Sicilia Express, intervista a Ficarra e Picone: “La serie è la nostra letterina a Babbo Natale"

Con ironia e leggerezza, il duo comico parla della loro amata Sicilia, specchio di un'Italia piena di problemi. In catalogo su Netflix.

Ficarra e Picone in Sicilia Express

Un espediente favolistico dà il via alla storia di Sicilia Express e al ritorno di Ficarra e Picone su Netflix dopo Incastrati, in un'alternanza sala/streaming che permette al duo di coltivare il proprio pubblico attraverso vie differenti. La nuova storia li vede come infermieri siciliani emigrati al nord e vittime delle difficoltà di spostamento da una parte all'altra della nostra penisola, tra ritardi e costi degli aerei e stato delle strade siciliane... finché il desiderio della figlia del personaggio di Picone non si concretizza in una sorta di magia natalizia, che permette ai due di spostarsi istantaneamente da e per Milano.

Un miracolo di Natale

Ma come si verifica questo viaggio da una parte all'altra d'Italia? Attraverso un cassonetto della spazzatura, per un espediente fantastico giustificato dalla natura favolistica di Sicilia Express. "Siccome ormai siamo grandi ed era tanto tempo che non scrivevamo più le lettere a Babbo Natale, questa serie è la nostra letterina a Babbo Natale" ci ha detto infatti Ficarra, "visto che non possiamo avere gli ospedali, le strade, i servizi, dacci un cassonetto ciascuno. Infatti Picone lo dice proprio: è il più bel regalo di Natale che ho mai avuto."

Un modo per dire che per unire l'Italia c'è bisogno di una magia, di un miracolo? "Hai detto bene, ci vuole un portale magico, in questa maniera accorceremo tutte le distanze tra nord e sud, soprattutto strutturali. Perché ti serve l'ospedale, che sia migliore di quello del sud? Ti infili in un cassonetto, sbuchi direttamente al nord, ti vai a operare e torni in giornata."

I problemi italiani in Sicilia Express

In Sicilia Express si parla dei problemi dell'isola, ma in realtà il discorso vale per tutto il paese, con sfumature sempre più evidenti man mano che si scende al sud, ma che sono strutturali di tutta l'Italia: "Se siamo a questo punto e non siamo riusciti a risolvere niente" ci dicono infatti Ficarra e Picone, "probabilmente, e questo dice la serie in maniera divertente, c'è proprio una volontà. Tutte le nazioni del mondo hanno bisogno di un sud più povero e quindi si decide che, da un certo punto in poi, si debba essere più poveri." Se insomma, dall'unità d'Italia a oggi alcune cose non si sono risolte, "viene il dubbio comico che ci sia una volontà di non risolverle."

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Max Tortora in una scena di Sicilia Express

Un dubbio che si concretizza nel personaggio del presidente interpretato da Max Tortora e di tutta la classe politica mostrata in alcune sequenze di Sicilia Express. L'impianto favolistico è perfetto per questo scopo, soprattutto quando si accenna al "raccontare la realtà come una favola". Una definizione che ci piace molto e che forse oggi si tende a fare sempre di più? "Certo" ci dice Ficarra, "tanto che i politici continuano a parlare di "narrazione. Ormai raccontano favole e si preoccupano più della narrazione che della programmazione, della visione. Invece un politico dovrebbe avere proprio questa, una visione futura."_

Questione di formato

Sicilia Express Ficarra E Picone Scena
Ficarra e Picone in una scena della miniserie Netflix

Anche se il minutaglia di Sicilia Express non è molto superiore a quello di un film, con i suoi cinque episodi il racconto è scandito in maniera differente. In che modo Ficarra e Picone scelgono di spaziare tra film e serie, cambiando linguaggio? "Sono due mezzi narrativo diversi e ci piace l'idea di utilizzarli a seconda delle storie da raccontare. A volta una storia è più adatta al grande schermo, a volte alla serialità". Ma formato a parte, è anche un'altra la spinta a decidere per una forma piuttosto che l'altra: "Come accade nelle famiglie, ci piace l'idea che a volte è il pubblico che viene a trovarci al cinema, altre che siamo noi ad andarli a trovare a casa." Ed essendo questa una storia natalizia, questa idea della visita è ancora più preponderante: "esatto, quindi preparate il caffè!"