Sento ancora la vertigine, la recensione: Elodie in Missione Sanremo

La recensione di Sento ancora la vertigine, la docu-serie che vede protagonista Elodie, in streaming su Prime Video dal 20 febbraio, racconta la scelta di andare al Festival di Sanremo e i mesi che separano la decisione dalla kermesse.

Sento ancora la vertigine, la recensione: Elodie in Missione Sanremo

"La vita è quello che ti accade mentre stai facendo altri piani". Questa frase di John Lennon ci è venuta in mente vedendo la docu-serie che vi raccontiamo nella recensione di Sento ancora la vertigine, la prima che vede protagonista Elodie, disponibile in streaming su Prime Video dal 20 febbraio. I piani che sta facendo la cantante sono importanti: si tratta di andare al Festival di Sanremo da protagonista. Ma nei mesi che separano la decisione dalla kermesse sanremese a Elodie capita la vita, l'incontro con il mondo, e tutta una serie di esperienze che non possono che arricchire il suo vissuto.
Così Sento ancora la vertigine, una produzione Grøenlandia in collaborazione con Prime Video, racconta la sua sfida per trovare la canzone per Sanremo 2023, ma anche tutto quello che accade nel frattempo: la partecipazione al Pride di Roma 2022 come Madrina, la sua esibizione alla Notte della Taranta a Melpignano, la presentazione del suo debutto come attrice alla Mostra del Cinema di Venezia. Costruita in questo modo, con tre episodi da 25 minuti (Sento ancora la Vertigine, Istinto Naturale e Due) che si possono vedere come un film, Sento ancora la vertigine è una serie veloce, ritmata, che va dritto al punto e racconta l'artista in modo inedito, ma soprattutto che cosa vuol dire oggi per un artista preparare una missione come quella di Sanremo.

La trama: Come si prepara il passaggio a Sanremo

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Sento ancora la vertigine: Elodie in una scena

Sanremo è Sanremo. Il festival del 2021 ha significato molto per Elodie. E ora l'artista ha deciso di affrontare Sanremo 2023 come concorrente in gara. La prima cosa da fare è trovare un brano all'altezza. Iniziano così le prove del primo pezzo scelto per Sanremo, che non la convincono a pieno. E così la scelta ricade su Due, ma l'esecuzione è più difficile del previsto. Con l'aiuto del suo team, Elodie riesce finalmente ad eseguire il brano al meglio.

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Un documentario che va dritto al punto

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Sento ancora la vertigine: un'immagine della serie

Sento ancora la vertigine non è il solito documentario su un artista di successo. Lo dimostra il fatto che l'Elodie bambina, quella che sognava di fare la cantante, appare in una brevissima sequenza in apertura, per poi tornare, da ragazza, sempre per un attimo, nell'episodio 3. Sento ancora la vertigine non è uno di quei documentari pieni di immagini di repertorio, o di interviste con lo sguardo in macchina, e con le testimonianze di chi è stato vicino all'artista. Non è una di quelle storie che ricostruiscono una carriera e che puntano sull'emotività. Sento ancora la vertigine è un documento secco, asciutto, diretto, senza fronzoli, che va dritto al punto. Racconta qualcosa che da tempo avremmo voluto vedere: come un artista prepara la missione per quello che oggi è uno snodo cruciale per la carriera, il Festival di Sanremo. E in questo senso è un documento universale: funziona per i fan di Elodie, certo. Ma è molto interessante per chiunque voglia saperne di più del business musicale di oggi.

L'operazione Sanremo inizia otto mesi prima

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Sento ancora la vertigine: un'immagine della docuserie

Il Festival di Sanremo fa svoltare una carriera, moltiplica la visibilità, le vendite di dischi e biglietti dei concerti, i numeri dello streaming. E venire scelti, oggi, non è da dare per scontato. Per questo va preparato a dovere. L'operazione Sanremo inizia a giugno dell'anno precedente, otto mesi prima del festival. E la prima cosa da fare è, ovviamente, scegliere la canzone. Per chi è soprattutto un'interprete è un lavoro molto delicato: non scrivendo il pezzo si tratta di cogliere qualcosa di sé in brani proposti da altri. E poi di cucirli su di sé come un vestito su misura. Se avete visto il film Whitney: Una Voce Diventata Leggenda, saprete quanto sia importante la scelta dei brani. È interessante vedere come avviene oggi, con delle demo già molto strutturate, e con un arrangiamento con una personalità già importante. A volte capita di pensare che un brano che sarebbe stato perfetto per Sanremo è stato già lanciato prima. È il caso di Vertigine, uscito lo scorso anno.

