1995: una ragazza, membro della confraternita universitaria Kappa Kappa Tau, muore in circostanze misteriose durante una festa, dopo aver partorito. Vent'anni dopo, la stessa confraternita è gestita con modi a dir poco crudeli ed egocentrici da Chanel Oberlin, talmente innamorata di se stessa che chiama tutte le sue discepole con il suo nome: Chanel #2, Chanel #3, e così via. Mentre le "sorelle" devono vedersela sia con minacce interne (la preside) che esterne (una nuova arrivata che intende svelare al mondo le malefatte della confraternita), il campus viene preso di mira da un misterioso killer che va in giro vestito da diavolo rosso...
Essere Ryan Murphy
Se c'è una cosa che contraddistingue il modo di fare televisione - e, in misura minore, anche il cinema - di Ryan Murphy, questa è senza dubbio l'eccesso. Ne abbiamo avuto la prima dimostrazione, almeno per quanto riguarda i prodotti di fama internazionale, nel 2003 con Nip/Tuck, un apparente inno all'edonismo che con le sue immagini esplicite di interventi di chirurgia estetica metteva in mostra i segreti e le ipocrisie della società americana. Poi, nel 2009, è arrivato Glee, monumento alla gioia e allo spettacolo allo stato puro, dove qualunque tipo di discorso più profondo è andato progressivamente annegando in un fiume di musica e melassa. Infine, nel 2011, con American Horror Story ha inventato un meccanismo perfetto che gli consente di esplorare scenari sempre più depravati e surreali di anno in anno (nonché di trovare nuovi modi per "torturare" i suoi attori). Alla luce di tutto ciò, l'elemento anomalo rimane The Normal Heart, film realizzato per la HBO nel 2014 e che mette in luce il lato più umano e misurato di Murphy.
Inevitabile, dunque, che tornasse alle vecchie abitudini.
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Ed eccoci quindi dinanzi a Scream Queens, serie spudoratamente sgangherata già in fase di marketing, poiché veniva attribuita al suo creatore la paternità della contaminazione fra commedia e horror. Una bugia iperbolica che incarna alla perfezione lo spirito irriverente di questo nuovo slasher televisivo, che arriva sugli schermi pochi mesi dopo lo Scream catodico. E dal confronto, pur essendo per ora arrivato solo a due episodi, esce vincitore il nuovo parto creativo di Murphy, principalmente perché abbandona ogni aspirazione citazionistica, al di là di alcune trovate di casting (vedi sotto). Laddove Scream si perdeva nel tentativo costante di situarsi in un panorama televisivo ben preciso facendo nomi e cognomi di programmi ben più riusciti, Scream Queens si pone come unico obiettivo quello di divertire e spaventare. E regalarci almeno un omicidio da antologia in ogni puntata (e anche qui mangia in testa alla versione più piccola del film di Wes Craven, per l'esattezza nel reparto "morte via SMS"). E se si permette un minimo di cultura cinematografica, lo fa nel modo più deliziosamente becero possibile, facendo dire ad un personaggio maschile - tutto muscoli e niente cervello - che bisognerebbe inventare un certo tipo di film (la cui trama, a sua insaputa, è quella di Kiss me) e affidarne la regia a Michael Bay, "il più grande regista vivente" (dice il suo migliore amico, altrettanto stupido).
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Belle, ricche e cattive
La spudoratezza di Murphy e dei suoi colleghi (Brad Falchuk e Ian Brennan) si manifesta anche nella caratterizzazione dei personaggi. In questo universo prevalentemente femminile, dove però anche i maschi non fanno una bella figura, le donne sono quasi tutte viziate, razziste e a dir poco odiose. In mezzo a questo oceano di egocentrismo - da notare un'insolita Abigail Breslin e un'irriconoscibile Lea Michele - troviamo Chanel Oberlin, interpretata con brio da Emma Roberts, veterana di American Horror Story e Scream 4. Con la sua faccia quasi sempre in modalità bitch face (vedi l'esilarante video in cui insegna a Jimmy Fallon come si fa), la giovane attrice duella con una veterana la cui presenza era inevitabile, dato il titolo del programma (e difatti, stando a Murphy, il suo rifiuto avrebbe sancito la fine del progetto). Parliamo ovviamente di Jamie Lee Curtis, prima scream queen ufficiale del cinema americano grazie ad Halloween - La Notte delle Streghe (nonché figlia di Janet Leigh, protagonista di Psycho), che si presta con piacere all'universo allegramente cattivo di Murphy e soci, dove trovano spazio anche ospiti improbabili come Ariana Grande in un autoironico cameo o Nick Jonas nel ruolo di uno studente gay con delle idee strane sui grandi registi.
Chi vivrà vedrà
Tornando un'ultima volta a Scream, nel pilot di questi veniva detto che lo slasher come genere non è praticabile in televisione. Affermazione alquanto ipocrita, e ora anche ridicola, poiché Scream Queens trionfa proprio grazie al suo rispetto delle regole di base, ossia fare vittime con una certa frequenza ed assicurarsi che i decessi siano memorabili (qualcuno ha detto "tagliaerba"?). E l'assenza dell'obbligo di cercare di voler bene ai personaggi li rende, paradossalmente, più interessanti e carismatici. D'altronde come non amare una che, al commento "Sei una persona orribile", risponde "Sì, forse, ma sono anche bella e ricca, quindi chi se ne frega." Chissà se quell'atteggiamento le permetterà di arrivare fino alla fine della stagione...
Movieplayer.it
4.0/5