Film e serie tv che hanno per protagonisti adolescenti alla scoperta del sesso non sono niente di nuovo, quello che forse mancava però era un prodotto che rappresentasse tutte le difficoltà che derivano dai primi approcci sessuali (e le conseguenze che queste possono avere sul rapporto con se stessi e con gli altri) in tutte le sfaccettature possibili, in modo naturale e concreto ma con leggerezza ed ironia: in Sex Education, nuova serie tv britannica targata Netflix, i teenager hanno bisogno di qualcuno che gli spieghi che tutte le loro fantasie e pulsioni, anche quelle più strane, sono assolutamente normali. La serie, creata dall'emergente Laurie Nunn e diretta da Ben Tylor, è apprezzabile tanto dal suo target primario (gli adolescenti) come dagli adulti, che vi ritroveranno qualcosa di se stessi e della propria giovinezza. A tratti commedia divertente a tratti serie drammatica, Sex Education è di certo un modo inaspettato con cui cominciare questo 2019. Piccolo disclaimer necessario: questa recensione di Sex Education si basa esclusivamente sui primi 5 episodi della serie.
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Una trama dai risvolti inaspettati per una serie teen
Dopo una sequenza iniziale degna della commedia americana più classica, prima fra tutte Mean Girls, l'atmosfera in cui veniamo poi immersi non ha niente a che vedere con le teen comedy a cui siamo abituati. Ambientata in una piccola cittadina nell'idilliaca campagna inglese, Sex Education stupisce non solo per la trama ma anche per le sue location, che più che certe commedie adolescenziali ci ricordano i mistery britannici alla Miss Marple.
In questa serie tv il tema principale di ogni conversazione è il sesso, come e con chi farlo: il protagonista Otis (l'Asa Butterfield di Hugo Cabret), timido, impacciato e ancora disgraziatamente vergine è stato cresciuto dalla madre single Jean, una Gillian Anderson in splendida forma, terapista che del parlare di sesso ha fatto una professione. Otis, pur vivendo in un ambiente estremamente libero ed aperto, ha grosse difficoltà sia con la propria sessualità che ad instaurare rapporti con i coetanei, fatta eccezione per il migliore amico Eric (Ncuti Gatwa).
Il protagonista: un terapista sessuale vergine
La vita del nostro protagonista cambia con l'entrata in scena della tostissima Maeve (Emma Mackey), affascinante compagna di scuola dal passato burrascoso, che, intuita la grande esperienza teorica da lui acquisita vivendo con Jean, lo spingerà a diventare il terapista sessuale dei compagni, gestendo lei i vari appuntamenti e smezzando i guadagni. Seppur basandosi su una premessa piuttosto surreale, le diverse tematiche su cui ogni episodio si basa, dall'accettazione del proprio corpo a quella della propria omosessualità, vengono trattate in maniera estremamente realistica, portando lo spettatore ad empatizzare con i personaggi ed il loro problemi. Confrontando Sex Education con prodotti destinati ad un pubblico simile, ci si rende conto di quanto il modo in cui vengono rappresentati certi argomenti sia piacevolmente innovativo per il mondo delle serie tv teen, un esempio fra tutti la sequenza dedicata all'aborto che è al centro del terzo episodio. Anche la verginità di Otis e la sua mancanza di esperienza, che (sempre a differenza di altri teen drama) non vengono mai ridicolizzate, divengono con il passare del tempo uno strumento per comprendere se stesso, il rapporto con la madre ed il mondo dei suoi coetanei, aiutandolo così a superare i suoi traumi.
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Addio ai personaggi bidimensionali a cui ci hanno abituato
Il più grande pregio di Sex Education è certamente la grande cura messa nella costruzione dei suoi personaggi: dal protagonista, insicuro e perennemente a disagio, fino ai comprimari che lo accompagnano per tutti o per un singolo episodio, i teenager della serie (e senza dubbio anche gli adulti) sono sempre multidimensionali e ricchi di sfumature, novità rispetto a ciò che viene normalmente prodotto per un pubblico giovane. A brillare tra tutti sono Maeve e l'amico Eric, che molto spesso rubano la scena ad Otis per verve e carisma: il terzo ed il quinto episodio, incentrati rispettivamente su questi due personaggi, sono i più convincenti e coinvolgenti tra quelli che abbiamo visto fino ad ora. Le storyline legate a Maeve, dotata di grande forza ed intelligenza ma dal passato traumatico, e ad Eric, che vuole far accettare la propria omosessualità ad un padre molto conservatore, sono quelle che speriamo di veder approfondire di più negli ultimi episodi della serie. Anche la Jean di Gillian Anderson ci ha fatto innamorare, catturandoci fin dalla sua prima entrata in scena: pur capendo il disagio di Otis nel crescere con una madre del genere, così incline a ficcare il naso nella sua vita sessuale, la nonchalance con cui parla degli argomenti più intimi e personali, pur mantenendo serietà ed aplomb, la rendono un personaggio affascinante ed indimenticabile.
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Una serie tv sull'amicizia e sull'amore
Che cosa ci ha colpito di più di Sex Education? Il passare senza difficoltà da momenti di humor e comicità ad altri estremamente commuoventi ed emozionanti, senza difficoltà e forzature. La serie approfondisce in maniera intima e delicata l'emotività di gran parte dei suoi suoi personaggi: ognuno di loro nasconde qualcosa, quello che ci viene detto sulla loro personalità cambia progressivamente da un episodio all'altro, rivelandoci così che anche i più insospettabili nascondono fragilità e debolezze. Il focus sulla sessualità diviene qui un mezzo per parlare di qualcos'altro, per interrogarsi su problemi tipici dell'adolescenza e dell'età adulta: Sex Education quindi, che si presenta come una serie tv dedicata esclusivamente al sesso, in realtà ci parla d'amore e d'amicizia, in tutte le forme possibili.
Movieplayer.it
3.5/5