Sex/Life 2, la recensione: nella serie Netflix tra l’amore e la vita… c’è sempre il sesso

Sex/Life propone una seconda stagione su Netflix che sembra un finale di serie, un epilogo per le tante storyline e personaggi che arrivano nei nuovi sei episodi, in cui i protagonisti sono sempre divisi tra il sesso e la vita.

Sex/Life 2, la recensione: nella serie Netflix tra l’amore e la vita… c’è sempre il sesso

La prima stagione di Sex/Life aveva fatto molto parlare di sé nel 2021 su Netflix per aver messo in scena la crisi di una casalinga bella e affascinante, Billie (interpretata da Sarah Shahi) col suo altrettanto sexy marito Cooper (Mike Vogel). Una crisi d'identità e sessuale, che voleva risvegliare l'argomento "taboo" nella periferia di New York dove tutto è sempre solo apparentemente perfetto, come la letteratura e l'audiovisivo ci hanno insegnato. La scrittura, la messa in scena e l'interpretazione degli attori poteva risultare estremamente superficiale invece che provare davvero ad approfondire queste tematiche estremamente attuali. Arriviamo così due anni dopo alla recensione di Sex/Life 2, che riprende esattamente da dove la storia di Billie aveva lasciato in sospeso gli spettatori, per arrivare già ad una conclusione.

Colpo di scena

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Sex/Life 2: una foto di scena

Se c'è una cosa che fin dall'inizio ha promesso Sex/Life al proprio pubblico è di continuare a sorprenderlo con continui plot twist e colpi di scena all'interno della trama, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra i protagonisti. La reazione di Brad (Adam Demos) dopo che Billie è corsa da lui per dichiarargli il proprio amore-attrazione, quindi, potrebbe non essere quella che vi aspettate. L'ex della protagonista, amore mai sopito e dimenticato, viene un po' accantonato in questo secondo ciclo di soli sei episodi (due in meno rispetto alla stagione inaugurale) per far spazio a numerose new entry: un nuovo uomo nella vita di Billie (ma non vi diciamo con che ruolo), Majid, anche lui di origini persiane e dal background simile a quello della "casalinga disperata" protagonista ora tornata all'università, interpretato da Darius Homayoun. Ci sono anche nuove persone nella vita di Brad e Francesca (Li Jun Li) entra prepotentemente in quella di Cooper. Insomma il triangolo iniziale ha acquisito molti più angoli alla propria forma e frecce al proprio arco d'amore e passione per provare a mettere in scena la crisi vissuta da tutti i protagonisti che, spinti da Billie, mettono in discussione le proprie scelte e la propria vita. Tante sono le vicissitudini che attendono i protagonisti, anche tendenti al dramma, per parlare di tematiche come la dipendenza (anche dal sesso) e l'alcolismo.

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Epilogo finale

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Sex/Life 2: un'immagine della serie

Parallelamente alla storia di Billie, molto più che nella prima stagione, viene dato spazio a quella della sua migliore amica Sasha (Margaret Odette), ora affermata scrittrice femminista, che urla a tutte le donne di decidere per se stesse e non per il proprio uomo. Ma le sue certezze vacillano quando, come per Billie, l'ex amore della sua vita torna a farle visita dopo 17 anni: Kam (Cleo Anthony), un medico umanitario pronto a stravolgerle l'esistenza ancora una volta e a metterla di fronte ad alcune scelte. La stoyline di Sasha si lega all'attualità, al femminismo imperante, e prova a fare un discorso più approfondito sulla situazione dell'universo femminile oggi, ma non ci riesce fino in fondo; del resto è la serie stessa che forse va presa con maggior leggerezza d'intrattenimento.

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Sex/Life 2: una scena della serie

Anche se si potrebbe giustamente obiettare che il pubblico non ha tempo da perdere in serie che gli tengano compagnia e basta, perché il tempo è sempre meno in questa vita quotidiana frenetica e quindi va selezionato con grande attenzione. L'impressione comunque, complice il tempo che scorre molto velocemente nello show come già era successo nel ciclo inaugurale, facendo passare sei mesi e un anno da una puntata all'altra per mostrare i grossi cambiamenti che attraversano la vita dei personaggi, è che come spesso accade Netflix avesse ordinato direttamente due stagioni, pur annunciando ufficialmente il rinnovo dopo la messa in onda del primo ciclo. Infatti il finale di questa seconda stagione sembra proprio un finale di serie, in cui ognuno dei protagonisti ha il proprio epilogo. Proprio nell'ottica del "non voler perdere tempo", se la prima stagione vi aveva appassionato, questa seconda vi porterà anche un finale non lasciandovi appesi.

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Sex/Life 2: una scena

La serie è sempre creata da Stacy Rukeyser che ha adattato il romanzo 44 Chapters About 4 Men del 2016 scritto da BB Easton e Sarah Shahi e Mike Vogel sono nuovamente i due perni su cui ruota l'intera vicenda, ma l'impressione generale è che non si sia cercato abbastanza di affrontare con la dovuta attenzione i grandi temi che si erano prefissati fin dall'inizio, volendo arrivare frettolosamente ad un epilogo e portare a casa il progetto. La voce narrante di Billie, come una Carrie Bradshaw 3.0, risulta fastidiosamente ridondante e non riesce ad accompagnare lo spettatore nella visione come vorrebbe, risultando femminista solamente in superficie e non approfondendo come si deve il ruolo della donna e del sesso nella società contemporanea. Le scene ad alto tasso erotico, che confermano come Sex/Life sia sostanzialmente un soft porn drama, non risultano particolarmente d'effetto come già accaduto nella prima stagione. In parte un'occasione sprecata insomma, che però arriva ad un finale per gli appassionati di storie d'amore e di passione.

Conclusioni

Alla fine della recensione di Sex/Life 2 vogliamo ricordare che, come se fosse stata ordinata direttamente per due stagioni da Netflix, la serie ha un epilogo che può tranquillamente funzionare come finale di serie. Le tematiche affrontate e il provare a dare una storia parallela a Sasha rimangono in superficie, offrendo ancora una volta una serie d’intrattenimento in cui non va cercato ciò che effettivamente non c’è. Tante le new entry e le storyline in questa stagione, forse troppe, e ancora una volta un po’ fastidioso l’approccio della protagonista Billie, che avrebbe dovuto invece condurci per mano nella sua vita e farci parteggiare per lei.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • La serie continua coi colpi di scena a cui aveva abituato nella prima stagione fin da subito.
  • Il finale è praticamente un finale di serie.
  • Tante storyline e personaggi nuovi…

Cosa non va

  • … forse troppi per soli sei episodi.
  • La serie non riesce ad affrontare le tematiche profonde e attuali come vorrebbe rimanendo in superficie.
  • Il voiceover della protagonista è fastidioso e ridondante.