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Ci sono anche Elisa, Mahmood e Dardust

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Sento ancora la vertigine: un momento della serie

Proprio a proposito di Vertigine è interessante, con un flasbhack che ci porta indietro di un anno, all'estate del 2021, vedere all'opera, come autori e collaboratori di Elodie, artisti come Elisa e Mahmood. E poi, tornando all'estate del 2022, è illuminante entrare in studio con Dardust, uno degli autori e produttori più geniali di questi anni. Vedendo il film su Mahmood, avevamo capito quanto era stato importante nella scrittura della sua hit Soldi. È interessante anche il momento in cui il management di Elodie decide di far sentire alla cantante tutti i possibili brani per Sanremo non uno alla volta, ma tutti insieme, come sei si trattasse di un album. La scelta cade su Due, il pezzo che, alla fine, si rivela il più forte. Mancano tre mesi a Sanremo e si tratta di incidere il brano. Ma il rapporto con questa canzone, che a Sanremo abbiamo sentito dalla voce di una Elodie completamente padrona della scena, all'inizio non è facile.

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Elodie a nudo, senza filtri e senza trucco

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Sento ancora la vertigine: una scena della serie

E qui entra in scena uno dei temi chiave di Sento ancora la vertigine: la fragilità di un'artista che noi, dall'esterno, vediamo sempre sicura di sé, i dubbi, il rapporto conflittuale con la propria voce. Sento ancora la vertigine ci permette di vedere un'Elodie a nudo, senza filtri e senza trucco. È un altro lato di un'artista che ha un'immagine forte, elegante, sexy. Vedendola così, semplice, in tuta da ginnastica e canotta bianca, ci è venuto in mente un passo del libro di Enrico Brizzi, Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile, stile, in cui dice che le ragazze davvero belle le noti quando sono in tuta da ginnastica, e ti vien voglia di accarezzare loro la testa.

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La regia di Nicola Sorcinelli, un punto di forza

Eelodie
Locandina di Sento ancora la vertigine

Un punto di forza della docu-serie (e la Grøenlandia di Matteo Rovere non sbaglia un colpo) è stato quello di affidare la regia a Nicola Sorcinelli, regista che conosciamo dai suoi esordi, e che un grande sceneggiatore come Nicola Guaglianone ci aveva presentato come "un visionario con una capacità di dirigere gli attori molto elevata". Il suo corto Moby Dick faceva già intravvedere il suo talento. Sorcinelli è uno di quei registi che tiene particolarmente alla composizione dell'inquadratura, a costruire un quadro il più possibile perfetto. Ancora più difficile quando si ha a che fare con un documentario, dove l'immagine arriva dalla vita reale e non si ha il completo controllo come in un film di finzione. Ma Sorcinelli riesce a creare un'immagine nitida, pulita, e la sua bravura la vedi da certe inquadrature sui particolari, come, ad esempio, quelle sui piedi di Elodie. Sento ancora la vertigine finisce quando inizia Sanremo. Il resto della storia lo abbiamo appena visto in tv. E, come dice la canzone di Battisti, lo scopriremo solo vivendo.

Conclusioni

Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Sento ancora la vertigine, è una serie veloce, ritmata, che va dritta al punto e racconta l'artista in modo inedito, ma soprattutto che cosa vuol dire oggi per un cantante preparare una missione come quella di Sanremo.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • L'idea di non fare un film sulla storia dell'artista, ma di concentrarsi sulla preparazione di Sanremo.
  • Il far vedere le fragilità e le insicurezze di una cantante che è sempre padrona della scena.
  • La regia di Nicola Sorcinelli, nitida, pulita e sempre elegante.

Cosa non va

  • Forse potrebbe deludere chi si aspetta un documentario più classico.