.
Il video 3D: una discreta sensazione di profondità
Quanto detto per il video 2D sul particolare look cupo del film, che rende il quadro piuttosto piatto, si ripercuote ovviamente anche nella visione in 3D, che comunque fa quello che può. Lo sforzo comunque è apprezzabile, perché si riesce a realizzare una discreta sensazione di profondità, pur con i limiti del caso. All'interno di spazi stretti e bui, difficilmente ovviamente trovare campo fertile per la visione tridimensionale, che in queste sequenze si mantiene ai limiti dell'essenziale, con una modesta separazione dei piani. Va meglio in spazi aperti, sul campo di battaglia di Mimbam o nella scena della rapina sul treno, con una più accentuata sensazione di profondità e qualche effetto più stimolante, ma non siamo mai alle immagini sbalorditive di altri prodotti. Ma lo ripetiamo, in gran parte è proprio per i limiti del girato di un film nel quale la visione tridimensionale non poteva regalare molto. Per fortuna nel 3D non affiora nessun difetto come talvolta accade, non ci sono problemi di ghosting e anche contrasto e luminosità non subiscono flessioni rispetto al 2D.
L'audio: ottimo l'italiano, devastante il lossless originale
Per quanto riguarda l'audio, qui si possono invece sprigionare tutte le potenzialità del formato, anche se è ovvio che il pur ottimo Dolby Digital Plus 7.1 della traccia italiana, debba inchinarsi al superlativo DTS HD Master Audio 7.1 di quella originale. Anche l'ascolto nella nostra lingua risulta comunque avvincente, sia nelle sequenze più movimentate, come l'incontro tra Solo e Chewie, sia nelle scatenate scene di azione, come quella del frenetico inseguimento iniziale oppure quelle delle battaglie seguenti tra esplosioni, duelli, laser, voli di astronavi e quant'altro. In questi casi la raffica di effetti che arriva da tutti i diffusori è notevole e appagante, con precisi e suggestivi panning che si abbinano a una spazialità accentuata e a un apporto dei bassi decisamente muscolare che fa lavorare bene il sub. Ci sono anche momenti più tranquilli, e in effetti in alcune di queste scene, pur essendoci presenti effetti di ambienza, pensiamo al gocciolare dell'acqua e agli altri rumori quando appare Lady Proxima, avrebbe potuto esserci un maggior apporto di piccoli rumori ambientali, più presenti nella traccia originale. La colonna sonora è calda e avvolgente, mentre i dialoghi, pur chiari e puliti, a volte risultano un po' sottotono, e in un paio di occasioni risultano soffocati da musica ed effetti. Nella traccia lossless inglese, oltre al microdettaglio già citato e alla maggior naturalezza dei dialoghi, va registrata una potenza e un'energia decisamente superiori nei momenti più caotici. Anche se, come quella italiana, è registrata a un volume un po' basso e bisogna aumentare rispetto al solito per apprezzarne la qualità.
Gli extra: quasi due ore tutte su un disco bonus
I contenuti speciali sono tutti su un terzo disco blu-ray aggiuntivo, scelta saggia per non gravare sul disco del film (già non brevissimo) con quasi altre due ore di contributi. Si parte con Solo: tavola rotonda con regista e cast (22'), con Ron Howard a discutere con parecchi membri del cast su produzione, casting, personaggi, ruoli, retroscena e aneddoti vari. In Kasdan sui Kasdan (8') Lawrence Kasdan e suo figlio Jon Kasdan parlano del loro rapporto di lavoro sullo script, di Han Solo e del ruolo di Star Wars nelle loro vite, mentre Ricreare il Millennium Falcon (5' e mezzo) parla dell'importanza dell'iconica nave e di come sia stato pensato questo design del bolide interstellare. Si prosegue con Fuga da Corellia (10'), focus sull'adrenalinica sequenza di inseguimento in apertura, tra effetti digitali, sonoro e design del veicolo, e su come Solo si inserisce nella storia, mentre La rapina al treno (14' e mezzo) è un'analisi della frenetica scena di azione, dalla progettazione all'importanza dei modellini, dalla location agli effetti digitali, dalle riprese ai trucchi utilizzati. Si prosegue con Squadra Ciube (7') sul rapporto emotivo tra Han Solo e Chewbecca, mentre Diventare un droide: l3-37 (5') è un'esplorazione del personaggio e della performance di Phoebe Waller-Bridge che le dà vita. Troviamo poi ancora Canaglie, droidi, creature e carte: benvenuti a Fort Ypso (8'), un esame dettagliato della scena di Fort Ypso in cui Han incontra Lando, con uno sguardo al gioco di carte inventato per il film e ai personaggi che giocano d'azzardo. Per chiudere otto scene eliminate (durata 15') e la featurette Nel Maelstrom: la rotta di Kessel (8' e mezzo), con uno sguardo al lavoro sul set, tra effetti sonori e digitali, per far ripercorrere a Han e Ciube la famosa rotta interspaziale.