Sneakerentola, la recensione: una favola hip-hop a ruoli invertiti

La recensione di Sneakerentola, l'ultimo adattamento a tempo di musica hip-hop in quel di New York della favola di Cenerentola, disponibile dal 13 maggio su Disney+.

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Sneakerentola: Lexi Underwood, Chosen Jacobs in una scena del film

La favola di Cenerentola è davvero una delle più riscritte e più rilette in chiave più o meno moderna, e lo conferma la nostra recensione di Sneakerentola, l'ultimo adattamento a tempo di musica disponibile dal 13 maggio su Disney+. Restiamo in casa Disney quindi, per una storia che "inverte i ruoli": la povera Ella diventa il povero El e il Principe del reame diventa la Principessa delle Sneakers, in quella città magica e "piena di possibilità" che è New York.

Una favola moderna

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Sneakerentola: Lexi Underwood, Chosen Jacobs in una sequenza

El (Chosen Jacobs) viene dal Queens, dal quartiere di Astoria, fatto di murales, inclusività e incontro di etnie, colori e sapori. Kira (Lexi Underwood) viene da Manhattan, vive nell'attico di un grande grattacielo, ha l'autista privato e il padre è "il Re delle Skeakers" Darius King, un produttore di scarpe che sono quasi uno status e una dichiarazione d'intenti. Almeno è così che la vede El, magazziniere in un negozio di scarpe ad Astoria gestito dal patrigno dopo la morte della dolce madre. Il patrigno continua a dirgli che dovrebbe smetterla di sognare ad occhi aperti e rimanere coi piedi per terra (gioco di parole voluto). Lui però è "il ragazzo che sussurrava alle sneakers", che sa crearle grazie a quello che ha imparato dalla madre, ovvero a leggere una persona attraverso ciò che indossa. La migliore amica - che apre alla tematica LGBTQ+, pur accennandola solamente - ovviamente vorrebbe vederlo designer professionista e fa di tutto per sostenere la sua voglia di "mettere le ali" grazie alle scarpe che indossa ma la strada è tortuosa. Proprio come nell'operazione Cenerentola di Amazon Prime Video, anche qui il patrigno e i fratellastri non sono davvero cattivi, ma resi tali della vita, e dalla voglia di fuggire dal Queens per tornare "a casa" in un quartiere più altolocato.

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Sneakerentola: una sequenza del film

Casa è proprio la tematica che ricorre nel film Disney+: quella in cui siamo nati (Darius King è del Queens ma sembra aver dimenticato le proprie origini), quella che ci siamo costruiti (Manhattan) e quella che fa parte di noi (il negozio e le altre piccole attività adiacenti). L'altro elemento chiave, nuovo e moderno che vorrebbe parlare ai ragazzi di oggi, sono proprio le sneaker e il loro significato soprattutto per la comunità black. Grazie ad esse El e Kira si incontreranno in fila per l'uscita del nuovo attesissimo ed esclusivo paio, per cui lui e la migliore amica hanno messo da parte ogni risparmio dividendosi addirittura l'acquisto. L'incontro sarà galeotto per far nascere qualcosa di più di un'amicizia e da lì - con le dovute differenze del caso, come una fata madrina-giardiniere latino - la favola che tutti conosciamo si dipana davanti agli occhi dello spettatore, mettendo la scarpa simbolo per antonomasia nel titolo e fil rouge dei rapporti fra i vari personaggi. Se la Ella dell'ultimo Cenerentola sceglieva se stessa e il proprio futuro lavorativo prima dell'amore, qui si segue molto più il copione del "e vissero felici e contenti", e questo potrebbe far storcere il naso a chi avrebbe preferito un finale diverso e più moderno, più coraggioso e anticonformista.

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Cenerentola hip-hip

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Sneakerentola: un'immagine del film

Sneakerentola sceglie di avvalersi di musiche originali - possiamo dire riuscite, prima di tutto perché rimangono in testa dopo la visione, che dovrebbe essere sempre il primo obiettivo di un musical - ma dalle sonorità pop e hip-hop per parlare di e ai giovani d'oggi, e questa è la parte più nuova e riuscita di questa rilettura della favola classica. Unica eccezione è una versione rimaneggiata di "I sogni son desideri" che quasi stona nel quadro musicale generale perché più classica anche nella performance tra i due protagonisti. Anche la regia di Elizabeth Allen Rosenbaum - a metà strada tra quella di un videoclip e quella di un musical classico - si dipana tra le strade di New York, tra i quartieri, soprattutto Astoria, per mostrare tutti i colori di una fotografia sgargiante e ultra-pop che vuole accentuare al massimo la confezione in cui viene narrata la storia di El. Il ritmo è fresco e dinamico, il montaggio abbastanza serrato proprio a dare una chiave il più possibile giovane e moderna ad una storia che trascende i secoli e le tradizioni. E per cercare di ribaltare - come lo scambio di ruoli dei protagonisti - alcune di queste tradizioni, ma rimanendo comunque nella comfort zone della Casa di Topolino per non riscrivere troppo una storia che, bene o male, funziona sempre.

Conclusioni

Alla fine della nostra recensione di Skeanerentola ribadiamo come si tratti di una rilettura in chiave hip-hop e moderna di una favola classica e senza tempo, invertendo i ruoli dei protagonisti, affidandosi ad una partitura originale ma rimanendo incastrata in alcuni stilemi Disney del “e vissero felici e contenti”.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Due giovani e promettenti protagonisti che ci fanno fare il tifo per loro, singolarmente e insieme.
  • I momenti musicali hip-hop e le canzoni originali, ben coreografate e dirette strizzando l’occhio ai videoclip
  • La rilettura in chiave moderna di una favola classica…

Cosa non va

  • …senza però essere davvero coraggiosi e uscire dalla comfort zone Disney.