Scissione 2: un inizio speculare come un disturbo della personalità. Con un pizzico d’Italia

Analizziamo questo folgorante doppio esordio di stagione che ben esprime la dualità al centro della storia. E lo facciamo insieme a Stefano Carannante, tra le new entry della serie Apple TV+. Ogni venerdì in streaming.

Adam Scott e Britt Lower in Scissione 2.

L'inizio di stagione di una serie tv è sempre importante perché dà il via a quella che dovrebbe essere l'atmosfera del nuovo capitolo all'interno di un racconto dal più ampio respiro. Soprattutto, se questo arriva dopo una gestazione lunga e travagliata, e magari un cliffhanger particolarmente potente. Ne sa qualcosa Scissione uno dei titoli di punta Apple TV+ che ci ha tenuto col fiato sospeso per tre anni e ora è finalmente tornata con i nuovi dieci episodi, disponibili ogni venerdì.

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I protagonisti nel primo episodio

È interessante notare come le prime due puntate, che non sono andate in onda insieme ma separatamente, siano l'una lo specchio dell'altra, rappresentando perfettamente lo spirito dello show e dell'evoluzione dei suoi personaggi. Non solo: se avete visto questi primi due episodi in lingua originale, vi sarete accorti subito della presenza di un attore italiano tra le new entry, un misterioso e surreale personaggio tra i tanti che abitano gli uffici della Lumon, di nome Dario R. Lo abbiamo incontrato su Zoom per ripercorrere insieme questo esordio stagionale.

Scissione 2: tutti per Mark, Mark per tutti

Dopo gli sconvolgenti avvenimenti del precedente epilogo, in cui i protagonisti hanno potuto trasferire la propria mente nei corpi dei loro corrispettivi esterni all'azienda e vivere la loro vita extra-lavorativa, ognuno di loro ha acquisito una maggiore - positiva o negativa che sia - presa di consapevolezza di se stesso. Tutta la prima puntata racconta quanto è accaduto subito dopo dal punto di vista degli interni e le conseguenze di quella sorta di colpo di stato da parte di Mark (Adam Scott), Helly (Britt Lower), Dylan (Zach Cherry) e Irving (John Turturro). Mark è convinto di voler lasciare il progetto, ma che ci saranno conseguenze per lui e i suoi amici se lo farà. Anche perché non riesce a trovarli e al suo posto è arrivato un nuovo gruppo a cui fare da leader per raggiungere l'obiettivo.

Stefano Carannante, campano trasferitosi negli Stati Uniti, dopo piccole parti in film come Hey Joe e serie come Blue Bloods, è al suo primo ruolo in una produzione di questa portata. Ci racconta il suo ricordo sul set oramai due anni orsono: "Sono passato per una serie di provini via self tape in cui cercavano proprio un attore italiano. Il progetto però era top secret. Solo all'ultimo call back ho capito che si trattava di Scissione e mi sono affrettato a fare una maratona della prima stagione, prendendomi un giorno da lavoro (ride) per prepararmi al meglio. Dev'essere stato un colpo di fortuna". A quel punto anche lui è diventato ufficialmente fan dello show: "Contavo i mesi affinché la serie tornasse, perché non vedevo l'ora che il pubblico potesse vedere il mio seppur piccolo contributo!"

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Un nuovo gruppo di colleghi

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Le new entry della stagione 2

Mr. Milchick (Tramell Tillman), come racconta agli Eagan, è stato costretto a formare un gruppo alternativo in quattro e quattr'otto pescando dalle varie sezioni: il risultato è quindi Dario come controparte di Dylan, oltre ai personaggi interpretati da Alia Shawkat e Bob Balaban, che per età e caratterizzazione diventano i corrispettivi di Helly e di Irv. Anche in questo caso, se vogliamo, assistiamo ad uno sdoppiamento.

Dario parla un po' in italiano e un po' in inglese a Mark, lasciandolo attonito, proprio come il pubblico a casa. Un effetto straniamento che il serial ha sempre voluto creare nello spettatore e che il personaggio di Carannante contribuisce ad accrescere in un'atmosfera surreale. Ciò comporta lo spazientirsi di Mark che rivuole i propri ex colleghi indietro per accettare di rimanere nella scissione.

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La misteriosa Miss Huang

"Sul set con Adam Scott ci siamo molto divertiti. Chiamava la figlia che gli diceva un indovinello, e poi la richiamava dandole la risposta che in realtà avevamo trovato noi altri (ride). Alia e Bob sono sopra le righe proprio come in scena: uno spasso!" continua poi Carannante: "L'effetto claustrofobico degli uffici da attori lo abbiamo sentito meno, perché abbiamo fatto davvero tanti ciak per ogni ripresa. Dovevamo comunque sempre portare quell'angoscia sul filo del rasoio in scena, quel disagio, stava lì la nostra responsabilità".

Non capita tutti i giorni alla prima occasione più importante, anche se in un ruolo da guest star, di lavorare con Ben Stiller. "Io ero tesissimo ma lui ci ha messo subito tutti a nostro agio. Io mi sentivo doppiamente in soggezione perché nel mio piccolo rappresentavo l'Italia. I baffi che contraddistinguono il mio personaggio e lo rendono ancor più caratteristico sono stati pensati proprio da lui, che mi chiese di farmeli crescere!".

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Scissione. Stefano Carannante e Bob Balaban in una scena della seconda stagione.

La Lumon come replica sceglie un approccio aziendale che strizza l'occhio a molte situazioni di crisi d'immagine dei giorni nostri: ovvero che la rappresaglia è stata vista ed utilizzata come un'opportunità per fare chiarezza e luce sulle verità da loro riportate. Un evidente specchietto per le allodole, con tanto di nuovo video di presentazione da mostrare ai dipendenti con il fondatore Kier che loda addirittura l'operato del quartetto per essere stati coraggiosi e rivoluzionari. Del resto, il miglior modo per coprire una malefatta è metterla in bella vista. "Io al posto dei protagonisti non avrei accettato di sottopormi alla scissione. Facendo qualche calcolo, otto ore al giorno ogni settimana, è un terzo della giornata e della propria vita. Sono circa 50 anni di ricordi persi che non riavrei più indietro!" (ride)

Dissociazione della personalità nella serie

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Helly affronta un vero e proprio sdoppiamento di personalità nella doppia season premiere

Il secondo episodio della seconda stagione di Scissione racconta lo stesso tempo cronologico del primo ma dal punto di vista degli esterni, mettendo maggiormente in evidenza un aspetto del racconto che finora era sotteso e meno in mostra. La scissione è letterale attraverso il chip inserito dietro la nuca degli impiegati. Helena, che abbiamo scoperto essere figlia della famiglia che controlla la Lumon, gli Eagan, e quindi una sorta di "boss in incognito" per testare in prima persona il progetto Severance a cui stanno lavorando, decide di violare il corpo della propria controparte "interna" mantenendo i ricordi del mondo là fuori.

Una vera infiltrata come in una storia di spie. È come se ci fossero due Mark, due Helly e così via, e la personalità che si forma non avendo i ricordi dall'esterno sia necessariamente e fisiologicamente molto diversa (se vogliamo, più "pura") di chi il mondo lo conosce fin troppo bene. Una riflessione interessante soprattutto oggi in cui tutti noi viviamo di tante persone, tra quella che siamo nel privato e quella pubblica sui vari social media, che potrebbe cambiare addirittura tra un network e l'altro.