Maccio Capatonda e la su Sconfort Zone: "La serie? Voglio uscire dalla manipolazione della società"

La crisi artistica, i personaggi e Ritorno al futuro: il nostro incontro con Marcello Macchia, autore e protagonista della serie Prime Video. E ci dice: "Oggi abbiamo troppi stimoli, volevo mostrarmi più umano".

Marcello Macchia durante la nostra intervista

"Una serie di Maccio, scritta da Marcello, per Maccio. Ma scritta anche per Marcello". No, non è uno scioglilingua, ma lo spunto suggerito dall'autore alle prese con la sua coscienza artistica: Sconfort Zone, infatti, rivede il concetto di ispirazione artistica seguendo l'estro di Marcello Macchia alias Maccio Capatonda. Sei episodi tutti disponibili su Prime Video dal 20 marzo, scritta dallo stesso Maccio insieme a Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e Valerio Desirò, e co-diretto dal comico e Alessio Dogana.

Maccio Capatonda Sconfort Zone
Maccio nella serie

Nel cast, invece, Francesca Inaudi, Giorgio Montanini, Valerio Desirò, Camilla Filippi, Edoardo Ferrario, Gianluca Fru, Valerio Lundini e Luca Confortini, il vero manager di Maccio che, essenzialmente, interpreta se stesso: perché Sconfort Zone racconta proprio della crisi di idee del personaggio Maccio, e del suo affrontarla seguendo sfide sempre più estreme. "Voglio sempre fare qualcosa di diverso, mischiando linguaggi. Dramma e comicità", spiega Macchia, nel punto stampa di presentazione dello show. "Volevamo fare una serie più strutturata, cercando una novità. La crisi creativa è una prospettiva che mi perseguita. Un incubo che ho, ma che è giusto io abbia".

Sconfort Zone: intervista a Maccio Capatonda

Francesca Inaudi Maccio Capatonda Sconfort Zone
Francesca Inaudi e Marcello Macchia

Sconfort Zone, secondo Alessio Dogana, cerca "Un certo realismo, con l'high concept al centro: crisi creativa, con una bolla che esplode. E una domanda: cosa succederebbe se crollasse il mondo di finzione creato? In generale, l'approccio orizzontale del personaggio, e uno sprofondare negli abissi della mente". E sì, se ve lo state chiedendo, Sconfort Zone ha un gancio quasi autobiografico "È in parte autobiografica, almeno in media percentuale", continua Maccio. "È la prima volta in cui ho sentito l'idea di mettermi a nudo, levandomi le maschere. Una serie psicoanalitica, da un certo punto di vista. Scrivendo una serie in cui non hai ispirazioni, entri in un loop: ne sono uscito con l'aiuto degli autori, e in ultima parte con l'aiuto di una psicologa. È stata davvero una sconfort zone girare questa serie, anche se ho lavorato con un cast e una troupe incredibile".

Anche in Sconfort Zone, Marcello Macchia non nasconde il suo amore per Ritorno al futuro, con tanto di citazione. "Ritorno al Futuro è stato il film fondamentale, mi ha dato lo start per iniziare a fare questo lavoro. Da ragazzino ho ridoppiato a memoria Michael J. Fox". Tuttavia, sono diverse le reference rispetto al background dell'autore. "Anche Ilaria Galassi è una reference vera. Le scrissi una marea di lettere. Quando è venuta sul set è stato un'emozione incredibile". Dunque, una miscela tra finzione e realtà: "La parte autobiografica riguarda la backstory. I genitori, le motivazioni, il mio agente, la fama. L'intreccio narrativo, tra prove e terapia, è finto. Però si rifanno alle mie paure reali. È come se facessi una simulazione di certe sfide mai affrontate. Volevo poi mostrarmi verso il pubblico per come sono. I miei personaggi continueranno ad esserci, ma volevo mostrarmi più umano", confida Maccio.

In cerca dell'evoluzione linguistica

Maccio Capatonda Alessio Valerio Desiro
Maccio e Valerio Desirò

Sconfort Zone, esce quindi dalle certezze di Maccio, avvicinandosi ad un'evoluzione linguistica totalmente nuova. "Per fare questo lavoro ci si impegna, per questo prova a dare una mia visione del mondo in quello che faccio, facendolo con serietà", prosegue il comico, "La serie prende una direzione diversa, e prende le distanze dalla comicità totale". Un punto di svolta? Solo in parte: "Ho l'idea di fare un horror, mettendoci però del comico dentro. I cambiamenti sono graduali, Sconfort Zone è un momento di transizione, restando però coerenti su ciò che si è".

Nello show Prime, anche il tema della manipolazione. Nella sua proverbiale profondità di pensiero, Marcello Macchia "Non mi sono mai sentito manipolato da nessuno, se non dalla società. Mi sento incapace di agire, e reagisco solo impulsivamente agli stimoli di oggi. In qualche modo voglio uscire da questo tunnel. La meditazione mi aiuta in questo senso".

E ci dice nella nostra intervista: "Il passato non ci deve imbrigliare, la realtà delle essere osservata così com'è. Stare nel qui ed ora. Oggi viviamo sballottati da una serie di stimoli. Dovremmo tornare all'attivo, verso un futuro migliore. Abbiamo troppi stimoli".