Recensione Late Bloomers (2011)

Giunta al suo terzo lungometraggio, Julie Gavras affronta un tema inusuale e poco accattivamente come la crisi da invecchiamento, ma furbescamente piazza nei ruoli dei protagonisti due attori che certo non rappresentano il prototipo dell'anziano che tutti temiamo di diventare.

Se mi lasci, ringiovanisco

Nutrite un certo timore al pensiero del tempo che passa? Provate orrore di fronte ai primi segni di cedimento del vostro corpo? No? Forse dovreste! Se lo fa Isabella Rossellini, splendida sessantenne dal fascino ancora irresistibile, nella commedia Late Bloomers... Il film diretto da Julie Gavras, figlia del grande Costa-Gavras, è una commedia incentrata sulla crisi della mezza età che colpisce una coppia sposata con tre figli ormai adulti. Mary (Isabella Rossellini) comincia a soffrire di alcuni disturbi tipici dell'invecchiamento e capisce che è giunto il momento di darsi da fare per non perdere il marito Adam (William Hurt), affascinante architetto che si lancia in un nuovo progetto lavorativo circondato da giovani e disponibili stagiste. Riuscirà la coppia a resistere al fascino delle sirene della gioventù e a trovare in se stessa lo stimolo necessario a proseguire la relazione?

Giunta al suo terzo lungometraggio (secondo di finzione), Julie Gavras affronta un tema inusuale e poco accattivamente come la crisi da invecchiamento, ma furbescamente piazza nei ruoli dei protagonisti due attori che certo non rappresentano il prototipo dell'anziano che tutti temiamo di diventare. Sia la Rossellini che William Hurt sono fascinose e mature star che, nel film come nella vita, non fanno certo fatica a trovare compagni più giovani di loro e anche se, come tutti, devono far fronte ai danni del tempo, rispetto ai comuni mortali partono decisamente avvantaggiati. Dopo aver visto Late Bloomers, però, viene spontaneo chiedersi il senso di tale operazione. Se la Rossellini non è nuova a sperimentazioni sia in ambito sia attoriale che registico, resta da capire quale appeal abbia esercitato su William Hurt uno script disomogeneo, dai toni spesso confusi e dallo sviluppo prevedibile. Nonostante la pochezza delle battute che gli vengono messe in bocca, Hurt svetta su tutto il cast, e questa non è certo una sorpresa, ma è anche vero che il premio Oscar protagonista de Il bacio della donna ragno e Jane Eyre potrebbe scegliersi con più attenzione i ruoli da interpretare invece di aderire incondizionatamente a ogni progetto che gli viene offerto.

A conti fatti Late Bloomers è una pellicola che di cinematografico ha ben poco. Con una regia piatta e televisiva, una sceneggiatura sbilenca - il continuo passaggio dall'italiano all'inglese, infarcito di gestacci tipici del bel paese (ma l'Italia, oltre a pizza, sole e al mandolino esporta anche la volgarità?) - e una recitazione assai poco convinta, il film si barcamena tra situazioni già viste e scambi di battute non proprio da Oscar. E' vero che, nei momenti più brillanti, qualche risata la strappa, ma siamo ben lontani da un livello qualitativo accettabile. Per fortuna Isabella Rossellini dimostra ancora una volta di essere dotata di grande coraggio, autoironia e capacità di sapersi mettere in gioco reinventandosi di volta in volta. Speriamo che la prossima volta queste sue qualità riescano a essere valorizzate adeguatamente.

Movieplayer.it

2.0/5